MADDALENA A. CECERE
"PERMETTIMI DI AMARTI"
THE BEST FRIENDS vol, IV
DATA DI USCITA: 06/01/2016
Alessio Anselmi e Michela Negri hanno uno strano rapporto: gli amici pensano che il loro sia un sano legame di amicizia, ma la realtà è diversa, molto diversa. I due passano la maggior parte del tempo a discutere, contrariarsi e contrastarsi, stando attenti a non oltrepassare mai il confine. Un giorno, accidentalmente, Alessio e Michela si ritrovano l’uno nelle braccia dell’altra e seguono l’istinto a discapito della ragione. niente sarà più come prima…
Nessuno avrebbe mai pensato che Michela, spinta da un desiderio di rivalsa, si scoprisse una donna dai mille volti: sensuale, attraente, provocante, ma allo stesso tempo semplice e decisa.
Il loro rapporto cambierà per sempre.
Un passato ancora troppo presente e una miriade di imprevisti metteranno in discussione definitivamente le loro vite e i confini che si erano imposti.
Chi è questo demonio?
A questo punto non ho più dubbi. L’Ochetta mi sta deliberatamente provocando.
“Miki ti si vede tutto”. Un poco di decenza e che diamine!
“E allora chiudi gli occhi, non è carino sbirciare”.
Sbirciare? Ma si è drogata o cosa? “Me la stai praticamente sbattendo in faccia”.
“Be’, è un po’ come guardare le mutandine di tua sorella” ha il coraggio di dire. (…)
(…)“A pisciare”.
“Che finezza!” mi deride. “Anselmi, non è che mi stai mentendo?”
“No, sto andando sul serio in bagno, di certo non sto andando nella tua camera da letto per frugare nel cassetto dell’intimo, visto che me l’hai già mostrato”.
“In realtà, non ci avevo pensato ma adesso che me lo dici…”.
“Miki, sto andando in bagno! Vedi se devo anche dar conto a un’Ochetta per andare a svuotare la vescica”.
“L’importante è che non vai a svuotare un’altra cosa nel mio bagno pensando al cassetto dove tengo l’intimo”.
Per Dio! Inizio a tossire perché mi sto strozzando con la mia stessa saliva.
ED ORA... UN PICCOLO ESTRATTO, OMAGGIO DELL'AUTRICE!
Per impedirgli che rechi più danni del dovuto, prendo Alessio per mano e lo trascino via, operazione non proprio semplice visto che ci troviamo su due corsie differenti.
“Ehi, capisco l’impazienza, ma non avere tutta questa fretta” dice a voce alta.
L’abbiamo perso! Ma cosa gli salta in mente? “Taci, screanzato”.
Alessio, dal canto suo, ride. Diciamo che, nonostante la felicità che mi ha invaso quando l’ho visto, adesso mi sto incazzando. Non può dire certe cose davanti a tutta questa gente, non mentre lo trascino di forza in bagno.
Senza pensarci due volte, apro la porta del bagno delle donne e lo spingo all’interno, in verità non ha opposto tutta questa resistenza.
“Smettila di ridere immediatamente”.
“Avresti dovuto vedere la tua faccia, a dir poco esilarante”.
“Alessio, come cazzo hai fatto a trovarmi?” E questa domanda non si riferisce solo a oggi, ma pure a tutte le altre volte. Se mi mena di nuovo la questione della coincidenza divento a dir poco aggressiva.
“Be’, mia cara Ochetta, per trovare qualcuno bisogna prima cercarlo, non è questo il caso”.
“Non dire cazzate, ormai è chiaro che mi segui o, peggio ancora, mi tieni sotto controllo chissà in quale modo. Non so come, ma sono sicura che c’è sotto qualcosa”.
“Stai viaggiando troppo con la fantasia. È tutto merito del destino, è tutta una coincidenza”.
“Non iniziare con le stronzate sulla coincidenza, per piacere. Tre su tre non è una coincidenza, al massimo un accanimento di poco gusto da parte del destino”. Ovviamente ometto che questa volta sono davvero felice che mi abbia trovata, il tipo è già troppo convinto di per sé.
“Che destino beffardo!” mi canzona.
“Smettila, non ti permetterò di rovinarmi anche questo appuntamento”.
“Quale appuntamento? Quello che hai mollato di là per trascinarmi in bagno? Ammettilo, sei stata tu a rovinarti la serata, io non ho fatto niente”.
Ha maledettamente ragione, ma se questo avviene è solo colpa sua e dell’ascendente che ha su di me. “Il problema è la tua costante presenza!”
“Continua a ripeterlo a voce alta, magari così riesci a convincere te stessa. Preferisci stare in un anonimo bagno a discutere con me, piuttosto che fare qualsiasi altra cosa con quel tizio, smettila di mentire a te stessa”.
“No. Qua non c’è un cavolo da ammettere, se mi trovo in questa situazione è solo per colpa tua. Dovresti lasciarmi in pace, sai?” Oppure baciarmi, io di certo non mi opporrei.
“Cretinate. L’unica cosa che davvero apprezzi dei tuoi appuntamenti è il sottoscritto, i tuoi occhi parlano chiaro. Sono io che ti ho sempre fatto ridere, quello con cui conversi di più, quello che ti accompagna a casa… quello che trascini in bagno”. Alessio sorride soddisfatto ed io reprimo la voglia di strangolarlo.
È colpa mia. È colpa mia se i miei appuntamenti sono andati a puttane, non sua. Sono stata io a dargli l’agio di comportarsi come si è comportato. Gli ho parlato, l’ho sfidato, provocato…
Un demonio! Questa donna è diventata un demonio!
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