giovedì 28 novembre 2024

FILTHY BOY di Hannah Gray



Irascibile.

Selvaggio.

Una mina vagante.

Visto che sono uno dei difensori più temuti dell’hockey universitario, mi è stato detto che sono tutte queste cose, e anche di peggio. Il ghiaccio è l’unico posto in cui posso sfogare la mia rabbia sugli altri, ricevendo applausi in cambio.
Più gioco duro e sporco, più ricevo elogi.
Immagino che lo stesso si possa dire di quello che succede in camera da letto.
Non sono il tipo di ragazzo che vorresti per tua figlia. Perché, anche se tua figlia è un angelo, quando avrò finito con lei, la sua aureola sarà di sicuro un po’ sbilenca.
Ho incontrato però una mia degna avversaria. Una che non sarà tanto facile dimenticare.
Il problema di Bria Collins? Lei non è assolutamente un angelo.
Ma solo perché non indossa un’aureola… non significa che possa gestire la mia oscurità.

#prodottofornitodaTriskellEdizioni
#copiaomaggio
Care Cosmo, oggi recensisco per voi il terzo volume della serie The Puck Boys of Brooks University, Filty Boy, edito #Triskell che ringrazio per la #copiaomaggio.

Lo abbiamo conosciuto nei primi due libri. Ci ha fatto impazzire con la sua boccaccia e l’atteggiamento spavaldo. Pensavamo di conoscerlo, ma Brody O’Brian è molto più di muscoli e pubblicità di intimo; molto più di un omone gigantesco pieno di tatuaggi; più delle sue cicatrici visibili/invisibili, e degli occhi azzurri mozzafiato. Brody O’Brian è il mio preferito e sono sicura che lo amerete anche voi.

Storie. Racconti. Bugie. Avevo creato tutto ciò dentro la mia testa incasinata nel debole tentativo di scappare lontano, molto lontano dalla realtà. Solo in quel modo ero sempre riuscito a superare le difficoltà che costituivano la mia vita. 

È sempre stato un gran bugiardo: inventava storie che lo facessero apparire più facoltoso di come fosse per nascondere il fatto di non avere assolutamente nulla. Né una madre; né un padre presente che guardasse oltre l’alcool con cui si sbronzava costantemente e la rabbia che riversava sul figlio; né una casa che fosse degna di essere definita tale. Era stato smascherato davanti a tutti a undici anni ed era arrivata la rabbia manesca, quella che gli era costata la sospensione e il “massacro” da parte del padre. Poi, è arrivato l’hockey.

Le mie cicatrici più profonde non sono quelle visibili. E la mia rabbia, beh, non viene dal nulla. Non c’è davvero modo di aggiustarmi. Sono un bastardo. E lo sarò per sempre.


Bria Collins (bionda, abbronzata e dagli occhi blu) ha stretto un patto con sé stessa dopo essersi praticamente autodistrutta e aver abusato di qualsiasi cosa dopo la morte del padre per overdose un anno prima. Beveva, sniffava e si buttava addosso a qualsiasi ragazzo respirasse, finché aveva capito di doversi ricostruire da capo. Ma il surf, ciò che la legava al padre e all’ultimo ricordo felice di lui, era off-limits, anche dopo la “rinascita”. E l’amore? No, l’amore no. Perché sua madre aveva dato tutta sé stessa e lei aveva promesso che non avrebbe mai fatto la stessa fine.

Amare qualcuno anche solo una frazione di quanto faceva lei mi terrorizza. L’amore è una cosa stupida. Ed è per questo che non voglio trovarlo. Mai. 

Un nuovo patto è pronto per essere stretto però.

«Vorresti dirmi che sono mesi che non ti dai da fare?» Si passa una mano sul viso. «Perché questo mi fa venir voglia di scoparti ancora di più? Sei come un unicorno.» 

Bria è la prima ragazza da anni che non tenti di sedurlo e non perché lui non abbia provato a farla capitolare o non gliel’abbia apertamente proposto. Lei ha questa strana teoria secondo la quale ci sia bisogno di purificarsi e Brody ha peccato così tanto che non può lasciarglielo fare da sola.

Forse sto solo cercando di intrattenere l’unica ragazza che non abbia cercato di saltarmi sul cazzo al primo incontro. O forse, in qualche modo assurdo, penso che questa piccola stronzata del patto possa farmi bene. Qualunque cosa sia, ho il sospetto che, quando tutta questa storia si concluderà, le cose tra noi due si metteranno male.

Nasce tra loro una bellissima amicizia, fatta di momenti magici ed esperienze mai vissute. Ma la chimica fra loro sul set pubblicitario e il bacio rubato a letto, rendono le cose molto difficili per restare sul semplice piano dell’amicizia. Una modifica al loro patto è sicuramente una cosa da valutare e, OH MIO DIO, che modifica ragazze: sesso senza impegno… finché non ci si fa male.

Mi lancia quello sguardo. Quello per cui la maggior parte dei ragazzi ucciderebbe, ma non io. Perché mi sta guardando come se non dovessi spezzarle il cuore. Quando invece, so già che lo farò.

Mie care Cosmo, non so da dove iniziare per descrivervi a parole le emozioni che questo libro mi ha provocato. A parte le scene pazzesche di sesso, anche un po’ “volgarine” devo dire, ma in perfetto stile Brody O’Brien, questo terzo capitolo è di una dolcezza sconcertante. Brody, sotto l’aspetto da duro e il caratteraccio, è un cucciolino che ha tanto bisogno di amore ma non sa come chiederlo e soprattutto ne è totalmente spaventato. Così come è terrorizzato dall’idea di perdere Bria, anche se sa che prima o poi lei lo abbandonerà.

Bria è un personaggio forte e concreto, mi è piaciuta tantissimo anche nel precedente volume: la narrazione, infatti, è contemporanea al trasferimento di Tate a casa di Brody e Link ed è una cosa che ho adorato! Dopo il terzo libro posso dirvi con assoluta certezza che la Gray è una garanzia se amate gli sport romance piccanti e che non vedo l’ora di leggere il prossimo!

Buona lettura Cosmo!

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