John Hawk è un modesto detective privato che svolge il proprio lavoro allo stesso modo in cui vive la sua vita: seguendo le proprie regole, in una esistenza fatta di eccessi. In una città come tante dei giorni nostri, si affaccerà alla porta del suo studio una cliente molto ricca e potente: Flora Hamilton. Verrà ingaggiato in una maniera molto insolita: sul piatto non ci sarà soltanto un compenso in denaro, ma anche un premio di altra natura. Perché Flora è disposta a tutto pur di ritrovare il suo amato scomparso, ovvero Arol Green, che sembrerebbe sparito nel nulla senza lasciare traccia. In questa storia nulla sarà come sembra, perché le carte verranno continuamente mischiate per nascondere il lato più ambiguo della notte…
ATTENZIONE:
Il romanzo è ad alto contenuto erotico. La lettura è adatta SOLO A UN PUBBLICO ADULTO.
John Hawn è un abile detective privato dalla stazza imponente e con un discreto fiuto per gli affari, la sua carriera procede serenamente e si gode tutti i vantaggi che la vita può dispensare. In un tranquillo pomeriggio dedito al “relax”, piomba con irruenza nel suo ufficio nientemeno che Flora Hamilton, una tra le personalità più influenti della città che lo ingaggia per un caso apparentemente banale, ma che – man mano si procederà nelle indagini - metterà a dura prova le capacità del nostro sboccato ed irriverente investigatore.
Solo che io non ero un sensitivo, ma un fottutissimo detective che aveva messo su uno studio, non risolvendo esattamente grandi enigmi e sconfiggendo cattivi pericolosi, ma spiando coppiette che commettevano adulterio. E la cosa mi piaceva un sacco.
Un racconto lungo in cui l’autore, con versatilità, è riuscito a condensare diversi generi letterari; l’impronta principale è conferita dall’erotico, ma vi sono peculiarità tipiche del noir e del giallo. Punto di forza di questa short story, appassionante ed incline ai colpi di scena facili, è certamente il lavoro certosino nell’analisi dei personaggi; nonostante la brevità l’autore riesce ugualmente a destreggiarsi su questo fronte e la narrazione in prima persona singolare ci permette di immedesimarci ancora di più. Infatti, John Hawn risulta un protagonista davvero brillante e, data la sua impertinenza e un accenno di satiriasi, anche autentico e spontaneo.
Intrigante sì, ma non perfetto; con qualche accortezza in più si sarebbe potuto trasformare questo racconto in una storia davvero pazzesca e con del mordente. L’aver coinciso gli eventi in una trentina di pagine si è rivelato un vantaggio per quanto riguarda la scorrevolezza e l’immediatezza dei fatti, ma a discapito di quell’attenzione per i dettagli che si sarebbe rivelata un valore aggiuntivo.
Ma chi lo sa, magari (messaggio subliminale rivolto all’autore) potrebbe decidere di riprendere in mano l’esposto, rinnovandolo e arricchendo maggiormente questa combinazione d’intrattenimento e tensione, e perché no perfino trasformarlo in un vero e proprio romanzo.
Nessun commento:
Posta un commento