Viviamo anche attraverso i ricordi degli altri. Lo sa bene Faith, che a sedici anni deve affrontare l'ennesimo trasloco insieme alla madre, in dolce attesa della sorellina. Ecco un ricordo che la ragazza custodirà per sempre. Ma cosa accadrebbe se, da un giorno all'altro, quel ricordo non esistesse più? E cosa accadrebbe se fosse Faith a sparire dai ricordi della madre? La sua vita si trasforma in un incubo quando, all'improvviso, si rende conto di essere diventata invisibile. Nessuno riesce più a vederla, né si ricorda di lei. Non c'è spiegazione a quello che le è accaduto, solo totale smarrimento. Eppure Faith non è invisibile a tutti. Un uomo vestito di nero detta le regole di un gioco insidioso, dove l'unico indizio che conta è nascosto all'interno di un biglietto: 0°13'07''S78°30'35''W, le coordinate per tornare a vedere. Insieme a Jared, Scott e Christabel - come lei scomparsi dal mondo - la ragazza verrà coinvolta in un viaggio alla ricerca della propria identità, dove altri partecipanti faranno le loro mosse per sbarrarle la strada. Una corsa contro il tempo che da Londra passerà per San Francisco de Quito, in Ecuador, per poi toccare la punta più estrema del Cile, e ancora oltre, verso i confini del mondo.
Primo volume della trilogia di Absence, Il gioco dei quattro porta alla luce la battaglia interiore più difficile dei nostri giorni: definire chi siamo in una società troppo distratta per accorgersi degli individui che la compongono. Cosa resterebbe della nostra esistenza, se il mondo non fosse più in grado di vederci? Quanto saremmo disposti a lottare, per affermare la nostra identità? Un libro intenso e profondo; una sfida moderna per ridefinire noi stessi. Una storia per essere visti. E per tornare a vedere.
Buongiorno Cosmo readers!
Eccomi pronta a parlarvi di un libro che mi ha colpito subito in modo particolare, tralasciando la copertina che secondo me è spettacolare e rappresenta un cuore che svanisce, la trama è la parte che ha catturato la mia attenzione per la sua particolarità.
“Absence, il gioco dei quattro” è il primo capitolo di una trilogia che promette molto bene. Le vicende si svolgono in età contemporanea e si parte dalla mia adorata Londra. La storia si apre con un capitolo per ogni protagonista che, secondo il proprio punto di vista, ci racconta l’istante esatto in cui è diventato invisibile agli occhi del mondo ed è scomparso dai ricordi dei propri cari. Così scopriamo come Faith, Jasper, Christabel e Scott hanno smesso di esistere: sono stati cancellati i loro account sui social, i loro cellulari disattivati, per il mondo intero è come se non fossero mai esistiti e iniziano a svanire. Dopodichè la narrazione è affidata completamente al punto di vista di Faith che ci accompagna per ventotto capitoli. Il racconto si conclude così come era iniziato, coi quattro diversi punti di vista, in cui ogni personaggio esterna i propri sentimenti e le sensazioni che riguardano l’aver preso coscienza della propria situazione. Arrivati a questo punto, noterete già un’evoluzione importante dei personaggi, che non potrà che accentuarsi nei romanzi successivi.
Se il mondo non ti vede come puoi farne parte?
Si può davvero sparire così, da un momento all’altro senza addii o saluti. Si può davvero sparire così?
Ognuno incontrerà un uomo misterioso che lascerà loro degli oggetti (lenti a contatto, guanti e auricolari) e un biglietto che indica delle coordinate che corrispondono ad un luogo prestabilito sulla Terra. I quattro partiranno ogni volta per la meta indicata negli indizi lasciati dall’uomo del mistero e, per la prima volta, si incontreranno in Ecuador dove capiranno di essere coinvolti in un gioco con delle regole e che il premio finale sarà la possibilità di tornare a vedere. Riusciranno i nostri amici a riprendere in mano la propria vita? Lo scopriremo solo leggendo e viaggiando per il mondo insieme a loro.
“Memoria vuol dire per sempre. Per sempre vuol dire identità. Vita. Certezza”
“Puoi mettere a tacere i ricordi, ma non il dolore. Quello torna, in un modo o nell’altro”
Questa è, a grandissime linee, la trama del romanzo, che già da sola è intrigante. I personaggi sono ben caratterizzati senza lasciare nulla al caso. Sono quattro personalità diverse che affrontano la situazione in quattro modi differenti, c’è chi si lascia prendere dal panico, chi affronta un problema alla volta, chi è affetto da pessimismo cosmico e chi fa lo spavaldo, ma infondo infondo è spaventato tanto quanto gli altri. Faith, Jasper, Chris e Scott, pur con le loro differenze di carattere, saranno in grado di sostenersi a vicenda, diventando una vera e propria squadra pronta a giocare per ritrovare se stessi. L’intreccio è ben costruito, la storia scorre che è un piacere e più ci si inoltra nella lettura, più la storia si arricchisce di particolari che gettano le basi per i capitoli successivi; a tal proposito, spero che non dovremo aspettare troppo per leggerli.
“Del resto quando sei solo a chi ti aggrappi?
Quando sei invisibile, chi ti rimane?”
Ho trovato lo stile dell’autrice semplice ma d’effetto, soprattutto perché è molto introspettivo, vengono resi noti i pensieri e gli stati d’animo dei protagonisti, e il lettore si immedesima talmente nella storia da vivere sulla propria pelle il senso di angoscia e smarrimento che provano i diretti interessati. Pensate a come sarebbe la vostra vita se, di punto in bianco, nessuno si ricordasse più di voi come se non foste mai davvero esistiti, ben sapendo che non è sempre stato così … personalmente lo trovo terrificante.
Nella storia non mancano gli antagonisti e i colpi di scena, divorerete pagina dopo pagina e vi troverete alla fine col desiderio di avere tra le mani il seguito al più presto.
Una storia originale, accattivante e attuale. Infatti viene affrontato il tema dell’invisibilità nel contesto di una società schiava della tecnologia, in cui si è perso l’interesse per tutto ciò che ci circonda, come se vivessimo in uno stato di annebbiamento senza riuscire più a distinguere ciò che è reale da ciò che non lo è. E soprattutto, le difficoltà che i quattro ragazzi devono affrontare per tornare a vedere e a esistere, sono l’emblema di quanto sia difficile riuscire a essere se stessi al giorno d’oggi, senza omologarsi alla massa rischiando così di svanire nel nulla. Un romanzo efficace, che fa riflettere su questi aspetti e ci regala una storia indimenticabile.
“Esistiamo comunque, anche se nessuno ci vede? E in che modo, con quanta intensità?”
"A volte occorre ritrovare se stessi, e per farlo servono più esperienze che specchi. Perché se è vero che l’invisibilità arriva da fuori, allora il suo contrario può esplodere da dentro."
Se amate il genere Young Adult (per le più romantiche posso anticipare che, sullo sfondo, c’è anche un risvolto romance) non lasciatevi sfuggire l’occasione di leggere questo libro! Personalmente lo promuovo a pieni voti e nutro altissime aspettative per i seguiti che attendo impaziente ... lo ribadisco, nel caso non si fosse capito :)
Nasce nel 1988 a Milano, città in cui attualmente vive. Diplomata in studi classici, ha frequentato un corso di Illustrazione e Animazione Multimediale presso l’Istituto Europeo di Design. Coltiva la passione per la scrittura da quando è piccola. Il gioco dei quattro è il primo volume della trilogia di Absence. Di prossima pubblicazione anche gli altri due titoli, L’altro volto del cielo e La memoria che resta.
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