Beth ha diciassette anni ed è all'ultimo anno di liceo. Dovrebbe essere circondata da amici, uscire con ragazzi carini e godersi i momenti migliori della sua età. Invece, la sua vita è già stata scritta dai genitori, fino all'ultimo dettaglio. Da quando la sorella è morta in un incidente, tre anni orsono, l'hanno infatti obbligata a vivere in una prigione dorata, monitorando ogni sua mossa, nel tentativo di proteggerla da ogni cosa. Senza alcuna privacy né via di fuga, Beth è oppressa dalle loro paranoie e paure, come intrappolata nella sua stessa vita. Eppure lei è viva, e vuole vivere. E per assaporare anche solo un minuto di vita reale è pronta a tutto, anche a mentire per imbucarsi da sola a una festa con degli sconosciuti.
Lì incontra un ragazzo. Si fa chiamare Chase, è appena arrivato in città, ha due incredibili occhi blu e una cicatrice sul sopracciglio. Sembra che tutti lo conoscano e quando cammina, intorno a lui, si crea il vuoto. Perché Chase, con i suoi molti fantasmi e colpe da espiare, porta guai, e belli grossi anche.
Beth però non lo sa, e presto sarà costretta a fare una scelta: seguire le regole, o il suo cuore, rischiando di distruggere tutto... di nuovo.
Come sempre, prima le cose importanti! Non leggevo uno Young adult così coinvolgente da mesi. Sono contenta di aver dato una possibilità a Erin Watt, che non aveva proprio conquistato il mio cuore con i suoi Royal. Qui sì, qui ha ottenuto tutta la mia attenzione e la mia totale approvazione.
Elizabeth Jones, 17 anni, vuole sbarazzarsi di alcune cose della sua vita, prima fra tutte il soprannome Lizzie, come inizio all'affermazione della nuova "sé".
Tre anni prima, la sorella Rachel (di due anni più grande) è morta in un incidente, investita da un'auto, ma i genitori di Beth si comportano come se così non fosse.
Le vogliono impedire di andare al college da lei scelto per farla studiare al Darling College, una di quelle università online in cui è sufficiente pagare per ottenere una laurea. Pensano non le serva una laurea, visto che andrà a lavorare nella ferramenta del padre, vogliono che resti lì per sempre, intrappolata nella sua stessa vita, oppressa dalle loro regole.
"Il responsabile è stato punito. Non è tutto ciò che potevamo chiedere? Rachel non tornerà; non è così che funziona la vita. Ma per quanto possibile, giustizia è stata fatta. E io sono ancora viva. Sono viva e voglio vivere. Vi pare tanto brutto come desiderio?"
Dopo una litigata furiosa, Beth decide di accettare l'invito a una festa a Lexington Heights (un quartiere popolare poco raccomandabile) da parte di alcuni ragazzi conosciuti al market della stazione di servizio, vuole spezzare la routine perfetta stabilita dai suoi genitori, trasgredire le regole, stanca di essere passiva, di lasciarsi controllare dagli altri. Non vuole ubriacarsi né assumere droghe, così decide che il suo sballo per la serata sarà Chase, il ragazzo con gli occhi più blu che abbia mai visto, il piercing al sopracciglio e un accenno di barba biondo scuro, "un cattivo ragazzo che la conduca sulla cattiva strada". Ma la reazione di lui, lo sguardo che grida disprezzo mentre Beth cerca di sedurlo, è qualcosa di inaspettato.
《Cresci, Beth. Nel mondo reale i cattivi ragazzi sono davvero cattivi. Non sono eroi. Uscire con loro non fa figo. Non servirà a risolvere i problemi che hai a casa e nella vita. I ragazzi cattivi commettono delle stronzate e alla fine trascinano nel baratro chiunque gli stia vicino.》
Il loro botta e risposta iniziale è intrigante, lui che è convinto di essere stato avvicinato per un momento di trasgressione della brava ragazza, lei vede in lui qualcosa di interessante e vuole conoscerlo e farsi conoscere.
Chase, all'anagrafe Charles Donnelly, però, è molto lontano dall'essere la soluzione ai problemi di Beth, e questa new entry nella vita della ragazza, all'inizio, non fa che stringere le pareti della gabbia dentro la quale è finita da quando sua sorella è morta.
Amo molto il modo in cui Erin Watt ha scelto di narrare le conseguenze di un episodio così delicato come la scomparsa di un familiare stretto, la reazione quasi apatica di Beth, messa a confronto con quella totalizzante dei suoi genitori.
Il dolore si manifesta in molti modi, l'autrice centra in pieno il modo di mostrarlo al lettore, di insegnargli in qualche maniera che l'apparenza inganna.
Ancora di più ho adorato la chiave di lettura che Chase fornisce a Beth per spiegarle una verità alternativa riguardo il comportamento dei suoi genitori e di se stessa.
In Chase e nel modo in cui tutta la scuola sembra trattarlo, Beth rivede se stessa. Prova compassione per questo ragazzo, la stessa compassione che prova per sé ogni volta che le persone sembrano volerla tenere bloccata in quella vita all'ombra della tragedia che ha sconvolto la vita della sua famiglia.
Ma parliamo di Chase...
Ho sempre avuto un debole per i personaggi tormentati ma che non ci ammorbano con l'autoconpatimento, e lui è DECISAMENTE un ragazzo che non ha nessuna voglia di passare per il poverino di turno.
Il modo in cui lui riesce a far parlare Beth della sorella, senza la curiosità morbosa che hanno invece tutti gli altri, lega i due ragazzi.
Se prendiamo in considerzione i personaggi secondari, Jeff, il ragazzo della sorella scomparsa di Beth, è un altro elemento chiave per il percorso della ragazza.
Tornato a casa dopo due anni in Inghilterra per combattere il dolore della perdita, Jeff sembra avere dei piani precisi, che includono riversare la rabbia e la frustrazione su quello che lui ritiene il responsabile diretto. Una contrapposizione, quella di Jeff e Chase, che permette al lettore di riflettere a fondo sulle varie sfaccettature di ciò che è accaduto e di rendersi conto che spesso l'ovvio non è poi così ovvio.
Ci sono stati un paio di punti, in cui Beth metteva davanti a una scelta se stessa, se continuare a vivere nel passato, col dolore per la scomparsa di Rachel oppure riprendere a preoccuparsi del suo presente con Chase, che mi hanno fatto commuovere. Parole semplici messe nel posto giusto, niente di più perfetto.
Sono intrappolata a metà tra il passato e il presente. Se guardo l'altalena, riesco quasi a vedere Rachel che agita le gambe e va sempre più in alto, sempre più in alto, fin quasi a diventare un puntino in cielo accanto al sole abbagliante. Eppure, qui accanto a me c'è Chase, una persona vera e viva che mi sta ad ascoltare, che mi rimprovera e mi fa ridere. Scelgo Chase, dico all'ombra. Rachel annuisce e continua a spingersi.
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