Si può amare qualcuno alla follia eppure odiarlo?
Michele è bellissimo, ricco e raccomandato e nella vita ha avuto tutto. Simona è cinica, determinata, affetta da stress cronico e nella vita si è dovuta conquistare ogni cosa. A metterli uno contro l’altra saranno il destino e il posto da ricercatore che solo uno dei due potrà conquistare. Ne nascerà una guerra senza esclusioni di colpi in cui i due si scontreranno (anche fisicamente!), tenteranno di distruggersi e... si innamoreranno.
Perché dietro a tanto odio e a una rivalità che fa scintille si nasconde sempre qualcosa di più. Basterà l’attrazione fatale che provano l’una per l’altro a tenerli insieme o finiranno per annientarsi a vicenda?
Fra intrighi, bugie, malintesi e momenti di irresistibile comicità, Michele e Simona proveranno a scoprirlo.
Scordatevi una storia d’amore convenzionale, anzi qui siamo largamente nel territorio del non politically correct. Ceffoni che volano e vengono restituiti, umiliazioni pubbliche e corse all'ospedale sono all'ordine del giorno per i due protagonisti.
Simona, alias la Stronza, è letteralmente una pazza che non risparmia veri colpi bassi al suo rivale, come shock anafilattico o corsa al pronto soccorso per eccesso di lassativi. Michele, alias il Bastardo, dal canto suo è assolutamente un arrogante figlio di papà cresciuto nell’agio e dedito ai divertimenti, ma non è nemmeno la zucca vuota che crede Simona e, a mio avviso, la sua pazienza con lei è decisamente encomiabile.
I capitoli a pov alternati permettono di conoscere bene entrambi i protagonisti ed entrare così nelle loro menti malate. Va bene la rivalità in ateneo, ma i due rasentano proprio la follia. Mentre Michele ad un certo punto cerca di mediare e gettare un ponte tra loro, Simona è caparbia e fortemente arroccata nella sua indignazione nei confronti del comportamento, a suo dire, meschino di Michele.
Un racconto decisamente divertente e sopra le righe, non adatto alle romantiche senza speranza che potrebbero rimanere indignate dai bei ceffoni che anche Michele rifila a Simona, ma che a mio parere è riuscito proprio per questo. Finalmente una storia nuova, fresca e dove la protagonista si prende le sberle che si merita e dove, pur volando insulti e parole grosse, l’amore riesce comunque a sbocciare assolutamente inaspettato e contro ogni possibile previsione.
Una storia raccomandata a chi è stufa di donzelle in pericolo che non sanno fare altro che lagnarsi delle loro sfighe e che vogliono l’uomo bello, ricco e con un cervello, ma che sa anche incassare e mettere da parte l’orgoglio per ammettere di essere innamorato di una pazza furiosa assolutamente fuori da ogni suo canone.
Oggi Simona ci illustrerà cosa non fare dopo che un tizio bastardo ha tentato di sedurti.
A: Non cercare di attirare la sua attenzione.
B: Non fare mosse avventate, potresti cadere in errore.
C: Per un po’ non frequentarlo così non penserà che sbavi per lui.
D: Rimani sempre te stessa e non farti notare a tutti i costi.
Mentre ingrano la retromarcia guardo tristemente le cosce che spuntano dal bordo cortissimo della gonna rossa.Improvvisamente penso che quella di conciarsi così non è stata affatto una buona idea.“Ok, sono un’idiota. E sono veramente nella merda.”
“Forse mettere i tacchi a spillo non è stata un’ottima idea” penso per l’ennesima volta mentre cerco di estrarre il tacco dodici dal fango del giardino. In teoria l’operazione dovrebbe essere compiuta con una certa grazia, ma io sembro più un camionista ubriaco alle prese con il crick.
Classe 1987, Valentina Vanzini è laureata in Educazione e Sistemi Editoriali all’università di Tor Vergata. Da anni lavora sul Web come copywriter, interessandosi di po’ di tutto. Scrivere per lei non è solo un passatempo, ma un modo per curare nevrosi e ansie, creando personaggi a metà tra finzione e realtà. Si sente tranquilla solo quando ha il suo pc a portata di mano. I tasti con le lettere sono ormai tutti cancellati: indovinate perché.
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