Un libro della serie Andare a segno
Il futuro di Lane Courtnall appare luminoso: a soli vent’anni è stato scelto dai Sea Storm di Jacksonville, una squadra di un campionato minore affiliato alla NHL, la lega nazionale di hockey su ghiaccio. Essere gay e praticare uno sport dove si scambiano certi insulti lo mette un po’ a disagio. Inoltre, dopo che ha fatto dei commenti senza riflettere, ha finito per alienarsi le simpatie dei compagni di squadra. Durante una partita contro i rivali per eccellenza, decide di dimostrare a tutti il suo valore e getta i guanti a terra per sfidare Jared Shore, enforcer dei Savannah Renegades. È uno strano modo per cominciare una relazione.
Jared ha trascorso la maggior parte della carriera nelle leghe minori, è bisessuale e non gli importa che gli altri lo sappiano o meno, ma è determinato a evitare una storia seria dopo che l’ultima lo ha lasciato a pezzi. Gli basta una notte con il novellino Lane Courtnall per avere dei ripensamenti. Lane gli rammenta il motivo per cui ama il suo sport e gli fa capire che vale la pena rischiare per amore. Jared spera invece di mostrare a Lane come sentirsi a suo agio nella propria pelle, sul ghiaccio e fuori. Ma si trovano in momenti diversi delle loro carriere, ed entrambi dovranno decidere a cosa tengono di più.
Ammetto di essere piuttosto ignorante in fatto di hockey, ma nonostante le mie lacune in merito a questo sport, ho largamente apprezzato questo libro. Grazie alla breve introduzione dell’autrice riguardo le varie leghe di hockey in USA, si riesce a seguire bene l’azione e il ritmo serrato delle partite narrate tiene incollati alle pagine senza mai stufare. Oltre alla nascita di un amore tra due giocatori di squadre antagoniste, assistiamo ad una storia che rappresenta una vera e propria dichiarazione d’amore per uno sport che, sfortunatamente, non ha molto seguito nel nostro paese.
Il personaggio di Lane mi è piaciuto davvero molto, si discosta dal solito palestrato arrogante, nonostante possa passare per un modello di Abercrombie&Fitch è di un candore disarmante. Il suo non essere propriamente una cima, unito al suo non cogliere minimamente allusioni e battute ed il suo timore di dare finalmente sfogo ai suoi desideri, fanno sì che Lane non sia il classico personaggio da romance sportivo.
Jared, più maturo e “scafato”, trova in Lane il mezzo per guardare il mondo con occhi nuovi e più ingenui. Grazie al giovane riscopre uno sport che aveva perso il suo fascino, ma al quale aveva consacrato la sua vita. Lane gli permette di percepire con maggior chiarezza cosa vuole dalla vita e che tipo di uomo vuole essere.
Una storia scorrevole e ben scritta che fonde momenti di forte pathos emotivo ad altri ricchi di battute esilaranti, il tutto condito da partite da cardiopalma e scene hot di tutto rispetto. Una lettura caldamente raccomandata non solo a chi ama i libri sullo sport, ma anche a chi apprezza una piccola e semplice storia d’amore.
Lane aprì gli occhi annebbiati, sbatté le palpebre e si concentrò lentamente su di lui. Poi sorrise. Tutte le parole che Jared aveva provato a organizzare in una frase di senso compiuto si dispersero nella stanza, e l’unica cosa che riuscì a vedere fu ciò da cui scappava da tredici anni e che finalmente l’aveva raggiunto. E non gli dava fastidio, nemmeno un po’.
Lo farai vedere ai tuoi nipotini. O a quelli di Zoe. Ai bambini di qualcuno comunque. E ogni singola volta che lo riguarderai, ricorderai che sono stato io a fermare il tuo tiro. E potrai girarti e insultarmi, perché io sarò lì con te. Anche se ancora non lo sai.
“Non eri nella mia squadra, e non eri il mio capitano, ma mi hai insegnato ad amare di nuovo questo sport. Mi hai mostrato che andava bene credere di più in me stesso e anche che potevo fare molto più che menare le mani. Mi hai restituito qualcosa che non mi ero nemmeno accorto di aver perso.”
Avon Gale ha scritto la sua prima storia a sette anni. Riguardava un “Cappello Spaziale” appeso a un attaccapanni in attesa dell’arrivo di una persona speciale che lo comprasse, anche se era un po’ più strano degli altri cappelli. Come tutti i protagonisti delle sue storie, il cappello ha avuto il suo lieto fine, anche se è abbastanza sicura che l’abbia raggiunto con un unicorno. Le piace pensare che il suo lessico sia migliorato da allora, anche se il tema di personaggi bizzarri in attesa del loro compagno ideale resta uno dei suoi preferiti.
Avon è cresciuta nel sud degli Stati Uniti, e ora vive con il suo paziente marito in una città universitaria del Midwest. Di giorno, Avon è una parrucchiera che ama il suo lavoro, le sue clienti e l’opportunità di trascorrere il tempo usando la sua creatività per rendere felici e alla moda le persone.
Quando non scrive, le piace creare oggetti a mano lasciando un terribile disordine, leggere, guardare film dell’orrore, ascoltare musica, o gridare alla sua squadra di hockey preferita di darsi una regolata. Avon è sempre pronta a viaggiare, adora il bourbon del Kentucky, è convinta che nulla rimuova lo stress meglio di un bel concerto rock, e non rifiuterà mai delle caramelle.
A un certo punto, Avon è diventata l’utente con maggiori accessi sia nella palestra di Jazzercise che nella catena di negozi di tè Lollicup sull’applicazione Foursquare, e questo vi dice praticamente tutto quello che c’è da sapere sulla sua personalità.
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