giovedì 31 ottobre 2019

Segnalazione: UNO SCONOSCIUTO ALL'IMPROVVISO di Lauren Rowe


Stavo per esordire con L'inverno è alle porte, poi mi sono resa conto che siamo solo a ottobre.
Poco male.
Cosa porto alla vostra attenzione?
Per iniziare un altro anno di traduzioni, e segnalazioni, vorrei farvi sapere che a dicembre tornerà una delle autrici dallo stile più irriverente e divertente che io ricordi.
Ho avuto la fortuna di incontrarla e dirglielo e, alla fine, ci siamo fatte un sacco di risate perché, in fondo, lei è anche questo: un turbinio di vitalità.
Comunque, devo smetterla di divagare.
Dopo averla conosciuta con la serie The Club, e gli stand alone Morgan brothers, eccola tornare con Ball peen Hammer, sempre uno stand alone ma, a questo giro, il protagonista indiscusso è Keane Morgan.
Non vedevo l'ora di leggerlo in italiano visto quanto mi ero divertita a leggerlo in inglese.
Grazie a Newton compton editori, ecco tornare Lauren Rowe con Uno sconosciuto all'improvviso.
Vi lascio alla cover inglese, ma la sinossi, bellezze, è quella ufficiale. A presto!


Durante un lungo viaggio in macchina con Keane, Maddy scopre di essere irrimediabilmente attratta da lui, suo malgrado

Keane Morgan è insopportabile. Non risponde alle mie chiamate o ai messaggi e sono infuriata. Né a lui né a me piace l’idea di affrontare insieme un viaggio in macchina da Seattle a Los Angeles. Ma non ho scelta. Ho un disperato bisogno di un favore, e il prezzo da pagare è qualche ora chiusa in macchina con Keane. Posso farcela. O almeno credo. Perché non mi aspettavo che Keane fosse così bello. E, devo ammettere, anche divertente. Ma è così fastidiosamente innamorato di se stesso! Il modo in cui sfoggia le sue fossette perfette è quasi ridicolo. E, in tutta onestà, chi si rivolgerebbe mai a una ragazza chiamandola “bambolina”? Giusto uno spogliarellista. Ed è proprio così: ho scoperto che Keane è il Magic Mike di Seattle. Il  suo nome d’arte è “Martello”. Il che lo rende l’ultimo uomo sulla faccia della terra di cui potrei innamorarmi… 
O almeno credo.

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