Fabio, dodici anni, un quartiere metropolitano di cui conosce ogni angolo, un gruppo di amici con cui passare le giornate. Poi le lunghe vacanze in campagna, dagli zii, e l'incontro che sconvolgerà la sua esistenza e le sue piccole grandi certezze, quello con la bellissima Lea, di due anni più grande. Un amore a prima vista, totale e profondo, come totali e profondi possono essere i sentimenti vergini di chi si affaccia alla vita. Passando dagli scorci di Milano all'entroterra di Pesaro, Nascimbeni riesce con delicata maestria a delineare lo sbocciare del sentimento nell'animo di Fabio, suscitando nel lettore un'empatia totalizzante nei confronti del piccolo protagonista. La prosa, curata e fluida, risveglia nella memoria tempi, cadenze e sensazioni in perfetto sincronismo con l'evolversi del narrato, ottenendo il miracolo di mescolare la fantasia con la realtà che ci appartiene.
"Per lei avrei fatto di tutto, qualunque cosa mi fosse stata chiesta. Quello che nessuno poteva costringermi a fare era smettere di amarla con tutto me stesso, anche se sembrava proprio che lei non mi volesse più."
Se New York era la città più convulsa al mondo, Milano non era da meno.
Sempre frenetica,
come un podista che non si guarda mai
alle spalle, teso verso nuovi traguardi.
Fabio, il ragazzino protagonista di quest'opera lo incontriamo che ha appena dodici anni, tanti sogni nel cassetto e un'energia tipica dei bambini di quell'età
Milanese fino nel midollo, dopo aver raggiunto la promozione a scuola, passa le sue giornate con i suoi amici, fra le strade di Milano, a fare il portiere nella sua squadra di calcio, vivendosi le giornate come se fossero le ultime dell'estate appena iniziata, senza sapere però cosa l'avrebbe aspettato di lì a poco, una volta preso il treno che lo avrebbe portato dai suoi zii e cugini.
Mi fu evidente da subito che presto sarebbe sbocciata in una piccola donna. Il sole che le baciava il volto illuminava una bellezza di una finezza semplice, acqua e sapone, e per questo ancor più smagliante.
Mai Fabio si sarebbe aspettato, a Pesaro, di incontrare quella persona capace di farti provare quel particolare batticuore, quel tremolio alla voce tipico dei bambini di fronte alla prima cotta, quell'incertezza che coglie di sorpresa anche la persona più sicura di se stessa.
Il nome della fortunata? Lea.
Con lei Fabio si trasformerà dal ragazzino tutto ligio al dovere, dal tipico "ometto" di casa, all'adolescente intento a vedere il mondo tramite il filtro rosa dell'amore.
Un amore estivo che porta il profumo di speranza e di nuovi ricordi, di baci rubati e di attimi da costruire insieme.
Era davvero bella, più bella dell’attrice dei fotoromanzi che mi piaceva così tanto, più bella di Brigitte Bardot. Era la più bella ragazzina che avessi mai visto in tutta la mia vita. E io, senza quasi saperlo, mi stavo innamorando di lei.
Eugenio Nascimbeni, questo il nome di chi si cela dietro alla penna che ha scritto Non è mai troppo presto per amare, è riuscito a creare un'opera dedicata a chiunque voglia intraprendere questo cammino.
Dedicato ai più giovani (e forse anche ai giovanissimi), che potrebbero guardare questo libro come un mondo ancora per loro sconosciuto, ai più grandi, per riassaporare ancora un po' ciò che hanno provato di fronte alla loro prima cotta.
E perché no, per chiunque volesse leggere un'opera la cui penna è riuscita a tracciare su carta, con molta delicatezza, l'animo umano di fronte ad uno degli eventi più importanti che possano capitare.
Ps. Munitevi di mappa e bussola perché l'autore, se siete come me dotati di poco senso dell'orientamento, riuscirà a farvi perdere nelle stradine Milanesi ogniqualvolta vorrà descrivervi un'aspetto della bellissima Milano.
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