martedì 30 gennaio 2018

Blog Tour Dark Zone: Daanan - Il destino degli uomini Vol. I di Jordan River



Gli uomini, la razza dominante del mondo di Daanan, hanno rischiato l'estinzione a causa di una catastrofe antica. Sono però sopravvissuti, sebbene disuniti, fino all'arrivo di Aeon Prime, temerario generale della Legione, capace di riunire le varie tribù e villaggi in un'unica nazione, l'Impero, ritrovando una parvenza di pace. Non tutti, infatti, riconoscono Aeon Prime come Imperatore e in molti si oppongono alla sua opera. Mentre sul fronte interno l'Impero cerca di trovare l'unità, dunque, ai suoi confini altre razze cercano di affermare la loro esistenza. Ma nuove minacce si addensano all'orizzonte, e assumono l'aspetto ferino di un cervo.



« Quella chi è ? » chiese Ryan.
Sirio seguì la direzione dello sguardo e lasciò che un sorriso gli si aprisse sul volto. « Uno dei membri più singolari della corte imperiale. Lei è Lilith, Principessa del nord. »
« Principessa del nord ? »
« Sì, figlia di una regina dei territori del nord, ma non conosciuta per questo. È più famosa, diciamo, per la sua residenza: ha alloggio alla Cattedrale delle Ombre, sull’Abisso, a Ovest di Prime. Mai sentito parlare di quel luogo ? »
« Sì, e mai in termini piacevoli. Si dice che la gente sparisca se prova ad arrivare laggiù. »
Sirio ridacchiò. « Favole da bambini, Ryan, suvvia. Tutti pensano sia una Strega, ma in realtà è solo una donna con la testa sulle spalle. Credimi, è una persona valida e l’Imperatore deve molto a lei e al suo gruppo. »
Ryan la guardò. Di lei spiccava l’incarnato pallido come una luna cinerea, reso ancora più evidente dall’abito nero che portava con naturalezza, con maniche e bordi della gonna sbrindellati e dalla quale spuntavano a ogni passo un paio di piedi nudi che calcavano il marmo della sala con la naturalezza di una danzatrice e la sicurezza di una padrona di casa. Salutava pochissimi tra coloro che avevano la ventura di incrociare il suo passo.




Tra la gente apparve Lilith, che avanzò oltre il margine creato dagli ospiti. Un passo appena e poi si fermò. Nella mano sinistra stringeva una spada nel suo fodero. La spada presentava un’esotica guardia in acciaio molto ridotta. Dalla parte opposta del cerchio, apparve Lord Upyr che, sciolto il mantello e lasciatolo cadere a terra, fece un passo all’interno del cerchio e si fermò. Nella mano sinistra fece apparire un mazzo di tarocchi. Dal palco dov’erano i musici, tre battitori di cassa iniziarono a scandire il ritmo, lento come il battito di un cuore calmo e tranquillo.
« La Danza delle Carte e della Spada del Demone che Ride », mormorò Sirio, al punto che Ryan fece quasi fatica a comprendere ciò che aveva detto.
I due iniziarono a camminare verso il centro del cerchio, i loro passi a ritmo con il battere delle grancasse, un ritmo profondo e avvolgente. Quando furono di fronte, si volsero e appoggiarono le rispettive schiene una all’altra. In un istante la spada passò nella mano destra di Lord Upyr, mentre il mazzo di tarocchi passò nella mano destra di Lilith. I loro volti si chinarono verso terra e per un istante l’intera sala parve restare sospesa. I tre battitori fecero a loro volta una pausa, lasciando il ritmo appena suonato aleggiare nell’aria, per poi calare in maniera potente i legni sulla pelle tirata delle casse, dando il via a un ritmo molto più sostenuto, che aumentava ogni quattro battute.
Lilith e Upyr a quel cambio di ritmo si staccarono uno dall’altra e diedero inizio a quello che apparve un duello. Mentre Upyr sfoderava la lama dal fodero, Lilith iniziò a lanciargli le carte, con movenze fluide e precise. I tarocchi volarono come rasoi verso l’uomo, che li colpì uno dopo l’altro.





Gli zoccoli dei cavalli risuonarono nel primo mattino, ancora silenzioso. Scesero lungo le vie principali di Prime, dove solo alcuni bottegai e artigiani mattutini stavano già approntando le loro merci. Nessuno li salutò, nessuno fece caso a loro. Quando arrivarono ai cancelli, il picchetto di guardia li fermò e subito dopo venne fatta aprire una postierla per farli uscire. Iniziarono il viaggio discendendo la collina che ospitava Prime, con il suo dolce declivio che li accompagnò sino alla pianura sottostante. Passarono il ponte sul fiume Ovestio, quasi alla confluenza con l’Esterio, dove essi davano origine al più ampio corso d’acqua della pianura centrale, il Dardanio.
Una volta oltrepassato il ponte, proseguirono ancora a sud, come se fossero diretti alla città costiera di Shoreside. Oltrepassarono alcune carovane e solo quando nessuno fu più visibile Sirio fece fare una brusca svolta a Placida, indicando a Ryan di puntare a ovest. Una volta fuori dalla strada maestra, il terreno si fece più impervio. Per volere di Sirio il ritmo imposto alle cavalcature era tranquillo, ma sostenuto.
« Ora che siamo lontani da tutto e da tutti, posso sapere qualcosa in più ? Non per farmi gli affari tuoi e dell’imperatore, ma se sapessi qualche particolare in più saprei anche cosa aspettarmi. »
« Siamo diretti all’Abisso. »


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