Vodka e Inferno
parla di Frattaglia e Viktor. Entrambi scarti e scartati. Uniti da quell’amor
che nulla crea e tutto distrugge. Di come morte e amore si confondono in un
leggiadro vortice nella fredda Russia di fine Ottocento. Delle peripezie dei
membri della felide famiglia Mickalov che subiscono una macabra trasformazione
in upyr (vampiri) scoprendo pian piano le grottesche alchimie del mondo della
notte. Di un Dottore della Peste governato e governatore. Viktor dà vita al suo
impero di vodka, vendetta e sangue. Frattaglia costruisce burattini a sua
immagine e somiglianza imitando l’Altissimo. E le loro mani si perderanno tra i
baci degli altri, le madonne nere, i bimbi sperduti, i cosacchi di ghiaccio, il
dottore d’amor malato, i figli di Caino e gli ululati lontani. Si ritroveranno
mai?
La morte fidanzata è il primo volume della saga Vodka e Inferno.
In una
Venezia ottocentesca vive Frattaglia, un ragazzo trasandato dai capelli rossi,
assoggettato alle dipendenze del Dr. Carnemolla che trafuga cadaveri per poi
rivenderli: egli lo considera meno importante di un oggetto e lo punisce a suon
di botte.
Una notte,
emerge dalla laguna il corpo di un nobile dai capelli scuri e mossi che gli
coprono una parte del viso deturpata da vistose cicatrici. Al dito porta un appariscente anello d’oro che raffigura un gatto.
Il ragazzo è
affascinato dall'eterea bellezza del giovane ed anche se il suo padrone vuole disfarsene
al più presto per ricavarne qualche soldo, fa il possibile per rimandare il
momento in cui si separerà dal corpo. Le prime
parole che Frattaglia sussurra tra i capelli di quel corpo inerte sono brevi,
ma cariche di sentimento tanto da farci dimenticare per un attimo che ciò che
prova il ragazzo è mera necrofilia.
“Io il tuo vascello di morte/ tu il mio cocchiere/ dalle lune storte. “
Ma qualcuno
denuncia alla Gendarmerie il dottore che viene arrestato ed il corpo viene portato
da un parente del giovane: il giocattolaio Gaspare Fausto Mallardo.
Frattaglia è
combattuto, non vuole separarsi dall'amato e allo stesso tempo non sa cosa
fare, alla fine decide di presentarsi a casa di costui e grazie al suo talento
nascosto di creatore di bambole e marionette, con una buona dose di fortuna e qualche
bugia, scoprirà che il nome del giovane è Viktor Mickalov, appartenente alla
dinastia dei Mickalov signori di Soroka…
Gaspare
repentinamente organizza il viaggio per andare in Russia per riportare la salma
alla madre del giovane. Scortato dalle due figlie gemelle, Cherì e Marì e da
Frattaglia, giungeranno in poco tempo al Maniero. Frattaglia si ritrova così a
seguire Viktor nella sua terra natia, Soroka, dove verrà a stretto contatto con
la stramba e sanguinaria stirpe dei Mickalov.
Viktor Mickalov,
dopo una serie di (s)fortunate coincidenze, ritorna dal regno dei morti sotto
forma di vampiro con uno scopo ben preciso in mente: riportare agli antichi
splendori la sua stirpe. I metodi usati da lui sono piuttosto bizzarri e
inquietanti: si servirà di una bevanda misteriosa chiamata Vodka e Inferno.
A giocare con il fuoco si rischia di bruciarsi e non tutti sono disposti a
scendere a compromessi, ormai la rivoluzione dei Mickalov ha avuto inizio, e
nolente o volente tutti ne verranno travolti.
“[…] Bisogna stare molto attenti a ciò che si desidera: potrebbe avverarsi.”
Il
Vodka e Inferno nasce dalla penna e dalla genialità di Penelope delle
Colonne.
Ho seguito
passo dopo passo la crescita di questa storia, sviluppatasi dapprima come GDR
(gioco di ruolo) su Facebook per poi finalmente esser messa su carta, tutta
quell'attesa ne è valsa la pena dato che le mie aspettative non sono state
deluse.
Viktor è un
protagonista di tutto rispetto, ha carisma da vendere e la sua indole da
manipolatore e doppiogiochista lo rende alquanto intrigante, ma anche, sotto
alcuni aspetti, odioso. È egocentrico e un po’ viziato, caratteristiche che lo
fanno apparire sicuramente più umano. I suoi occhi rossi e mefistofelici
incutono rispetto reverenziale e soggezione. Frattaglia stesso lo teme e lo
ama, ha abbandonato la sua Venezia pur di seguirlo e servirlo.
Soroka, collocata
nella Russia di fine Ottocento, è un luogo perfetto per questa vicenda.
Infatti, questa piccola cittadina ed il Maniero sono descritti con notevole
minuzia di particolari e la famiglia dei Mickalov pullula di personaggi
alquanto singolari e ben caratterizzati come: l’algida Eva, il dispotico e
intransigente Boris, l’ambiguo Yuri, l’ingenuo Petr e molti altri ancora.
Questo primo
volume di una saga, ha tutte le carte in regola per risultare vincente; lo si
può considerare un paranormal romance, anche se assume una sfumatura più oscura
e funesta e dove l’alchimia diviene un elemento di fondamentale importanza
all'interno del romanzo.
Le tematiche
trattate sono molteplici: si spazia dall'amore omo-erotico, al legame
indissolubile e indiscusso rappresentato dalla famiglia, al tradimento e
all'invidia. A tratti, in realtà, ho avuto come l'impressione che l'autrice
volesse renderlo volutamente orrorifico.
A questo
libro non manca nulla: atmosfere gotiche, macabro, grottesco, noir e “fantasy” si amalgamano
vorticosamente creando una sanguinosa fiaba dark, dove Eros e Thanatos giocano
un ruolo primario.
Lo stile di
scrittura ricorda quello spietato di Isabella Santacroce e allo stesso tempo la
dolcezza della lirica di Emily Dickinson. Da ogni capoverso emerge la catarsi
della scrittrice che ha reso ogni frase evocativa e colma di poesia, non
trascurando nemmeno i dialoghi costruiti egregiamente. Il lettore si ritrova
così suo malgrado a leggere i capitoli con foga, non ci sono punti morti né
sbavature.
Questo
romanzo penetra nel cuore facendoti percepire appieno il rigido inverno della
Russia. E, cruento e sanguinoso come il morso di un vampiro, è quel genere di
romanzo che sicuramente rileggerò molte altre volte. Dove ogni volta sarà come la prima: scoprirò
sempre nuovi frasi da segnare e conservare nel cuore.
Penelope
delle Colonne vive a Napoli e ha 28 anni. È diplomata come perito informatico,
laureata in Lettere e Filosofia indirizzo moderno, laureanda in Filologia
moderna, disegnatrice per passione, esperta di marketing via social network e
piattaforme forum-blog, nonché́ grafica. La sua scelta è caduta sulla Milena
edizioni per la sua spinta innovativa, il suo sguardo sempre rivolto a nuovi
orizzonti (anche per quanto riguarda le tematiche LGBT) nonché́ per il genere
dei romanzi proposti.
Anch'io L'ho recensito!
RispondiEliminaNon sto più nella pelle! Leggere questa recensione mi ha fatto salire la voglia ancora di più! Non penso di aver mai patito una tale insofferenza per una lunga attesa! Ma Marzo non è poi così tanto lontano!
RispondiEliminaGrazie per averlo recensito in anteprima, permettendomi così di immergermi ancora di più fra i gelidi inverni di Soroka!
Più si avvicina l'uscita del Vodka&Inferno più l'attesa diventa sempre più insostenibile.
RispondiEliminaNon vedo l'ora di averlo anch'io tra le mani per poterlo finalmente divorare!
Per ora, dalla recensione, si prospetta molto più che solamente bene!
Bellissima recensione! Ha tutte le carte in regola per piacermi ❤_❤
RispondiEliminaGrazie ragazze per le splendide parole! Lieta di aver accresciuto in voi la "Vodka&Inferno - fever" ahahahahah :D
RispondiEliminaIl 28 Marzo sta arrivando!!!!! E se vi va, poi ditemi se è piaciuto tanto anche a voi :)
Questa recensione non ha fatto altro che farmi venire ancora di più la voglia di leggere questo libro.
RispondiEliminaMarzo si sta avvicinando sempre di più ed io non vedo l'ora di poter avere tra le mani il libro e perdermi tra le sue pagine.
Una recensione meravigliosa, non vedo l'ora di leggere il romanzo, la data è sempre più vicina ma proprio non riesco ad aspettare!
RispondiEliminaGrazie grazie grazie ❤
RispondiEliminaChe bella recensione, curata ed esaustiva, mi piace molto anche la scelta delle immagini! Non mi resta che aspettare la mia copia e "sbronzarmi" anche io, ma rigorosamente di vodka, Vodka&Inferno.
RispondiEliminaCara sono sicura che, come me, di questa storia ti ubriacherai e ne diverrai dipendente. ❤ :)
Eliminaps: Quando lo leggerai, fammi sapere cosa ne pensi!