Serena è una giovane infermiera del reparto di terapia intensiva e ha l'abitudine di parlare con i pazienti in stato di incoscienza. In una notte maledetta Pietro, un giovane appartenente all'alta società che conduce una vita sregolata, viene ricoverato nel reparto di Serena in seguito a un grave incidente stradale. Attratta dal giovane in coma, la ragazza inizia a parlargli di sé e Pietro finalmente si sveglia. Pietro sembra ricordare le confidenze di Serena e tra i due si instaura un legame particolare, nonostante le differenze sociali facciano sentire il loro peso. Può un amore superare ogni barriera ed essere talmente forte da sconfiggere ogni ostacolo? Quanto si è disposti a mettersi in gioco per inseguire un sentimento appena nato?
Inizio questa recensione ringraziando di cuore Emily Pigozzi per avermi dato la possibilità di leggere e recensire il suo nuovo libro. Quando mi ha chiesto se fossi interessata a questo racconto, il cuore ha saltato un battito. Ho avuto modo di conoscere la bellezza del suo primo romanzo, "Un qualunque respiro", edito Butterfly Edizioni, e confermo che, ancora una volta, non ha deluso le mie aspettative.
Serena è un'infermiera di 24 anni, ha sempre vissuto con la madre Rossana e il nonno Fausto, non ha mai conosciuto suo padre, un italo-americano che ha rubato il cuore della madre scomparendo prima ancora di aver saputo della gravidanza. La sua si può dire di essere stata un'infanzia tranquilla, non le è mai mancato niente, grazie ai sacrifici fatti da Rossana, che le hanno permesso di frequentare l'università e di realizzare i suoi sogni. Lavora infatti nell'unità di Terapia Intensiva, apprezzata da medici e colleghi per la dedizione e la determinazione con il quale svolge il proprio operato. Eppure Serena ha un dono magico: parla ai suoi pazienti che sembrano essere caduti in una sorta di sonno profondo, non le interessa sapere se la sentono o meno, lo fa perché crede che in qualche modo le sue parole giungano non solo al cervello, bensì al cuore delle persone ricoverate in quel reparto. E ogni volta riesce a compiere quel piccolo miracolo: loro ritornano alla vita. Forse è per questo motivo che molti l'hanno ribattezzata “l'angelo del risveglio”. Tutta la sua persona trasmette positività, energia, voglia di fare; coltiva la sua grande passione, la cucina, in particolar modo ama sfornare dolci, deliziando così i palati di medici e pazienti.
Della mia professione ho conosciuto subito i lati più difficili e dolorosi. Qui non ci sono favole, niente che somigli ai telefilm davanti ai quali mi imbambolo sognante con un muffin appena fatto tra le mie mani. Qui è tutto vero, così vero che colpisce come uno schiaffo in pieno volto: il rumore dei monitor, il silenzio che non c'è mai davvero, la pace e l'oscurità apparenti rotte troppo spesso da spie sonore e segnali d'allarme.
La morte è di casa, così come gli addii, gli ultimi istanti.
E in noi, l'impotenza nel dover gettare la spugna.
Ma, spesso, ci sono anche tanti piccoli meravigliosi miracoli, ed è splendido quando concorri a realizzarne uno.
Pietro De Castelli, figlio di una ricchissima famiglia milanese, il quale ha avuto un gravissimo incidente d'auto, senza, per fortuna, riportare danni permanenti né alla sua persona né a terzi. Dopo diverse settimane, ecco che avviene il miracolo: Pietro si risveglia. E come in una sorta di favola ricorda quella voce, così chiara e limpida, ma dalla tonalità bassa e dolce. La sua degenza in ospedale risulta piacevole quando è di turno Serena. Ma come tutte le cose belle, anche questa è destinata a finire. Lui viene trasferito *altrove e lei deve cercare in qualche modo di andare avanti, fino a quando Pietro non ricompare nella sua vita.
Quando inizia un amore, credo, ci si trova spesso a chiedersi quale saranno le prossime tappe. Si vorrebbe bruciarle, in un certo senso, arrivare subito alla confidenza, lasciarsi alle spalle quel prendersi le misure tanto bello quanto frustrante.
Eppure non resta che lasciarsi andare, senza troppe domande.
Chiudere gli occhi... anche se fa una dannata, immensa paura.
Possono due mondi così diversi coesistere? Riuscirà Serena a entrare a far parte del mondo di Pietro, o lui rinuncerà a quello cui è tanto abituato per poterle stare vicino?
Non vi resta che lasciarvi conquistare da queste poche pagine che racchiudono tanto amore, sentimenti e anche un po' di comicità; una storia semplice che però vi permetterà di evadere per qualche ora dalla realtà.
Ho amato il personaggio di Serena; la sua forza, determinazione, amore con il quale svolge il suo lavoro è veramente sorprendente. Come una qualsiasi ragazza di vent'anni sogna a occhi aperti, e non si illude di incontrare un bel principe a cavallo. Ma se fosse il bel principe a rimanere affascinato dalla tenera infermiera? Qualcuno può anche dire che certe cose succedono solo nei film, o nei libri in questo caso, ma, come la protagonista, sono una sognatrice e credo che certi episodi possano accadere anche nella vita di tutti i giorni. Capita di ritrovarsi davanti a certi avvenimenti che ti fanno cambiare totalmente la percezione della realtà, e a quel punto pensi che valga veramente la pena vivere appieno la propria vita e ascoltare di più il proprio cuore. E Pietro, beh, lui è il classico bello e impossibile, un ragazzo benestante a cui sembra però essere mancato sempre l'affetto della famiglia. Fortunatamente ha capito presto che le cose belle della vita non hanno un prezzo e che bisogna viverle giorno per giorno per poterle scoprire e assaporare.
Rinnovo i miei complimenti all'autrice che ha saputo emozionarmi nuovamente e che è riuscita a strapparmi una lacrimuccia non appena ho girato l'ultima pagina.
Spero di poter leggere altri tuoi racconti in futuro; scrivere romanzi che sappiano emozionare non significa avere talento, ma in questo caso si tratta di un vero e proprio dono.
A volte la vita sembra regalarti dei momenti di rara perfezione.
Emily Pigozzi scrive fin da bambina, e ha pubblicato alcune raccolte poetiche, tra cui la silloge Amore e oro (Bonaccorso editore, 2008) esordendo poi in narrativa nel 2014 con il romanzo Un qualunque respiro (Butterfly edizioni). Per diversi anni ha lavorato come attrice, prendendo parte a cortometraggi e film e partecipando a tournée che hanno toccato i maggiori teatri d’Italia.
Vive a Mantova con il marito e i due figli, un maschio e una femmina.
Ama la notte, i dolci, i libri, la musica e l’arte, adora perdersi nei suoi pensieri, chiacchierare e sentir raccontare storie di vita.
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