martedì 14 novembre 2017

Sognando la neve ( West End Series ) di Teodora Kostova


È passato un anno da quando Adam e Penn sono andati a convivere e hanno cominciato la loro serena vita insieme. Solo che… non tutto è perfetto come sembra. Penn è un po’ annoiato dopo aver lasciato il suo lavoro al Queen Victoria e Adam non riesce a trovare l’ispirazione per la sua prossima sceneggiatura. 
Jared e Fenix stanno per trascorrere il secondo Natale nella loro nuova casa, nella pittoresca città di Malmö, in Svezia. Con una bellissima casa nuova e una scuola di danza di successo da dirigere, Jared e Fenix sono felici e soddisfatti. Solo che… non tutto è perfetto come sembra.
Jared invita Adam e Penn a trascorrere le vacanze natalizie a Malmö e Adam accetta con una certa riluttanza. Ma le due settimane che passano tra shopping natalizio, ottimi cibi, vini speziati, giochi con la neve e, soprattutto, trascorrendo del tempo con i loro più cari amici, si rivelano essere ciò di cui tutti avevano bisogno.
Sognando la neve è una storia sui personaggi di Ballando e La Maschera, quindi è sconsigliato leggere questo racconto se non avete letto i libri precedenti.
In questa novella natalizia ritroviamo gli sposini Fenix e Jared che hanno aperto una scuola di danza in Svezia e Adam e Penn, rimasti in Inghilterra, entrambi dediti alla loro vena artistica. Adam, però, ha un blocco dello scrittore e non riesce a buttare giù la nuova sceneggiatura che ha in testa e Jared vorrebbe vicino l’amico in un momento delicato della sua vita. Le imminenti vacanze natalizie rappresentano il momento perfetto per riunire i quattro amici e permettere anche ad Adam di staccare la spina sperando di trovare la giusta ispirazione.
La storia rappresenta il giusto epilogo per questi quattro uomini che hanno faticato a trovare e, soprattutto, tenersi la propria anima gemella. Vederli nel quotidiano ad affrontare i problemi che la vita pone sul loro cammino, dopo l’happy ending con cui si erano conclusi i libri precedenti, li rende personaggi più veri e definitivamente più umani.
Un racconto scorrevole che rapisce nella magia del Natale da cartolina che offre la Svezia. Malmö, con il suo mercatino, i parchi, la neve e le luci, rappresenta lo sfondo ideale per questo viaggio natalizio offrendo una marcia in più alla narrazione.
Una lettura raccomandata soprattutto quando le feste si avvicineranno e si desidererà sognare un po’ di più, magari attraverso questi quattro personaggi diventati anche un po’ nostri amici dopo aver partecipato alla nascita del loro amore.




Non avrebbe mai smesso di essere grato per avere Penn nella sua vita. Ogni giorno, ogni dannato giorno, anche quando provava la più grande ondata di compassione per se stesso, quello che lo salvava dalla depressione che avrebbe potuto sopraffarlo era il pensiero di Penn. Il pensiero di condividere la vita con quell’incredibile persona che aveva combattuto per entrambi quando Adam non ne aveva avuto la forza, che aveva messo a fuoco il loro futuro, quando la visione di Adam era bloccata in un tunnel buio e senza uscita.

«Voglio che un piccolo Fenix in miniatura corra in giro per casa. Un bimbo o una bimba con i suoi occhi, la sua grazia e il suo cuore enorme.» Jared si interruppe e la visione felice che aveva evocato nella sua mente scomparve. «Farò di tutto per dargli quello che desidera. Spenderò ogni centesimo che abbiamo e metterò il mondo sottosopra finché non avrò trovato la giusta surrogata, ma riempirò quel buco nel cuore di Fenix, fosse l’ultima cosa che faccio.»


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Ciao, mi chiamo Teodora e vivo a Londra con mio marito e mio figlio. Scrivo da quando sono in grado di ricordare, ma è diventato un impegno a tempo pieno nel 2010 quando ho deciso che tutto il resto che avevo provato a fare mi annoiava a morte, e dovevo occuparmi di quello che avevo sempre voluto fare, ma che non avevo mai trovato il coraggio di abbracciare completamente.
Tra le altre cose, sono stata una giornalista, una redattrice, un’assistente personale e una designer di interni, ma appena l’entusiasmo per la novità di un nuovo lavoro si spegneva tornavo sempre a scrivere. Essere irrequieti, impazienti, insistenti e avventati non sono qualità che aiutano uno scrittore, perché devo sedermi da sola, preferibilmente immobile, e scrivere per la maggior parte del giorno, ma io lo adoro. È l’unica volta che sono veramente in pace e l’unica cosa che posso fare per più di dieci minuti alla volta - mio figlio ha una capacità di concentrazione maggiore della mia.
Mi sto dilungando, mi piace andare in palestra, cucinare cibi italiani (e mangiarli), leggere, ascoltare musica rock, guardare film indipendenti, e riguardare True Blood. Oppure, nel peggiore dei casi, battere alla Nintendo Wii un bambino molto fantasioso.


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