L’orco ha quasi completato la sua ricerca. Un ultimo
ingrediente sulla lista, la polvere di vampiro, e potrà sposare la sua
Ulderica. O almeno i piani erano quelli, finché non si è fatto derubare da un
ladruncolo di strada.
Il piccolo drow deve racimolare abbastanza
refurtiva, altrimenti il vecchio lo punirà. E liberarsi di un grosso orco tonto
non è un problema. O non lo sarebbe stato, se un licantropo non si fosse
impicciato.
La donna-lupo ha una traccia, porta dritta al
vampiro che deve uccidere. E quell’orco fa proprio al caso suo. Deve solo
aiutarlo a riprendere quella sua lista del cavolo dal covo di un boss della
malavita. All'ordine del giorno, insomma. Ma qualcosa non va, come se si
sentisse osservata.
E infatti c'è una vampireling acquattata dietro al
muro. Lei ha bisogno del sangue di un vampiro per completare la trasformazione.
E l'orco e la licantropa pare sappiano dove trovarlo…
In un viaggio tra guaritrici che non guariscono,
non-morti che muoiono, sarti armati d’ascia e mostri di cartapesta, ce la farà
questa compagnia sgangherata ad arrivare a destinazione? Forse, il vero
pericolo, saranno i cartelli stradali.
Mi
sono approcciata a questo romanzo con un po’ di perplessità non conoscendo
l’autrice, e non prediligendo molto i fantasy. Tuttavia l’ho letto senza
lasciare che i pregiudizi sul genere prendessero il sopravvento e devo
ammettere, una volta arrivata alla fine della lettura, di aver fatto una buona
scelta. L’impressione ricevuta, infatti, è stata tutto sommato positiva. Che
dire? Sono entrata in un mondo a me estraneo e a dir poco interessante e
coinvolgente, catapultata in una dimensione storica non ben definita ma resa
affascinante dall’ambientazione magistralmente ricostruita. Così tra le strade
polverose del villaggio Therid incontro personaggi di varia origine e per tutti
i gusti come orchi, licantropi, elfi, drow, vampiri e vampireling e qualche
umano, e con loro mi aggiro tra le locande maleodoranti e i bordelli strapieni
di clienti.
Ma veniamo alla storia:
all’orco Viktor manca un ultimo elemento per completare le cose comprese nella
lista di nozze della sua amata Ulderica, la polvere di vampiro. Arrivato al
mercato, ahimè, viene rapinato della borsa e della preziosa lista da Radian, il
piccolo drow. Senza la lista l’orco non sa come fare per concludere la
missione. Per potersi sposare deve per forza ritrovare la sua borsa e
soprattutto il vampiro. In suo soccorso arriva Rune, una ragazza licantropo, interessata
alla ricerca del vampiro, lei vuole ucciderlo. Insieme si danno da fare per
ritrovare la preziosa borsa.
Il
piccolo ladruncolo, nel frattempo, scappa temendo la reazione violenta
dell’orco. S’imbatte in Aleideen, un’ibrida alla quale manca l’ultimo passaggio
per diventare una vampira a tutti gli effetti. Dopo aver letto quanto riportato
sulla lista, Aleideen costringe il piccolo drow a tornare con lei dall’orco
così da andare insieme a caccia del famigerato non morto. L’avventura per i
quattro compari ha inizio ma il cammino verso la sospirata meta si presenta
arduo e non senza sorprese.
I quattro protagonisti,
pur possedendo caratteristiche diverse, si muovono e interagiscono tra loro con
naturalezza come se si conoscessero da sempre. In realtà si sono trovati per
uno scopo comune e solo per quello. Difficile pensarli insieme in un altro
contesto. La loro diversità comunque rappresenta l’arma vincente del romanzo. Viktor
è il gigante buono, la sua infantile ingenuità cozza più volte con la rudezza
di Rune, la nobile scontrosa ma è perfetta nel rapporto con Radian, il piccolo
drow.
«Comunque non puoi andare alla cieca»,
sbuffò lei.
Alla cieca? «Ma io ci vedo benissimo!»
La pellerosa si tirò una pacca in fronte e
scosse la testa, poi sbuffò di nuovo e prese Viktor sottobraccio.
«Senti, non so a che gioco stai
giocando…»
Giocando? Mica stava… ma lei alzò la
mano e lo bloccò prima che potesse farglielo notare.
Aleideen è l’intelligente alchimista, il fatto che non abbia un’identità
definita la rende triste e solitaria. L’incontro prima con Radian e poi con gli
l’aiuta a venir fuori dal proprio isolamento. Ben altra cosa è vincere la
diffidenza, il rapporto controverso con Rune ne è la prova.
«Perché cavolo il tuo morso non era
così? Se avessi saputo cosa mi aspettava avrei potuto prepararmi, non sarei
svenuta, e ora sapremmo cosa cavolo è successo»
«E perché dovremmo crederti? Hai
buttato il fumogeno, vero? Hai messo e Viktor fuori gioco. E poi? Cos’altro hai
fatto?»
Rune sollevò il labbro e scoprì i
denti. Avrebbe attaccato, Aleideen ne era certa.
Comunque
sia, nonostante tutto, restano insieme per la causa. Chi per un motivo, chi per
un altro, infatti, devono trovare il vampiro. Il cammino è lungo e tortuoso ma
i nostri eroi riescono a superare i vari intoppi presenti lungo la strada, più
o meno facilmente.
La
storia risulta vivace e chiara, nonostante la complessità dell’argomento
potrebbe far pensare il contrario. Non è facile, infatti, stare dietro ai
numerosi personaggi che via via affiancano i protagonisti, i repentini cambi di
scena, o fermarsi a riflettere su ciò che è appena successo o che sta per
accadere. Il bello è che anche se le azioni si svolgono in fretta, esse non
risultano confusionarie. Il ritmo del romanzo, laddove procede veloce, non dà
spazio a cali di tensione e di interesse e lo stile fluido con cui è raccontata
la storia favorisce una lettura scorrevole e soddisfacente. Ci sono però alcune
parti (mi riferisco ad alcuni dialoghi riempitivi ma inutili al fine della
storia e descrizioni il più delle volte superflue), che non fanno altro che rallentare
l’andamento del racconto, allungandolo inutilmente. Nonostante questo e la
presenza di alcune espressioni un po’ troppo moderniste non adatte a uno
storico fantasy (la parola sexy mi fa storcere il naso), il romanzo è piacevole
e divertente, adatto per tutta la famiglia.
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