«Qui è campo neutro, lì no. Poi te ‘nnamori, io
t’ho avvisato.»
«Di Garbatella?»
«De lei e de me.»
Un matrimonio perfetto, un figlio intelligentissimo e un attico a Ponte Milvio:
la vita di Lavinia e Claudio è a dir poco invidiabile. Manca solo un
secondogenito all’appello, ma il progetto viene infranto da un’inattesa
diagnosi di infertilità, che distrugge il castello dorato dei due ricchi
borghesi romani. Così, reduce dall’inevitabile divorzio, Lavinia decide di
cercare l’uomo con cui ha commesso l’unica follia della sua vita. Sganciare una
bomba del genere, però, non è semplice, soprattutto se lui è un colosso dai
modi spiccioli, e dal gergo più romanesco del quartiere in cui vive:
Garbatella.
Enzo Mazzarelli si divide tra la gastronomia dei suoi genitori e il ruolo di
padre single. Alle porte dei quarant’anni ha tanti rimpianti quanti sono i
tatuaggi che sfoggia. Non cerca l’amore, eppure rimane vittima del fascino di
Lavinia, che invece sembra restia ai sentimentalismi.
Nasce così la ricetta per un disastro familiare (e romantico) annunciato, tra
divari sociali, figli prossimi alla maggiore età, padri mancati, uccellini da
catalogare, segreti, errori e sogni rimasti tali. Ma Garbatella, da che è stata
fondata, è capace di magie uniche e tra i suoi vicoli, cortili e panni stesi,
innamorarsi e sperare in qualcosa di bello per il futuro diventa semplice come
pronunciare un daje!
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