Il villaggio degli Alphen fu distrutto in poche ore da Hammer e i suoi seguaci. Solo una bambina si è salvata da tutto ciò. Come unica superstite è stata accolta dai Loriann, per poi essere definita da tutti la Bambina Maledetta.
La vita non è facile in un posto dove vivono solo soldati pericolosi. Ciò che non si capisce fa paura e Toulane è temuta da tutti. Gli abitanti hanno il terrore di sfidare gli immortali, tenendo tra la loro gente, una bambina come lei senza sapere come scampò al massacro.
La odiano e non la vogliono lì con loro, finché non arrivano gli dèi a distruggere il loro mondo. Loth è sotto attacco e i nemici sono potenti. Cosa può fermare l’avanzata degli eterni? Dicono che la portatrice di luce viva sul loro pianeta, solo lei può contrastare la potenza dei nemici capricciosi, arroganti ed egoisti. Toulane la Farfalla è l’unica che può sconfiggerli e lo farà, per amore di poche persone.
Benvenuti su Loth, i Loriann ne sono parte integrante, sono guerrieri formidabili, dal fuoco del desiderio sempre acceso.
Lo vedeva allontanarsi, dirigendosi verso il grande tavolo pieno di leccornie, avvolto solo dai pantaloni che, di stoffa leggera, abbozzavano i suoi glutei perfetti. Le movenze erano feline e terribilmente sexy. Alrik era bello davvero. Ogni ragazza voltava lo sguardo al suo passaggio. Eppure, nessuna poteva avvicinarlo. Era risaputo per tutte che lui era suo. I suoi capelli biondi s’illuminavano quando passò di fianco al fuoco.
Toulane lo guardò da lontano e sorrise beata.
«Attenzione, Toulane, quello sguardo dolce non ti si addice.»
Si voltò di scatto. Aveva riconosciuto quella voce. Si alzò in piedi, seppure nuda, mentre tutto il resto del suo popolo, ignaro di avere lì un estraneo, continuava nella sua danza d’amore e di felicità.
«Che ci fai qui, Reidar?»
Il dio fece scorrere lo sguardo lungo tutto il corpo di Toulane, prima di dire una sola parola. Sorrise «Sembra che ora stia ammirando un corpo perfetto. Peccato che non sia possibile toccarlo.»
Un brivido scorse la schiena di Toulane. Quello sguardo era fuoco puro. Quegli occhi azzurri la stavano mangiando, si soffermavano sulle sue curve. Sulla rotondità del seno, sembrò persino leccarsi le labbra.
«Smettila, Reidar. Cosa fai qui su Loth?» Prese la sua veste e si coprì, era quasi più imbarazzata per come la guardava lui, che di tutto il popolo di Loriann insieme.
«Sono qui per avvertirti.»
«Di un problema enorme che hai creato tu? Ma non mi dire…»
«Sciocca fanciulla. Dèi e umani saranno il tuo nemico da qui fino alla tua morte. Avrai bisogno di alleati, non puoi farcela da sola.»
«E tu sei qui per questo?»
«Sì. Per Talla.»
«Tu hai orientato gli dèi qui, parlando di me. Tu sei la causa di tutto, e ora arrivi proponendoti come mio salvatore? No, grazie. Me la cavo da sola.» Era arrabbiata con lui. Sebbene non sapesse il perché, era irritata dalla sua presenza lì.
Reidar seguì con lo sguardo Alrik che si stava avvicinando «Il tuo ragazzo finirà per morire se non accetterai il mio aiuto. Non può molto contro degli essere immortali. Lo vuoi sulla coscienza?» Così dicendo le voltò le spalle. «Resterò nei paraggi. Vieni da me quando sei pronta ad accettare il mio aiuto.»
«Scordatelo.»
«La risposta di una vera guerriera. Ma una persona come te dovrebbe sapere quando chiedere aiuto. Non si può fare tutto da soli. Moriranno pur di aiutarti. Sei pronta ad averli sulla coscienza?»
«Alrik! Io ho sempre avuto paura da piccola, ma non avendo possibilità, dovevo sembrare una dura per stare qui. Nascondere la paura era la mia unica scelta. Come vedi, non sono tutta questa gran donna che pensi.»
«Tu sei stata la più forte tra tutti noi. Continua a farlo. Qualsiasi cosa fosse a muovere i tuoi passi, sei stata così brava da incantare tutti. Anche se avevi paura, l’hai affrontata, questo vuol dire essere delle vere guerriere. Hai tutta la mia stima» sorrise accarezzandole il labbro inferiore. «E il mio amore, per sempre.»
Toulane uscì dall’acqua, si fece abbracciare da lui e, quando le sue labbra furono a pochi centimetri dalle sue, replicò «E tu il mio. Per l’eternità.»
«La mia splendida guerriera. Morirei per te, se fosse necessario. Non potrei mai vivere senza averti al mio fianco…» fu allora che la baciò.
Il cuore di Toulane si riempì d’amore per lui, fu lo stomaco a stringersi di paura. Le avevano insegnato troppe volte, durante gli allenamenti, che non era il dolore a piegare la volontà di un uomo, ma bensì la paura. E, la sola persona per cui lei avesse davvero paura, era lui.
«Toulane, cosa succede quando senti l’odore nel sangue nell’aria?» Era serio, si avvicinava con aria beffarda.
«Succede che c’è un massacro subito dopo…» a lei restò solo la possibilità di rispondere con la verità.
«Sei molto più simile a me di quel che credi. Non potrai mai uniformarti a questa gente, non sarai mai come il tuo Alrik. Sarà sempre inferiore a te. Tu sei una mezza dea. Il tuo potere e, il tuo fascino, sovrastano di gran lunga tutti loro insieme. Prima te ne fai una ragione, prima verrai da me.»
«Allora non ti resta che aspettare.»
«Nel frattempo, vedrò soffiare il vento così forte, da farti arrivare qui il nemico» sorrideva schernendola, forse per la sua ingenuità.
«Non ha importanza. Per quanto soffierà forte, non chiuderò gli occhi di fronte al mio nemico.»
Ma che meravigliaaaaaaaaaaa! Grazie
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