giovedì 12 marzo 2015

Lo spogliatoio di Amy Lane



Xander Karcek ha sempre voluto due sole cose dalla vita: Christian Edwards ed il basket, l’uomo che ama e lo sport che lo ha aiutato a fuggire da un’infanzia che preferirebbe dimenticare. Le sue due ossessioni gli sono state d’aiuto. Lui e Chris hanno battuto ogni record riuscendo a giocare insieme alle superiori, all'università e dritti nell’NBA.
Ma vivere sotto la lente d’ingrandimento della fama non è facile, soprattutto quando due uomini fingono di essere amici fraterni affinché il mondo non scopra che sono praticamente sposati. La loro relazione sopravvive ai sacrifici che devono fare e alle menzogne che raccontano per rimanere insieme, ma quando il loro segreto è svelato, le conseguenze rischiano di distruggerli come nient’altro potrebbe fare.
Chris e il basket sono le due cose che tengono Xander in piedi. Ora il mondo chiede a Xander di fare una scelta. Esiste un’opzione che comprenda un futuro con l’uomo che ama?


Amy Lane è una grande scrittrice, riesce a coinvolgerti come pochi con le sue storie piene di un amore sofferto, un amore che deve sempre affrontare ostacoli alti e duri per poter, alla fine, trionfare. Ho finito questo libro due giorni fa, ma continuo ancora adesso a ripensarci e a riandare con la mente a certe scene che mi hanno letteralmente strizzato il cuore in una morsa. 

Xander è un gigante buono, dal cuore che batte sempre e per sempre per il suo migliore amico, unico amico, amante, fidanzato, Tutto: Chris. Lo vede dorato, come se avesse un’aura dorata che lo circonda, lo ama come solo chi non ha mai conosciuto l’amore di una famiglia sa fare: con tutto se stesso. 
Chris non è da meno, darebbe qualunque cosa per il suo Xan. Se non fossero una coppia gay che vuole giocare in squadra insieme nell’NBA sarebbe una storia d’amore con i fiocchi, ma così? 

Così io mi sono ritrovata in lacrime più di una volta. Non condivido affatto alcune delle loro scelte, come la terza partita in casa di ogni mese (quando leggerete il libro capirete a cosa mi riferisco), ma il basket è come una religione per Xander, solo in campo non si sente inadatto, a suo agio finalmente nei suoi panni. Dice sempre di vivere solo per Chris ed il basket, ma non sono tutte rose e fiori, non lo sono mai. Spesso bisogna scendere a compromessi con bigotti ed omofobi per riuscire a realizzare i propri sogni, soprattutto se ci si ritrova in un mondo maschilista come quello del basket professionistico. 

Non ho parole per descrivere questa lunga e sofferta storia d’amore, questa devozione che hanno l’uno per l’altro Xan e Chris. Nessuna incertezza sui loro sentimenti, innamorati fin dai quattordici anni, amanti dai diciotto, praticamente sposati dai ventuno. Crescono nella periferia di Sacramento e tornano poi a giocare per la squadra della loro città portandola dalle stalle alle stelle, letteralmente. Vengono chiamati i Gemelli della felicità visto lo splendido binomio a cui danno vita in campo, ma ovviamente non può durare.
Non voglio fare spoiler, si tratta di una lettura assolutamente coinvolgente, in puro stile Amy Lane. Va assaporata attimo per attimo, passo dopo passo, fino alla parola “fine”.



Xander deglutì. “Perché ci sei tu e c’è il basket, Christian. Basta uno dei due a spezzarmi il cuore.”
Christian annuì e si appoggiò sul gomito, con la luce della luna che trasformava i suoi capelli d’oro in un’aureola. “Il mio amore per il basket non è che una frazione di quello che provo per te,” mormorò, dopodiché chinò la testa, pronto al bacio.
Poteva bastare. Bastò quando le sue labbra toccarono quelle di Xander. Le labbra di Chris erano così morbide e lui aveva sempre quel sapore... dolce. Come di luce solare e biscotti. Forse era dovuto alla sua natura, o al fatto che si fidava di tutti, che confidava che tutto sarebbe andato bene, ma Chris aveva sempre il sapore di luce solare e biscotti.
L’anima di Xander si nutrì di quel sapore. Lo divorò, lo assimilò.
“Non c’è niente di bello. Non mi accorgo dell’odore dell’aria e non mi importa di quello che mangio a colazione. È come se... se…” Oddio. Stava per dirlo davvero. Doveva dirlo davvero. “È come se il mondo fosse morto senza di te, Chris. Io... gli unici momenti in cui vedo i colori sono quelli in campo. Io... se dovessi mai chiederti quale dei due è più importante, lo sport o te, non farlo, va bene? È una cosa temporanea. Se fosse permanente, se non vi fosse una via d’uscita, venderei tutto quello che possediamo, prenderei i cani e andrei a insegnare storia in qualche scuola dimenticata da Dio in Egitto, d’accordo?”
Chris fece una smorfia e si stropicciò gli occhi con i palmi delle mani. “Dio. Credi di conoscere qualcuno e poi... Xander, lo giuro... al prossimo giornalista che ti chiama Cavernicolo,gli strappo le tonsille dal culo. Questa è la cosa più bella che credo di aver mai sentito. Ti amo”




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