mercoledì 11 gennaio 2017

FLOWER di Elizabeth Craft e Shea Olsen



Charlotte vive con la nonna ed è una ragazza con la testa a posto: bravissima a scuola, lavora in un negozio di fiori per pagarsi gli studi. È molto concentrata e non ammette distrazioni, non esce di sera e non accetta inviti dai ragazzi. È ossessionata dal pensiero della madre e della sorella che pensa abbiano sprecato le loro vite alla continua rincorsa dell’amore e del sesso. Charlotte ha promesso a se stessa che non farà la loro fine, non perderà di vista i propri obiettivi per colpa dei ragazzi, per questo studia con estrema dedizione con l’obiettivo di essere ammessa a Stanford. Fino a che, un giorno, nel negozio entra un cliente strano, ombroso ma gentile, un tipo affascinante ed esigente e, all’apparenza, molto ricco. Charlotte fa quell’ultima vendita e all’ora di chiusura torna a casa sicura di non rivederlo mai più… Ma la mattina dopo le viene recapitato un mazzo di fiori bellissimi e costosissimi e scopre che il misterioso cliente si chiama Tate ed è la più famosa pop star del pianeta… e anche se tutto ciò che rappresenta quel ragazzo è distante anni luce dalla vita di Charlotte, la scintilla è scoccata e ora sarà difficile tornare indietro…

Lo ammetto: la cover di questo libro, a mio parere bellissima, mi ha attirata come una calamita. E così mi sono ritrovata a leggere questa storia su cui ho letto molti pareri negativi, nonostante fosse acclamato come il caso editoriale dell’anno.

“L’amore ti può distruggere. Può portarti via tutto. E così ho promesso a me stessa: niente ragazzi, niente ballo di fine anno, niente feste del sabato sera. Sarei rimasta a casa, avrei rigato dritto, sarei andata al college e mi sarei costruita un futuro diverso. Non avrei permesso a niente e nessuno di fermarmi.

Questo però accadeva prima che cambiasse ogni cosa.
Prima di lui.”



La trama può essere riassunta in poche parole: Charlotte, 18 anni, per evitare lo stesso destino riservato alle donne della sua famiglia (nonna, mamma e sorella), ha deciso di mettere i paraocchi e camminare dritta verso la meta senza concedersi distrazioni di alcun genere. Niente feste, niente vita mondana, ma, soprattutto, niente ragazzi. Lavora sodo per guadagnarsi l’ammissione a Stanford, oltre a studiare tantissimo per ottenere ottimi voti, partecipa a diverse attività extrascolastiche e lavora in un negozio di fiori, il Bloom Room.

Ed è proprio qui che fa la sua comparsa Tate, un ragazzo dannatamente bello. Tate è immediatamente attratto da Charlotte e inizia a corteggiarla. Lei, imperterrita, continua a resistergli, cercando di non dimenticare quali sono i suoi obiettivi.
Quello che Charlotte non sa è che quello non è un comune bel ragazzo, ma è Tate Collins, una pop star di fama mondiale, ricchissimo e famosissimo, oltre che bellissimo.
Insomma, dopo la resistenza iniziale, Char cede e si lascia coinvolgere dalla storia, ma a quel punto è lui che sembra mettere dei paletti, tirandosi indietro in un paio di occasioni in modo anche poco elegante.

“Non mi interessa nient’altro.
Non mi interessano limiti o confini.
Non  m’interessa seguire le mie regole.
Voglio soltanto lui.”


Insomma, tra tira e molla, gite e regali spettacolari, la storia si lascia leggere anche piuttosto in fretta, ma non è molto quello che lascia.
Comprendo la paura di vivere all’ombra degli errori degli altri, che magari hanno dovuto ridimensionare la propria vita per cause di forze maggiori (tipo diventare mamma a 16 anni ), oppure vivere con l’angoscia di poter ferire gli altri, anche se involontariamente, ma tenerli a distanza volontariamente mi sembra altrettanto di cattivo gusto.
Ebbene, Tate sarà anche bello, ricco e famoso, ma riamane pur sempre uno stronzo colossale e Charlotte, che inizialmente sembrava una protagonista tosta, capace di tenergli testa e di farlo rosicare … mi casca come una pera cotta e addio dignità.
A me personalmente è piaciuto questo romanzo, forse non sono un’ottima estimatrice del genere, e questo lo devo ammettere, non sono molto ferrata sull’argomento. La storia non brilla per originalità, e su questo siamo d’accordo.
Ma, da giovane donna paladina del “mai una gioia”, devo confessare: mi sono ritrovata parecchio in quella pappamolle di Charlotte. Uccidetemi!!! Ma chi è che riesce a rimanere lucido e ragionare con la testa quando ci sono di mezzo i sentimenti? Chi riesce a farlo, non è davvero innamorato e di questo ero, sono e sarò sempre convinta. Per questo motivo la mia valutazione sul romanzo è positiva, spezzo una lancia in favore dell’amore e di tutte le cose stupide che si fanno in suo nome.
Piccola pecca: c’è un neo gigantesco in tutta la storia, di cui non oso parlare…


Shea Olsen vive e scrive in un piccolo paese di montagna in Oregon. Lavora come produttrice per una società cinematografica e condivide una casa con il marito, un cane di nome Diesel, e due gatti.

Elizabeth Craft è una sceneggiatrice e produttrice e ha firmato, insieme a Sarah Fain, una serie young adult: Bass Ackwards and Belly Up.


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