Riuscire a emergere dalle ceneri come un’Araba fenice è possibile grazie all'amore, e questo Noah Smith lo sa bene. Dopo aver rinnegato la luce, le amicizie e ogni tipo di affetto, trovare la forza e il coraggio di tornare da Mya, l’unica ragazza che abbia mai amato, sembra impossibile per lui, ma al cuor non si comanda e anche se la ragione preme per restarne lontano, lui decide di combatterla.
Tuttavia la riconciliazione non è priva di difficoltà perché Mya è andata avanti con la propria vita, con un altro ragazzo, totalmente diverso da Noah e spoglio dei suoi demoni.
Promiscuità, indecisioni e ripicche, segnano questo tormentato riavvicinamento e quando tutto sembra poter andare per il meglio, nel momento in cui, finalmente un dolce epilogo pare prenderli per mano e condurli verso un nuovo inizio, il dramma busserà ancora alla porta della coppia appena ritrovata, lasciando la loro storia, sospesa su un terribile e angosciante bilico.
Secondo libro della serie Phoenix che segue “Ali di cenere”.
Alla fine del primo libro, abbiamo lasciato Noah che parte senza dire niente a nessuno, per un viaggio coast to coast in solitario. In sella alla sua Harley Davidson si sposta tra i vari Stati cercando di mettere più chilometri possibili da colei che ama più della sua stessa vita ma che sa di non meritare. È proprio per questo amore che decide di lasciarla senza preavviso, tenendola lontana dal suo mondo, permettendole di vivere la vita che merita.
Sono trascorsi cinque mesi da quando Mya ha perso ogni contatto con lui, è scomparso lasciandola nella disperazione. Mya cade in uno stato di completa apatia perdendo ogni desiderio di contatto esterno, chiudendosi in se stessa e limitandosi a fare ciò che deve senza avere grandi motivazioni tanto che il suo curriculum scolastico ne risente drasticamente.
Riesce ad uscire da questo stato emotivo solo grazie al supporto della sua coinquilina e migliore amica Erika e del suo ragazzo Kyle che finalmente dopo mesi di isolamento, riescono a trascinarla ad una festa durante una vacanza estiva. Qui conosce un ragazzo, TJ, che frequenta la sua stessa università e che aveva intravisto nei corridoi e alle feste organizzate dalle varie confraternite, senza però averlo mai conosciuto personalmente. TJ è un bravo ragazzo, giocatore di football che manifesta subito il suo interesse per Mya senza però essere troppo pressante, attento a rispettare i tempi imposti da Mya.
Perché il problema è proprio questo.
Mya con lui sta bene, spensierata e passare del tempo insieme le impedisce di pensare ma nonostante la frequentazione da un mese, lei non riesce a superare dei blocchi. Il loro rapporto non è ancora passato alla fase successiva, solo baci e tanta tenerezza ma niente sul piano prettamente fisico. Mya in quel senso, ha ancora un blocco che non riesce a superare. Si rende conto che TJ meriterebbe molto di più dalla loro storia ma non riesce a sbloccare la situazione tra di loro perché, se da una parte sente di non voler andare oltre, dall'altra non è disposta neppure a perdere tutto.
"TJ bacia bene, è attento, romantico, e anche molto sexy, ma i suoi baci non mi fanno battere il cuore, non mi mandano in estasi, non mi procurano la pelle d'oca. I suoi baci non sono… quei baci!"
Mya si rende conto di non poter più tenere TJ sulla corda e per questo inizia a valutare la possibilità di approfondire il rapporto tra di loro, voltare la pagina di quel libro al quale qualcuno ha messo solo un punto fermo, preferendo la fuga.
Come spesso accade però, il destino la pone di fronte al ritorno improvviso di Noah, rigettandola nella confusione totale.
Mya cerca di tenerlo a distanza, non le interessa di sapere le sue motivazioni per ciò che ha fatto, è arrabbiata, delusa, terrorizzata dal modo in cui il suo corpo reagisce alla vicinanza di Noah.
La testa dice una cosa e il corpo un'altra.
Noah si ripresenta armato di una determinazione tale nel riconquistarla che la destabilizza.
"151 rose blu per ogni giorno che ti ha vista lontano da me…"
"Non potevo amarti… ma ho finito per farlo. Sono tornato perché non potevo più soffocare i miei sentimenti."
A Mya non resta che abbassare le sue difese e permettere a se stessa di amare l'uomo che le ha rubato il cuore.
A differenza del primo libro, questo a mio avviso è molto più adrenalinico.
Molto toccante la scena al cimitero davanti alla tomba della madre di Noah e con un finale da batticuore che lascia in sospeso in attesa di poter leggere il capitolo finale di questa serie.
Abbiamo un Noah più sicuro dei suoi sentimenti. Tramite il viaggio ha capito che lei è l'unica in grado di donargli la serenità che cerca, l'unica in grado di riportarlo alla vita. L'acqua e il sole per far crescere quel germoglio chiamato "speranza" e far spiccare in volo la Fenice.
Rossella C. è nata a Napoli nel 1988, dove vive ancora con la sua famiglia. E’ laureata in scienze storiche e da un anno è insegnante ‘precaria’ di italiano presso un istituto tecnico della sua zona. Vive e respira tra le pagine dei libri. Dai dodici anni si è appassionata ai gialli di Agatha Christie, la sua eroina d’eccellenza, poi ha iniziato ad amare i romanzi rosa, ma con il successo di Cinquanta Sfumature si è accostata anche al genere erotico. Ali di cenere è in assoluto il suo libro d’esordio ed è il primo volume di una trilogia dal nome Phoenix, e qui ha deciso di affrontare il genere New Adult.
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