mercoledì 29 aprile 2020

Review Party: GIOCO D'AMORE di Veronica Scalmazzi



Mi chiamo Piper Morris e sono la classica matricola secchiona e sfigata, o almeno è così che mi definiscono la maggior parte degli studenti dell'Università della California. 
In realtà, dietro ai miei occhiali da nerd e all'aspetto un po' scialbo, si nasconde una ragazza sicura di sé, senza peli sulla lingua e con la battuta sempre pronta. Crescere con quattro fratelli maschi ha avuto i suoi vantaggi, ve lo posso assicurare. 
Amo il calcio e fare shopping da Victoria's Secret, mentre detesto stare al centro dell'attenzione e... il capitano della squadra di calcio dei Tigers: Kade Evans. 
Kade Evans potrebbe, a tutti gli effetti, incarnare uno dei protagonisti maschili degli sport romance che amo tanto leggere. Anche se nessuno potrà mai eguagliare il mio Jimmy, sia chiaro. 
Evans è un cliché vivente: sexy da morire, atletico, spiritoso e... pervertito.
Un pervertito dotato di una zucchina XXL. 
Sì, avete capito bene!
Come faccio a saperlo? 
L'ho visto con i miei stessi occhi! 
Completamente nudo! 
E lui non ha fatto nulla per coprirsi, anzi... mi ha provocato con quel suo dannatissimo sorriso strappa mutandine!
Ma volete sapere qual è la cosa peggiore? 
Lui non è come tutti gli altri. 
Lui mi vede davvero. 
Mi chiamo Piper Morris e ho un grosso, anzi, un grossissimo problema: Kade Evans mi vuole. 
Sono il suo Mondiale, il suo goal al 90' minuto. 
Ma io non ho nessuna intenzione di rendergli le cose facili, tutt'altro.
A noi due, Evans! 
Che la partita abbia inizio.

#copiafornitadaVeronicaScalmazzi
#copiaomaggio

Piper Morris è la classica matricola secchiona che gli altri amano etichettare come “sfigata”, solo perché porta occhiali da nerd e abiti di una taglia più grande. Lei non vuole essere vista ma essere notata. Ama alzarsi presto per andare a leggere sotto la sua quercia nel più indisturbato silenzio, adora i completini intimi di Victoria’s Secret ed è un’appassionata di sport, soprattutto di calcio. Ma più di ogni altra cosa al mondo, ama i suoi fratelli, quattro ragazzoni che nello sport hanno fatto faville, diventando delle vere e proprie celebrità.
Cosa odia? Stare al centro dell’attenzione e Kade Evans, capitano della squadra di calcio dei Tigers. Lui rappresenta una vera e propria spina nel fianco, ma sembra essere l’unico ad averla guardata veramente, andando al di là delle semplici chiacchiere e dei vestiti che indossa. Farà di tutto per conquistarla, ma Piper non è una sfida semplice da vincere… beh, ovvio, lei è il Mondiale che lui vuole conquistare a tutti i costi, ma non per esibire il suo trofeo, solo per fare goal nel suo cuore.

Siamo abituati ad amare la bellezza costruita, a tifare per tutto ciò che è lfinto e stereotipato, a seguire la massa, quando invece dovremmo guardare oltre. Imparare che la vera bellezza non è un naso perfetto, un look trendy o un fisico da modella. La vera bellezza è un sorriso che arriva agli occhi, uno sguardo da capogiro, mani che ti accarezzano con dolcezza. La vera bellezza è la semplicità di un’anima vera che non ha bisogno di nascondersi dietro a una maschera per piacere agli altri.

Ho seguito la nascita di questa storia, ho avuto il piacere di leggere la prima parte in super anteprima diversi mesi fa e già dai primi capitoli mi ero innamorata di questi due protagonisti, all’apparenza tanto ordinari, ma con due caratteri e dei principi morali che li rendono straordinari. Impossibile non innamorarsi di loro pagina dopo pagina, capitolo dopo capitolo.
Piper è la classica ragazza che vuole passare inosservata, solo perché essere al centro dell’attenzione significherebbe solo una cosa: avere tutti i suoi fratelli con il fiato sul collo, pronti a difenderla dalle mani lunghe di ragazzi ingordi. Non è la classica ragazza che sbava davanti a due addominali… a meno che non si tratti di quelli del capitano dei Tigers, Kade Evans, anche se in uno dei loro primi incontri lui si presenta totalmente nudo. Quindi immaginate anche l’imbarazzo di Piper e il suo voler sminuire un certo “ego”. Lui fa di tutto per provocarla e lei gli tiene egregiamente testa con la lingua lunga e tagliente che si ritrova (crescere con quattro fratelli ha i suoi vantaggi ;) ). Conquistarla non sarà un’impresa facile. E forse è proprio questo che Kade apprezza, il fatto che lei sia un gradino sopra a tutte le altre ragazze, lei non è come quelle cheerleader pronte a infilarsi nel suo letto alla prima occasione.

Ciò che provo per Kade va oltre la semplice cotta. È un sentimento più profondo, mi scombussola l’anima e mi fa sentire bella. Speciale. Preziosa. È desiderio carnale che si mescola alla voglia di stare con lui, di condividere attimi di noi che appartengono alla nostra quotidianità. Kade ha sbaragliato le mie difese e si è insinuato nel mio cuore. Ha già fatto goal e nemmeno lo sa.

Mi piace definire quella tra Piper e Kade non una storia, bensì una danza, perché i due protagonisti si continuano a girare intorno con movimenti sincroni, dove la loro esistenza non può considerarsi tale senza l’indiscutibile presenza dell’altro; si avvicinano e si allontanano, mai abbastanza per scomparire totalmente l’uno alla vista dell’altra. Il loro punzecchiarsi, il loro botta e risposta ha dato vita a una storia ironica e divertente, in un periodo in cui farsi una risata è fondamentale, ma non mancheranno momenti intensi ed emozionanti, soprattutto quando metteranno totalmente a nudo le loro anime, mostrando le reciproche ferite, e cercando di lenire il dolore su quelle cicatrici che ogni tanto tornano a sanguinare.

Piper mi ha insegnato che essere se stessi è il modo migliore per non lasciarsi sopraffare dalle cicatrici che porti addosso.

Apprezzo la capacità di Veronica Scalmazzi di creare storie intriganti ma in grado di far sognare il lettore, dove all’ironia pungente si uniscono momenti carichi di pathos, e la sua incredibile maestria nel non mettere in ombra nessuno dei coprotagonisti che compaiono nei suoi libri, ma che, anzi, diventano parte integrante dell’intera storia. Inoltre la sua passione per il calcio si rispecchia in queste pagine, creando momenti al cardiopalma con una vera e propria telecronaca sportiva che sa come farti trattenere il fiato fino a che non viene battuto il calcio di punizione che decreta la fine della partita (e ve lo dice una che di calcio non ha mai capito niente).
Ho paura di dire troppo e niente, ma se conoscete la sua scrittura, se avete imparato a conoscerla nel tempo con i suoi vecchi romanzi o se siete neofiti di questa autrice, allora vi dico di gettarvi di testa in questa sua nuova storia. Ogni personaggio che incontrerete in questo romanzo saprà strapparvi un sorriso (e non solo quello). E ora non tocca che aspettare una nuova e incredibile avventura (tu già sai ;) ).


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