Mai vicini abbastanza per sfiorarsi davvero
Dicono che il destino, come un abile prestigiatore, decida chi entrerà nella nostra vita. E per Tess e Gus, due diciottenni desiderosi di cogliere tutto quello che il futuro ha da offrire, il destino si presenta sotto forma di un incontro tanto casuale da essere indimenticabile. In una calda mattina estiva, nella basilica di San Miniato al Monte a Firenze, i loro sguardi si incrociano per la prima volta.
È questione di un attimo fugace.
Ma le loro strade si dividono con la stessa fugacità con cui si erano sfiorate. Tess è costretta a crescere prima del previsto: abbandona il suo sogno di diventare una scrittrice per prendersi cura della sorellina. Gus finisce intrappolato in una vita che non gli appartiene rinunciando all’arte che ama tanto. Entrambi sono andati avanti e sembrano essersi lasciati alle spalle quell’estate toscana. Eppure, il destino nel corso del tempo li fa incontrare di nuovo. Sempre per brevi istanti di silenziosa perfezione dove tutto torna a essere possibile. Poi, li allontana di nuovo.
Fino a quando, un giorno di molti anni dopo, sono di nuovo là dove tutto è cominciato. Oggi come allora, a separarli qualche metro di distanza. Una distanza che forse non è più incolmabile. Perché le loro sono due vite parallele con un unico destino: incontrarsi per sempre.
Quanto siamo realmente padroni delle nostre vite? E se il destino, come un abile prestigiatore, attraverso un concatenarsi di eventi, scelga quali strade farci percorrere?
Tess e Gus sono due diciottenni, entrambi hanno finito da poco le superiori, e come tutti i ragazzi di quell'età si trovano ad uno dei bivi più importanti e decisivi della loro vita: scegliere cosa diventare da grandi. Il libro è diviso in 5 parti, e in ogni capitolo ci viene raccontato di anno in anno cosa succede nella vita dei protagonisti. Si parte dall'estate del 1997, quella in cui Tess e Gus si incontrano per la prima volta, in una calda e soleggiata Firenze, dove entrambi stanno trascorrendo le vacanze prima di tornare a Londra per il College. Le loro strade si separeranno con la stessa brevità con cui si sono incrociate. Il tempo di uno sguardo, lo scambio di un sorriso, di poche parole e il loro cammino prenderà due strade diverse. Al ritorno da questa vacanza entrambi si troveranno ad affrontare una dura realtà: Tess, a causa di un evento traumatico, si vedrà costretta a rinunciare al college e ad abbandonare il suo sogno di diventare scrittrice per prendersi cura della sorella più piccola. Gus, anche lui, sconvolto da una tragedia famigliare, si ritrova intrappolato in una vita che non gli appartiene, rinunciando all'arte che è la sua più grande passione. Il desiderio di compiacere i suoi genitori e la paura di non essere all'altezza delle loro aspettative lo porterà a fare delle scelte di cui non è pienamente convinto. La storia dei protagonisti scorre su due binari paralleli, entrambi sono continuamente in balia degli eventi, un incessante concatenarsi di scelte e conseguenze li porterà sempre più distanti l’uno dall'altra, e solo in rari e fugaci momenti si troveranno inconsapevolmente fin troppo vicini senza mai incontrarsi veramente.
“Se una singola farfalla batte le ali dalla parte opposta del pianeta, mette in moto una catena di eventi che potrebbe scatenare una tempesta…”
Finché un giorno, il destino, decide di rimettere sulla stessa strada Tess e Guss. Si potrebbe pensare che tutto quello che è accaduto nelle loro vite, sia stato per un'unica ragione, quella di farli incontrare ancora una volta, dandogli un’altra occasione: la stessa che hanno perso molti anni prima. La loro storia potrebbe essere paragonata a due strade che proseguono parallele per poi congiungersi e proseguire sulla stessa corsia. Come se, in qualche modo, il tempo trascorso tra il loro primo e secondo incontro, sia stato solo un mezzo per arrivare alla destinazione finale.
"Secondo te", mi chiede Tess mentre guardiamo all’insù, "se avessimo tutti una specie di dispositivo gps, una luce minuscola visibile dallo spazio, le strade delle persone si sovrapporrebbero e intreccerebbero come le nostre?"
Ho trovato la trama del romanzo molto originale, questa storia ci fa capire che il destino è qualcosa che ci creiamo da soli. E’ il significato sull'infinita possibilità di scelte che abbiamo e su come la nostra vita sia dirottata da quell'unica decisione che inevitabilmente siamo costretti a prendere. Credo che il titolo di questo libro – Vorrei incontrarti ancora una volta- sia un po’ fuorviante, in quanto per tutta la durata del romanzo i due protagonisti non hanno realmente questa volontà di incontrarsi. Sono entrambi troppo presi dalla difficile piega che la loro vita ha preso, per potersi ricordare e dare una reale importanza ad un fugace momento che hanno condiviso molti anni prima. Leggendo la trama ho creduto di trovarmi di fronte ad una storia completamente diversa, e colpa delle mie aspettative sbagliate non ne sono rimasta particolarmente colpita. La storia tra i due protagonisti è inesistente, e non vi è mai un riferimento a ciò che è successo la prima volta in cui si sono incontrati, come se quell'unico momento fosse stato dimenticato per tutto il libro. Ogni capitolo ci racconta la vita quotidiana dei protagonisti dando l’impressione di leggere due libri separati, e rendendolo a mio avviso un po’ piatto e poco scorrevole. Durante tutto il romanzo si affrontano temi importanti e delicati, come l’autismo, il cancro, la separazione e il lutto. Il repentino susseguirsi di eventi, a mio parere, ha lasciato poco spazio ad una reale introspezione dei personaggi, non permettendomi di immedesimarmi completamente nella storia. Ho comunque apprezzato la forza e la determinazione dei due ragazzi nell'affrontare sempre con molto coraggio le prove che la vita ha avuto in serbo per loro. Sorprendente come l’autrice riesca a descrivere in modo estremamente dettagliato e veritiero i luoghi e le ambientazioni: dai quadri di Botticelli, al David di Donatello, fino ai più piccoli scorci di una bellissima città come Firenze, riuscendo così a trasportaci in questi splendidi paesaggi e a trasmetterci la sua passione per l’arte e per l’Italia. Dopo quasi cinquecento pagine, avrei sperato in un epilogo più lungo e dettagliato, Il fatto di concentrare in un unico capitolo lo sviluppo di questa storia d’amore ha reso il finale, a mio parere, sbrigativo e poco credibile.
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