lunedì 22 febbraio 2016

Un uomo nel mirino di Sandrine Gasq-Dion

Mateo Esposito ama il suo lavoro. Killer su commissione per conto del governo degli Stati Uniti, toglie vite e prende la gente a calci in culo senza pietà. Quando gli arriva tra capo e collo un incarico che sembra non quadrare, per la prima volta nella sua carriera, Mateo si ritrova ad interrogarsi sugli ordini ricevuti. Chi avrebbe mai immaginato che a mandare all'aria le sue convinzioni sarebbe stato un ippopotamo viola…
Ryley Flynn è il Presidente della Flynn Electronics. Assolutamente non dichiarato, si chiede come sarebbe stare con un uomo e nel momento in cui la sua strada incrocia quella di Mateo, le loro vite non saranno più le stesse. Perché Ryley è il prossimo bersaglio di Mateo…


Questo libro non mi ha convinto. Non avevo mai letto nulla di questa scrittrice, ma dal primo approccio non mi spinge certo a proseguire con la serie. La scrittura non è fluida, a volte non è semplice capire chi sia a dire e fare cosa, anche la vicenda che porta a far diventare Ryley il bersaglio di Mateo è piuttosto lacunosa. A mio avviso si sarebbero dovute spendere un po’ più di parole per spiegare il retaggio di Mateo, il suo rapporto con il resto del Non-A-team e soprattutto l’omicidio che sta alla base di tutte le vicende. Inoltre le scene di sesso abbondano, spesso sono assolutamente gratuite.

A parte tutto ciò, è un libro che si lascia leggere anche se, a mio parere, Mateo, duro dal cuore di pietra si fa irretire troppo velocemente ed in modo assolutamente inspiegabile dal verginello Ryley. Passa dal cercare una storia di una notte anonima all'incidere frasi d’amore su un braccialetto alla velocità della luce.

Ryley, dal canto suo, ha trascorso tutta la vita chiuso nell'armadio, senza mai nemmeno provare a seguire le sue reali inclinazioni sessuali e poi, quando finalmente si decide a passare all’azione in un’anonima court room ecco che si imbatte proprio in Mateo.

Insomma una lettura poco avvincente che però permette di trascorrere qualche ora e strappa qualche risata. Alla fine, da qualunque parte lo si guardi, l’amore è amore ed è sempre bello leggerne.


Si misero a mangiare lo zucchero filato e a Mateo venne da sorridere guardando come Riley teneva stretto l'ippopotamo. Quel ragazzo era felice per le piccole cose, ed era questo a renderlo così diverso dalla maggior parte dei ricchi. Avrebbe potuto tranquillamente riempire di soldi il gestore e ottenere l'ippopotamo in un batter d’occhio, ma lui voleva vincerlo e questo lo rendeva diverso. Mateo lo rispettava davvero per quella qualità così nobile, ma nonostante tutto non aveva potuto fare a meno di farsi avanti e vincere quel dannato coso per lui.

Il sesso non era semplicemente sesso: si trattava di dare piacere all'altro. Per quanta poca esperienza Riley avesse, era diventato un esperto nell'arte di fare l'amore, perché era pieno d'amore.
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Mateo era splendido in ogni modo possibile, amorevole e premuroso. Un killer, certo, ma ciononostante un uomo buono e anche se odiava gli arredi in acciaio inox, e odiava il fatto che Riley strizzasse il dentifricio dal centro e non dalla fine, se questo era il peggio che poteva mettere sul tavolo delle trattative beh, Riley poteva sopportare la cosa per un bel po' di tempo.

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