mercoledì 25 novembre 2015

Per dire ti amo di Anna Martin



Dopo sei anni di BDSM e romanticismo, Jesse Ross e Will Anderson hanno avuto i loro alti e bassi, ma insieme sono diventati più forti e più felici. Quando sua madre muore inaspettatamente, però, Jesse è costretto a tornare nella sua casa d’infanzia in Georgia per aiutare la famiglia. Will lo segue, trasferendosi dall'ufficio di Seattle alla sede della sua azienda ad Atlanta, ma non possono amarsi come sono abituati mentre vivono nella casa dei genitori di Jesse. Will decide così di comprare una casetta da ristrutturare tutta per loro per ritrovare un po’ di privacy.
Quando le loro vite cominciano a ritrovare una certa normalità, Will e Jesse riprendono la loro relazione BDSM, trascurata negli ultimi tempi. Assieme alla sicurezza della sottomissione di Jesse arrivano anche le prime difficoltà: un uomo del posto cerca di attirare lontano da Will un Jesse in lutto e che si sente solo, mentre uno dei colleghi di Will provoca tensioni nella coppia. Entrambi gli uomini sono costretti a rivalutare ciò che conta veramente e a chiedersi in che direzione stia andando la loro storia d’amore.


Questo nuovo capitolo della storia di Jesse e Will non mi è parsa una vera evoluzione del loro rapporto come era invece stato “Ti appartengo”, ma ciò nonostante, attraverso il racconto di Jesse non si può evitare di innamorarsi ancora di più di Will che risulta sempre un personaggio riuscitissimo e molto umano. 

Al di là del loro rapporto legato alla sfera BDSM i due hanno una relazione d’amore che, come per tutti noi, ha alti e bassi e dove ci si sta accanto, nella buona e nella cattiva sorte, sostenendosi a vicenda. Qui Jesse ritorna in Georgia dopo la morte della madre, ritorna in un ambiente di provincia e omofobico, ma trova in suo padre un inaspettato sostenitore e Will, come sempre, è la sua roccia. 

Viene sottolineato come Jesse abbia incentrato la sua vita proprio su Will, come non si sia interessato alla carriera e agli amici, mettendo la sua relazione in cima a tutto, come tutto il suo mondo sia nelle braccia dell’altro, dando alla cosa una connotazione negativa. 
Io non sono di questa idea. Se una persona ha come sogno nella vita la realizzazione sentimentale così che ai suoi occhi tutto il resto appare meno importante, perché giudicare? Certo, in quel caso se la relazione dovesse finire sarebbe un vero dramma, ma perché limitare i propri desideri per timore di quello che potrebbe accadere nel futuro? 

Jesse infatti ha sempre il timore che Will lo abbandoni e di ritrovarsi senza nemmeno un tetto sulla testa, ma il bello di una relazione è quando il tuo partner conosce le tue debolezze e fa di tutto per tenerti al sicuro.
Quindi ci saranno ostacoli alla loro felicità come la mancanza di privacy, colleghi viscidi e membri di un menage a trois che non capiscono l’esclusività del loro rapporto, ma i nostri due beniamini, come sempre, riusciranno a far trionfare i loro sentimenti.


Le scene legate al panorama BDSM sono meno frequenti rispetto agli altri libri della serie, ma non meno hot del solito. Tanti dom chiedono a Will come riesca a conciliare i due aspetti del dominatore e dell’amante, sottolineando come il rapporto dei nostri due protagonisti sia raro e speciale in un ambiente non convenzionale come quello da loro frequentato.



Stavo iniziando a percepire come la mia famiglia si stesse nuovamente formando dopo la scossa della perdita. Non c’era più la donna che l’aveva tenuta insieme e tutti noi ci eravamo sentiti dei naufraghi, non avendo ben chiaro come sarebbe andata a finire ora che lei non c’era più. Avevo pensato che il ruolo di collante sarebbe ricaduto su di me, in qualità di figlio maggiore, ma era successa una cosa straordinaria.Ci eravamo dati tutti da fare. In modi diversi, naturalmente. Non potevo dare per scontato il mio ruolo o quello di Will, ma stavamo diventando molto più interdipendenti, in un modo che non avevamo mai immaginato prima. Era piacevole. Toglieva decisamente un po’ di pressione e diminuiva le aspettative, permettendo a tutti noi di trovare un nuovo posto in famiglia.
“É il mio peggior incubo pensare che possa esistere un giorno in cui dovrò vivere quello che sta vivendo mio padre: svegliarsi ogni mattina senza la persona a cui ho dedicato tutta la mia vita.”“Pensi che non mi senta così anch’io?” gridò gettando le mani in aria. “Pensi che per me sia diverso?”“No! Ma è diverso per te. Tu hai una vita oltre a me.”
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“Non devi… provvedere a me. Posso cavarmela da solo.”“É vero, ma non è necessario. è proprio questo il punto: siamo per conto nostro. Non abbiamo bisogno di nessun altro. Posso vivere senza di te, Jesse, ma non voglio doverlo fare.”
Will si allontanò da me e si copri gli occhi con i palmi delle mani.Non resistetti, crollai.“Sposami,” sussurrai. Quelle parole erano diventate familiari ora. “Sposami, Will.”
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“So che probabilmente passo troppo tempo con Will nella nostra piccola bolla, ma è difficile per me fidarmi della gente.”“Non hai bisogno di usarlo come una scusa, sai,” disse Ben. “Lui è uno scudo fra te e il resto del mondo e non è una cosa sana.”“Lui è tutto per me.”
“Non ti fa bene.”Mi strinsi nelle spalle. “Può darsi. Non lo so. Lui sente lo stesso per me, se ti può consolare.”

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