sabato 24 ottobre 2015

WAITING ROOM di Bianca Rita Cataldi


Autore: Bianca Rita Cataldi
Editore: Butterfly
Uscita: maggio 2013

E' il 1942. In una Puglia bruciata dal sole, Emilia e Angelo condividono la passione per il sapere, il desiderio di libertà e il tempo della loro giovinezza. Settant’anni dopo, seduta nella sala d’attesa di un dentista, Emilia rivela a se stessa la verità negata di una giovinezza che adesso, per la prima volta, ha il coraggio di riportare alla luce. Con una scrittura che è poesia del ricordo e caleidoscopio di emozioni, Bianca Rita Cataldi accompagna il lettore tra umi sorrisi e le lacrime di una donna come noi, raccontando la storia di un amore mancato, di una generazione nell’età dell’incertezza, di un’attesa che attraversa tutta una vita.

Il romanzo comincia con la scena che dà lui il titolo.
Incontriamo Emilia, classe 1924, ex insegnante, seduta in una sala d'attesa di un istituto odontoiatrico. L'anziana Emilia in attesa del suo turno, si guarda intorno e nota una giovane donna che sta scribacchiando su un taccuino e si domanda quale sia il contenuto di quelle righe affrettate. Con questa immagine si apre il romanzo vero e proprio, romanzo che vede il passato e il presente di Emilia alternarsi fra loro, fra la difficoltà e l'accettazione del suo essere ormai anziana e i flashback di un passato in cui la sua giovane età l'ha portata a prendere delle decisioni importanti e irreversibili.

Nel presente Emilia ha 80 anni, abita in un condominio che è la sua piccola prigione personale, dato che esce di rado e non riceve visite, a parte quelle di 3 persone che nel corso degli anni sono diventate per lei indispensabili.
Queste sono Giada, Carmen (due sorelle gemelle che Emilia ha visto crescere negli anni e diventare donne forti e indipendenti, anche se sempre sulle nuvole) e la giovane Martina (figlia di Carmen), all'inizio della sua adolescenza. Le tre donne sono le figlie e la nipote che Emilia non ha mai avuto.
Martina ha 15 anni e si è appena imbattuta in quello che sente di poter definire il suo primo amore. La casa di Emilia è sempre stata un rifugio per Martina, rifugio nei momenti di solitudine, in quelli di felicità e per tutte le volte che ha sentito il bisogno di un po' di consigli saggi, ma da qualche tempo a questa parte gli interessi di Martina sono cambiati ed Emilia soffre molto per questo allontanamento capendone tuttavia le dinamiche. Per questo il giorno in cui Martina si reca da Emilia, supplicandola di coprirla in vista della prima notte che intende trascorrere con il ragazzo per cui ha preso una cotta, l'anziana decide di aiutarla in memoria del SUO primo amore e dei rimpianti legati ad esso. Nessuno come Emilia conosce il significato della parola "rimpianto" infatti.
Da qui cominciano i ricordi di Emilia, e della sua giovinezza, ma soprattutto comincia la vera magia del romanzo.
L'Emilia di allora seguiva degli ideali molto moderni rispetto alle leggi non scritte degli anni 40, non vuole smettere di studiare ed è contraria al matrimonio in giovane età, soprattutto perché Emilia ha capito che nel matrimonio è sempre la donna quella che deve rinunciare al suo vero "io". È l'unica fra le sue sorelle che non vive sognando un matrimonio da favola e che non prova felicità al pensiero di chiudersi in casa a cucinare e rammendare.

Ed è proprio questa sua particolarità che attirerà le attenzioni di Angelo, un parente alla lontana che si presenta con la madre alla porta della sua famiglia in una soleggiato pomeriggio d'estate. Angelo ed Emilia sono simili sotto moltissimi punti di vista, anche Angelo è stufo di quella società arcaica che lo circonda, vuole gli studi all'università di Roma e fare qualcosa di importante nella vita, ma soprattutto vuole essere felice senza dover compiacere nessuno. E ci vuole davvero poco prima che nei due giovani innamorati ribelli si propaghi il desiderio di rivincita verso quella vita che è stata scelta per loro, mettendo fine ai loro sogni e trasformandoli in realtà.
Angelo propone ad Emilia di fuggire insieme a lui, organizzando tutto nel minimo dettaglio. Partenza prevista dopo il diploma di Emilia. Ma quest'ultima, all'ultimo momento, decide di non presentarsi all'appuntamento, incatenata dalle sue paure sul domani. Angelo non giudica Emilia per la sua scelta ma decide comunque di allontanarsi dal paese tornando a Roma per finire gli studi e trovare un posto di lavoro per mantenersi.

I ragazzi si fanno delle promesse: entro un anno a quella parte saranno di nuovo insieme e pronti per una nuova avventura, stavolta senza ripensamenti.
Non voglio rivelare il finale di questo romanzo perché l'ho trovato fantastico e non rovinerei mai la sorpresa a nessuno, posso solo dire che in quanto a suspance è degno del miglior thriller, nonostante non appartenga al genere.
Non è il classico romance e credo che nemmeno voglia apparirlo, non ci sarà forse quello che molti di voi si aspettano, ma a mio parere è questa la bellezza dello stile della Cataldi, l'aver saputo trasformare una storia semplice in qualcosa di davvero magico, quella magia che solo alcune autrici conservano ancora. nell'inchiostro delle loro penne.
In alcuni momenti della lettura mi sono soffermata e ho chiuso gli occhi: ho percepito il calore sulla pelle, la ruvidezza delle stoffe degli abiti indossati da Emilia e dai suoi fratelli, il frinire delle cicale della vecchia campagna pugliese. Particelle di polvere hanno danzato in un raggio di sole degli anni '40, e nella mia mente ho inspirato profondamente l'aroma intenso dell'olio per la cura dei mobili in legno.
Se non è magia questa, voi come la chiamate?


Bianca Rita Cataldi è nata nel 1992 a Bari dove si è laureata in Lettere Moderne e sta attualmente conseguendo la laurea specialistica in Filologia Moderna e il diploma in pianoforte. Lavora come editor freelance, è responsabile editoriale della casa editrice Les Flâneurs e redattrice del mensile NelMese. Finalista al Premio Campiello Giovani 2009, ha esordito nel 2011 con il romanzo Il fiume scorre in te, edito senza contributo da Booksprint Edizioni. Il suo secondo romanzo, Waiting room, si è classificato finalista del Premio Villa Torlonia 2012 ed è stato pubblicato nel 2013 da Butterfly Edizioni, mentre il racconto lungo Isolde non c’è più, disponibile sulla piattaforma Amazon in formato digitale, sarà presto pubblicato in cartaceo per Les Flâneurs.
È socia ordinaria dell’EWWA (European Writing Women Association) e del Movimento Internazionale Donne e Poesia.

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