giovedì 5 novembre 2015

MALEFICA - TRASFORMARE LA RABBIA FEMMINILE di Maura Gancitano


Il personaggio di Malefica, la strega della fiaba tradizionale La bella addormentata nel bosco, nasconde tutto il dolore delle donne, il dominio della società patriarcale, la sconfitta del femminino sacro. Forse, infatti, la cattiveria e la crudeltà di questa donna nascondono qualcosa che abbiamo rimosso: il tradimento del maschile nei confronti del femminile, della nostra parte materiale nei confronti della parte spirituale.

La fiaba, non è solo un mezzo per intrattenere adulti e bambini; essa è uno strumento potente, poiché, grazie al suo essere scritta in prosa e alla sua essenzialità, è in grado di far riflettere chi legge e\o ascolta.
Il suddetto libro non è da reputare un romanzo, ma bensì un saggio di psicologia.
Il primo capitolo tratta del “Femminile nella fiaba”, la scrittrice ci espone il pensiero di Marie-Louise von Franz, psicoanalista e allieva di Carl Gustav Jung, che, adottando le categorie junghiane di “Anima” e “Animus”, associa il concetto di “Anima” a caratteristiche tipiche femminili, quali la passione e il sentimento. Mentre con “Animus” quelle tipiche maschili, come la razionalità. Entrambi sono presenti sia nella donna che nell’uomo, in quanto rappresentano due parti del nostro io che pur integrandosi possono entrare in conflitto. Eppure “l’Animus” cerca di sopraffare “l’Anima”, sia nelle storie che nella realtà. 
Questo concetto risulta ancora attuale (es. la violenza sulle donne) e trova una valvola di sfogo nella fiaba, dove lì avviene l’incontro incontaminato tra il femminile e il maschile, che sfocia nell’innamoramento tra le due parti, dove non esiste la supremazia dell’Animus sull’Anima. 
La scrittrice Virginia Woolf s’interrogava sul perché si parlasse così tanto della donna e della sua condizione, ed invece così poco dell’uomo; la risposta potrebbe essere che, visto che la donna incarna in sé mistero ed incomprensibilità, incuriosisce maggiormente.

Questo libro ci propone di scavare “nell’Anima” di ciascuno di noi e, in particolare, di comprendere alcuni meccanismi della psicologia della donna attraverso la fiaba “La bella addormentata nel bosco”. 
«Dentro a ogni donna c’è una parte sacra che lotta per emergere.» ne parla Maura Gancitano in questo libro ispirandosi al film “Maleficent”, spin off della rinomata fiaba sopra citata.
Fin da bambine ci hanno ritratto Malefica come l’antagonista della favola, ma grazie a questo film il personaggio assume una nuova sfaccettatura, agli occhi dello spettatore. 
Malefica non agisce per una semplice dimenticanza da parte del Re, ma dietro al suo gesto crudele si nasconde una storia che al lettore è stata celata fino ad oggi. 
Dal terzo capitolo, intitolato appunto “LA STORIA NASCOSTA, O CHE AVEVAMO RIMOSSO” conosciamo la vera Malefica, colmando quel vuoto che la fiaba, giunta fino a noi, ci aveva lasciato. 
Leggendo queste pagine comprendiamo maggiormente ogni aspetto di questo caratteristico personaggio.

"Malefica spesso vagava solitaria, e a volte si chiedeva dove potesse mai essere Stefano. L’avidità e l’invidia degli uomini per lei erano incomprensibili, ma avrebbe imparato a conoscerle."

In primis Malefica è una fata, non una strega; è amata dagli altri abitanti della Brughiera e la sua diversità non la rende malvagia o temibile agli occhi degli altri. È diversa per le corna coriacee, le maestose ali e le unghie simili ad artigli, ma è avvenente e forte, le sue sembianze sembrano quasi umane. Ha un potere di straordinaria intensità che si manifesta attraverso delle luminose fiammate verdi - per la scrittrice il verde non è una scelta casuale. Esso rappresenta, infatti, la natura e l’armonia – e ha anche effetti lenitivi per le altre creature magiche che abitano la radura, tanto da essere nominata protettrice della Brughiera. 
È dopo l’incontro con Stefano che avviene la trasformazione di Malefica.

Stefano è colui che le ha donato il bacio del vero amore e desidera ardentemente rivederlo. Quando anni dopo il suo desiderio si avvera, la felicità del momento è sostituita da ben altri sentimenti. Malefica si sveglia; è sola e disorientata, e un forte dolore la tormenta, poi di colpo capisce: le sono state strappate le ali. Un urlo straziante esce dalla sua gola, urla di dolore e urla per il tradimento. 
Ella è stremata e si sente profondamente umiliata, quale creatura fatata non ha le ali? Avverte una sensazione di incompletezza e la sete di vendetta si fa strada nel suo cuore. È spaventosamente addolorata, non è più invincibile come un tempo; il dolore per la ferita è costante e la trasforma. Le dà una nuova consapevolezza, non potrà mai più essere come prima. Perciò decide di emarginarsi ritirandosi in un boschetto isolato dove le circostanze le fanno incontrare il corvo Fosco, che diventerà per lei le ali che le sono state tolte con l’inganno. Fosco sarà un fedele alleato e servitore che l’aiuterà nella realizzazione della sua vendetta contro Stefano. Malefica è paziente e sfrutta il corvo per spiare, negli anni a seguire, le mosse di Stefano che ormai è diventato re e presto sarà padre.

Maledice così Aurora pur di colpire Stefano, e rimarginare la ferita ancora aperta del suo cuore. Incurante della crudeltà del suo gesto e accecata dalla rabbia è inconsapevole che, usando le parole della Gancitano, rovescerà la propria maledizione: il taglio delle ali (inteso per Aurora come la possibilità negata di vivere appieno la sua vita) sulla generazione successiva. 
È rimasta scottata da un'esperienza d'amore fatta di disillusione e tradimento, semina il male non per convinzione, quanto per ripicca; per poi pentirsene poco dopo. Il suo cuore grida vendetta, perché solo chi ha amato tanto può odiare altrettanto intensamente.

"Io sono diversa, e se la diversità è nella mia natura, dov’è la mia colpa? Forse che potete accusare la tigre per essere selvaggia, o il vento per essere... Chi siete voi per incriminare il destino?"

Il personaggio di Malefica si contraddistingue per l’oscura potenza, l’indomabilità e il carisma e, allo stesso tempo, per la dolcezza, lo spirito di sacrificio e il coraggio.
Qual è il ruolo di Aurora nella storia? Lei rappresenta il tramite tra il mondo degli umani e quello delle creature magiche, infatti l’epilogo del film la vede protagonista. Il bacio che la risveglierà dal sonno simile alla morte si scopre essere proprio quello di Malefica, perché non c’è amore più vero di quello che lega una madre (anche se in questo caso è metaforica) ad una figlia. Con la morte del Re Stefano si può finalmente consacrare la pace tra i due regni, quello fatato e quello degli uomini, sotto l’egida di un’unica regina, ovvero Aurora, incoronata proprio da Malefica. 
In questa vicenda è la figura della donna a giocare un ruolo dominante: Malefica, Aurora e le tre fatine (il cui ruolo è davvero irrilevante) detteranno il destino di questa faida, mentre l’uomo rimarrà un personaggio secondario.

Ho apprezzato davvero molto il capitolo intitolato: “La donna selvaggia”, perché due delle figure proposte sono state oggetto dei miei studi classici, per l'attento esame sul concepimento dell’Io - come essere predominante e supremo - e personaggi “leggendari” di cui tuttavia non ne conoscevo l’esistenza. 

Medea e Lilith […] Scelgono la distruzione, scelgono la libertà, ma rimangono vittime della rabbia.

Questo libro si rivolge prettamente ad un pubblico femminile, ma non è assolutamente da considerarsi un libro per accanite femministe. Potrebbe annoiare chi non nutre un particolare interesse per l’ambito psicologico, e risultare ostico per l’uso di alcuni vocaboli tipici di questa materia. Sebbene non avessi un’infarinatura adeguata per quanto riguarda filosofia e psicologia, questo è un testo davvero valido che arricchisce il lettore. Se letto con zelo può risultare utile per carpire alcuni meccanismi della nostra psiche, a prendere più consapevolezza della nostra femminilità e ad aprire la mente su alcune determinate tematiche, quali il predominio del patriarcato sul matriarcato e un accenno al culto Wicca. 
La lettura di questo saggio si è rivelata illuminante poiché, ripercorrendo i meandri di una semplice fiaba, ci permette di soffermarci su argomenti spesso sottovalutati, offrendo numerosi spunti di riflessione. 
Molto utile anche la bibliografia al fine di approfondire ulteriormente quanto appreso tra queste pagine.



Maura Gancitano è scrittrice ed editor. Si interessa di Astrologia, Salute Naturale e Puericultura. È autrice di Igiene e cosmesi naturali (Il Leone Verde) e traduttrice insieme ad Andrea Colamedici di La nuova Psicologia e Psicologia del futuro di Stanislav Grof, entrambi usciti per Spazio Interiore.

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