Serena e Stefano si amano
da sempre, sin da bambini. Con Stefano, Serena non ha scoperto solo l’amore, ma
anche la passione, la felicità, e il matrimonio è il coronamento di tutti i
suoi sogni. Tutto potrebbe essere perfetto se potessero avere un bambino. La
vita però ha piani diversi per loro: dopo tre gravidanze infruttuose, il sogno
di entrambi si infrange. Nella loro esistenza felice e realizzata si insinuano
il silenzio, la sofferenza e la freddezza. E anche la menzogna.
Serena decide così di
allontanarsi da una situazione ormai insostenibile e organizza un viaggio da
sola negli Stati Uniti, una vacanza “on the road” sulla Route 66. È la vacanza
che ha sempre sognato, di cui tanto ha letto, ma che lei e Stefano non hanno
mai fatto. Arrivata a Chicago, però, l’attende una sorpresa: il marito è lì ad
aspettarla, pronto ad arrivare con lei fino a Santa Monica, al termine della
mitica Route, e a provare a fare insieme un viaggio tra paesaggi immensi e
meravigliosi che potrebbe rimettere insieme i cocci delle loro vite spezzate.
Perché se l’amore non basta più, forse bisogna metterci l’anima.
Oggi vi parlo di un romanzo che mi ha
convinta a tratti: travolgente in alcune parti, un po’ scontato in altre.
Questo non è solo un romanzo, è un
viaggio alla scoperta di se stessi, un viaggio alla fine del quale i
protagonisti dovranno guardarsi negli occhi e compiere una scelta difficile.
“Lei
lo fissò dritto negli occhi. «Perché, esiste ancora un noi?»
Stefano
allentò la presa e le accarezzò dolcemente il viso, non sapeva cosa
risponderle, non perché avesse timore di dire ancora qualcosa di sbagliato,
semplicemente neanche lui aveva idea se quel noi esistesse ancora. «Non lo so…»
disse piano. «Ma ci sarà fino alla fine di questo viaggio, poi decideremo.
Faremo ciò che è giusto. Ma fino ad allora, dobbiamo provarci, Sere… Diamoci
questa possibilità. Anche se non sarà facile.»
«Mi
stai chiedendo una tregua?» chiese lei in un
«No,
ti sto chiedendo di non chiudermi fuori» la spiazzò lui. «Non chiudermi ancora
fuori dalla tua vita.»”
Già, perché nessun amore è immune, la
famiglia felice del Mulino Bianco esiste solo nelle pubblicità e Serena e
Stefano se ne renderanno conto nel peggiore dei modi.
Loro si conosco e si amano da tutta la
vita, come se il loro destino fosse già scritto. Così, nessuno si stupisce più
di tanto quando questi due ragazzini si baciano per la prima volta davanti al
vecchio castello del loro paese per poi trascorrere insieme i migliori anni
della loro vita fino ad arrivare al matrimonio. Hanno tutto, apparentemente:
una bella casa, due lavori gratificanti e il loro amore, che pensano basterà.
Ma la vita certe volte è crudele. O forse
è solo una questione di destino che, alla fine dei conti, non è scritto
affatto.
Serena è forte, ma non basta. Quando il
mondo si accanisce e ti porta via, per tre volte consecutive, l’unica cosa che
desideri di più al mondo, nemmeno una guerriera come lei può pensare di reggere
il colpo. Perdere una gravidanza è devastante, perderne tre è un inferno. Un
dolore così forte capace di sconquassarti fin dentro l’anima, che ti fa perdere
la bussola e che ti fa mettere in discussione tutta la tua vita. Così iniziano
i sensi di colpa, le accuse reciproche, i momenti di silenzio e il buio che
sembra non avere mai fine. È pesto, è denso e rischia di schiacciarla. A quel
punto le scelte sono due: lasciarsi andare e permettere alle tenebre di
inghiottirti oppure tirare fuori le unghie e tentare il tutto per tutto per
riprendere in mano le redini della propria vita.
E quando Serena tocca il fondo capisce
che è il momento di rimboccarsi le maniche. Il suo matrimonio sta andando a
rotoli insieme alla sua sanità mentale. Così decide che, per una volta, sarà
egoista e farà una cosa solo per se stessa: il viaggio dei suoi sogni.
Tre settimane negli Stati Uniti, un road-trip sulla famosa Route 66 per
cercare di scacciare i demoni e fare pace con se stessa, con i suoi sbagli, con
i suoi sensi di colpa. Quello che non si aspetta è di trovarsi Stefano, suo
marito, in aeroporto a Chicago, pronto ad affrontare quel viaggio insieme a
lei, a mettersi in discussione e capire, una volta per tutte, se c’è qualcosa
da recuperare o se il loro amore, così profondo e sincero, non basta più.
“La vita è come una corsa
veloce, non cambiare la macchina per una gomma a terra. Sistemala e vai avanti”
Jenny Anastan ci catapulta
in un bellissimo viaggio alla scoperta dell’America, in un incredibile percorso
di crescita dei due protagonisti. Entrambi dovranno mettersi a nudo di fronte
all’altro perché, se vogliono anche solo pensare di tenere in piedi il loro matrimonio, questo è il momento di tirare fuori tutto, a costo di piegarsi fino a
spezzarsi, a costo di perdere tutto.
Ho trovato alcuni passaggi di questo
romanzo davvero toccanti, riuscivo a sentire il dolore di Serena sulle spalle,
un po’ meno quello di Stefano. Immagino sia solo una questione di empatia: è
sicuramente più semplice immedesimarsi ed entrare nella testa di una
protagonista giovane che vive una tragedia così intima piuttosto che in quella
di uno Stefano che troppo spesso non si sforza di capire il dolore profondo di
sua moglie e risulta un po’ superficiale.
“Ma non si era fatto la domanda basilare, quella giusta, l’unica che lo avrebbe trascinato fuori dalla nebbia del suo io interiore. Avrebbe potuto concepire un mondo in cui Serena non facesse parte della sua vita?”
Quello che non mi ha convinto di questa
storia sono i continui flashback che spesso sono lunghi e un po’ noiosi e i
dialoghi fra marito e moglie. Alcune volte si percepisce in modo trasparente il
rapporto complice fra i due: sono allegri, si fanno battute simpatiche, si
conoscono da una vita. Altre volte, invece, sono forzati e troppo razionali,
nonostante i loro sei mesi di crisi e tutto il dolore affrontato, non è
verosimile pensare che due persone si esprimano come se si conoscessero appena.
Superate queste piccole pecche, che sono
in realtà solo dettagli, il romanzo scorre bene, la scrittura di Jenny Anastan è fluida e la storia originale. Riesce, come
se fosse un’esperta guida turistica, a farti immaginare quei luoghi splendidi e
tutta la magia della Route 66.
Sicuramente questo è un bel romanzo che
mi sento di consigliare. Tratta di un argomento delicato con molta classe e
senza cadere mai nel tranello di risultare banale o superficiale. È toccante ma
non melodrammatico. Un mix perfetto che coinvolge e commuove.
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