Se il segreto dell’amore fosse racchiuso in una tazza di tè? È quello che scoprirà Elisa, partita per trascorrere un fine settimana in un borgo arroccato e fuori dal tempo, alla ricerca del romanticismo perduto. Fra gli aromi del tè, antiche leggende e i segreti di una misteriosa camelia gialla che fiorisce solo una volta all’anno, si inseguono amori ostinati e impossibili, le storie di due donne che amano troppo e sfuggono alla felicità per paura di essere ferite. L’amore però non accetta regole ed Elisa imparerà a riconoscerlo nei posti più impensati. Nei fiori, nei silenzi di una madre o nelle ferite del cuore. Le regole degli amori imperfetti è un viaggio fra i sapori, i sogni e la magia delle piccole cose, per chi ha bisogno di ricominciare a credere che la felicità non solo è possibile, è necessaria.
“I manuali di istruzioni erano rassicuranti, precisi e affidabili, prevedevano ogni possibilità e scomponevano ogni azione in tanti passi isolati, facili da riconoscere. Se sbagliavi qualcosa, non dovevi far altro che tornare indietro e individuare il punto in cui avevi sbagliato. E poi ricominciare da capo. Magari fosse stato così facile anche nella vita”.
Questa è la vita della nostra protagonista, Elisa, le cui giornate si dividono fra i tè con le due migliori amiche, il lavoro e un fidanzato che non vede ormai da mesi. Ma la situazione cambia quando Elisa riceve una telefonata inaspettata che le annuncia di aver vinto un soggiorno gratuito a Roccamori alla Locanda degli amori perduti. Decide così di approfittare di questa occasione per passare del tempo con il fidanzato Diego, programmando la partenza per il primo weekend di maggio, dovendo però rinunciare a una ricorrenza significativa nella vita sua e della zia e che si ripete ogni anno: il compleanno della madre morta ormai da tempo.
Un viaggio nel borgo più romantico d'Italia in cui la tecnologia non è ammessa. Ma tutto non va come sperava, ed Elisa, che sogna la felicità, ma dalla quale spesso fugge, riesce a trovar sollievo alle sue pene in una tazza di tè, perché lei sa che
“il tè ha la sua personalità, il suo carattere, i suoi difetti e i suoi pregi, le sue piccole manie e le sue preferenze, proprio come una persona”.
Un momento che diventa una sorta di rituale che riesce a compiere come sempre la sua magia, perché
“è impossibile condividere un tè con qualcuno senza avere la sensazione di aver condiviso qualcosa di molto più intimo. Il tè trasforma chi lo beve. Gli spigoli si arrotondano, le parole escono più naturali, ci si sente più liberi e meno impacciati. Ci si sente improvvisamente a casa”.
Elisa si ritrova così catapultata in un posto che sembra essere fuori dal resto del mondo, farà nuove amicizie, proverà nuove varietà di tè e tutto, in un modo che non si sa ancora spiegare, le sembrerà familiare, scoprirà la leggenda e la maledizione che aleggiano sul borgo, in particolar modo sulla Locanda nella quale alloggia e su quel Giardino paradisiaco in cui riesce a essere veramente se stessa, e chi sa che non trovi finalmente la felicità e l'amore a cui tanto aspira, senza dimenticare una lezione del passato:
“la felicità non ti fa sentire leggera, come dicono tutti, ti fa sentire fragile”.
Un viaggio alla scoperta di quei posti magicamente romantici di cui l'Italia dovrebbe andare fiera, la consapevolezza che basta poco per essere felici, un viaggio interiore per capire se stessi, cogliendo quel magnifico regalo che è la vita in tutte le sue sfumature. Un romanzo da leggere e gustare, magari davanti a una tazza di tè o in un magnifico giardino in piena fioritura.
Mara Roberti è il lato “in rosa” di una traduttrice che un giorno si è accorta di aver trascurato le proprie emozioni. Per la fretta, le aveva cacciate tutte da qualche parte dentro di sé, proprio come si fa con gli oggetti che non si ha il tempo di rimettere in ordine. Le emozioni però non le freghi come i calzini, prima o poi tornano a galla, e le sue lo facevano cogliendola alla sprovvista e commuovendola nei momenti meno opportuni. Ha iniziato a scrivere per questo, per vivere le proprie emozioni e tornare a credere nei sogni, quei sogni per cui ci sembra di non avere mai tempo, e per cui invece dovremmo trovarlo, sempre.
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