venerdì 29 gennaio 2016

Giornata d'Autore : Il Demone dello Specchio di Diana Mistera



I poteri sensitivi di Geena stanno aumentando portandola a scoprire degli Universi e delle forze a lei sconosciute prima. 

È estate. Il viaggio in Romania tanto atteso si avvicina. La tesi di laurea in antropologia di Geena necessita, per la sua conclusione, una indagine su campo che include un intervista all'ultimo discendente di Vlad Tsepech. 
Orpheus ha proprio due settimane libere dalla tournée e decide di accompagnarla. Ma la visita al castello di Bran, riserva delle sorprese. 
Samyaza, l'esperto che Geena deve intervistare è anche lo zio di Stephan, conosciuto da Geena qualche mese prima a Londra, che fra la sorpresa della donna ed il disappunto causato dalla gelosia del rocker, diventa un elemento chiave di tutta l'intervista e non solo. 
Stephan, come Orpheus celano un segreto in comune. Entrambi hanno giurato fedeltà a Nemoch, il demone senza volto, rinchiuso in un antico specchio di cui Samyaza ne è il guardiano e che desidera tornare ed esige quello che gli spetta.
L'oscuro passato del rocker, del quale Geena non è ancora a conoscenza, inizia a pesare su Orpheus immediatamente dopo l'incontro con il misterioso Samyaza. Rovinando quelle che avrebbero dovuto essere le loro due settimane insieme prima dell'ennesima lunga separazione.
Chi è Samyaza? È forse lo stesso Samyaza presente nei racconti di Enoch? Quale è il profondo legame che lega Geena al tanto misterioso quanto affascinante Samyaza? 
Superata la paura, Orpheus finalmente confesserà il suo passato da Massone a Geena, che accoglierà questa nuova conoscenza come un elemento importante che approfondirà ulteriormente la loro storia di amore.
Con la passione però vengono i dubbi, la gelosia e lo stress causati dalla lontananza. 
Orpheus dopo la breve vacanza in Romania con Geena deve tornare alla estenuante tourné in USA e la distanza inizia a pesare su entrambi. Una profonda crisi incombe sulla testa dei due giovani come la spada di Damocle. Riusciranno i due innamorati a superare tutte le difficoltà che si presenteranno loro? A quale prezzo lo faranno?
Seguiteli in questa loro nuova avventura, appassionatevi con loro.

IL DEMONE DELLO SPECCHIO è il secondo capitolo della saga Orpheus, in cui il mondo gotico e fantasy, la mitologia ed il mistero si uniscono in un connubio che trasporterà l'anima ed il cuore del lettore in luoghi lontani ed oscuri. La storia si svolge a cavallo fra Italia Finlandia e Romania.




Il suo sguardo si fece di ghiaccio. Sollevò il viso di Orpheus a tal punto da far incontrare i loro occhi e continuò: “Se la vuoi salvare, devi prima salvare te stesso. Se vuoi risparmiarle la sofferenza, non farlo con il tuo stesso dolore. Se desideri rivedere il suo sorriso, non devi avere paura della verità. Confessale tutto, perché alla fine, il cerchio si chiuderà intorno a voi. Se avrete troppe cose in sospeso, vivrete con l'amara compagnia dei rimpianti. E non vi sarà vittoria in questa lotta.  La tua paura vale la perdita di quello che provi per lei? Io non credo proprio.”
Se avesse voluto, Samyaza lo avrebbe potuto uccidere all'istante. Orpheus percepì la sua energia, la forza della sua stretta intorno al collo.





Il Gran Maestro porse un calice d'argento a Stephan. Il ragazzo ne bevve il contenuto e tutti intorno all'altare urlarono “Sei pronto ad unirti al regno di Nemoch?” Stephan urlò “Si”.
Fu a quel punto che comparve dal punto dove le ombre si erano ritirate un altro officiante. A differenza degli altri aveva la tunica rossa e dei lunghi capelli biondi uscivano dal cappuccio e gli occhi erano blu come dei cristalli. Sulla fronte si intravedevano dei simboli tatuati.
Gli occhi da blu cristallini quali erano, appena giunse di fronte all'altare, divennero neri, proprio come quelli di un demone. Fu in quel momento che Orpheus capì che erano nuovamente in pericolo e si sentì gelare. Un demone così forte, si sarebbe di sicuro accorto della loro presenza e con voce ferma disse:
“Questo è qualcosa di molto più grande di quello che ho avuto io, adesso non ho più dubbi. La donna che vedi è Babalon, la sposa di Nemoch, e come tale immortale.”






“non credere di sfuggire ai tuoi doveri...” disse la voce astiosa. Stephan la ignorò. Con le dita si toccò i due fori sul collo, bruciavano. Ma lui aveva voglia di sangue, aveva voglia di sesso e di cocaina. Lo specchio poteva aspettare.
Per quella serata speciale indossò dei pantaloni di pelle nera molto attillati, una camicia bianca in stile rinascimentale aperta sul petto, gli anfibi neri e un lungo giaccone di pelle. Lasciò i lunghi capelli corvini sciolti: gli arrivavano fino ai fianchi. Era consapevole della sua bellezza, del potere che aveva sempre esercitato sulle giovani donne che avevano deciso di seguirlo ovunque lui andasse.








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