giovedì 16 dicembre 2021

UN NATALE D'ALTRI TEMPI di Tilly Tennant



Ogni oggetto ha una storia da raccontare... Le luci di Natale risplendono ovunque e un'allegra folla si riversa nelle strade alla ricerca di regali. Si prospetta un mese intenso per il piccolo negozio dell'usato di Dodie, inguaribile romantica con la passione per gli oggetti che hanno una storia da raccontare. Nella sua bottega "Nontiscordardimé", infatti, ogni articolo in vendita ha un passato che lo rende unico. E Dodie cerca di trasmettere ai clienti l'amore per quegli oggetti che hanno un'anima, un vissuto. Sistemando l'allestimento dei cappotti, Dodie rimane sorpresa di trovare nelle tasche di una vecchia giacca una lettera mai aperta. Come è possibile che le sia sfuggita? Potrebbe non essere troppo tardi per recapitarla. Con l'aiuto di Edward, il suo nuovo inquilino (per la verità piuttosto riluttante all'idea di riaprire un capitolo del passato che sembra chiuso da anni), Dodie decide di raggiungere l'indirizzo indicato sulla busta. Quello che ancora non sa è che la storia da ricostruire è molto più intricata di come avrebbe potuto immaginare. E che dietro l'angolo potrebbe nascondersi il lieto fine dei suoi sogni… giusto in tempo per Natale. Benvenuti nel piccolo negozio delle storie segrete. Riusciranno a risolvere il mistero in tempo per le feste?

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Care Cosmo, oggi recensisco per voi Un natale d'altri tempi di Tilly Tennant, un libro che non ho particolarmente apprezzato.
Dodie Bright è una donna sulla trentina che ama tingere i capelli dei colori più disparati. Nel momento della narrazione li ha rosso fuoco. Gestisce un negozio di articoli vintage, il Non ti scordar di me (Forget me not Vintage), non senza qualche difficoltà. Ama i vecchi film e tutto ciò che ha una storia da raccontare.
Nella tasca di un cappotto arrivatole in un lotto di articoli vintage, trova una lettera d'amore e siccome l'indirizzo del destinatario è quello di una strada poco distante dal suo negozio si lascia incuriosire dalla romantica storia di Margaret e George, e decide di cercarli.

Era una busta ingiallita dal tempo, annerita e consumata ai bordi, scritta probabilmente con una penna stilografica a inchiostro.


Edward Willoughbury abita proprio all'indirizzo riportato sulla busta. Non so perché nella trama lo si definisca inquilino di Dodie, ma è lui la prima persona alla quale la donna si rivolge per avere notizie di Margaret e George.
L'uomo, un veterano di guerra anch'egli sui trenta, non sa nulla dei due protagonisti di quella romantica lettera, ma si offre di aiutare Dodie come può.

Non sapeva cosa pensare di Ed Willoughbury, ma di certo le mancava ogni volta che non c'era.

Siamo alla fine di novembre, la città inizia a colorarsi dei tipici colori del Natale. Se ne sente la magia e forse l'intenzione della Tennant era quella di portare questa magia nella narrazione ma, personalmente, mi sono annoiata molto.
Dodie è un personaggio particolare: alla vivacità del suo essere si contrappone una vita noiosa, bloccata in un fidanzamento con Ryan che non la soddisfa ma che la tiene calda come un fidato plaid.
Ed è una persona problematica: ha vissuto esperienze tragiche in guerra che hanno poi avuto ripercussioni sulla vita privata e non è esattamente sincero con Dodie.

"Dodie Bright... Cosa faresti se ti dicessi che voglio baciarti?"

Un natale d'altri tempi è un libro che non mi ha catturato. Non ho avvertito la magia del "miracolo di natale" che era probabilmente nelle intenzioni dell'autrice. A mio avviso c'è qualche buco nella trama, che ha generato domande che non hanno poi trovato risposta. La conclusione l'ho trovata abbastanza inverosimile e troppo frettolosa. Non un libro d'amore nel senso stretto (non due persone che si conoscono e tra mille difficoltà costruiscono qualcosa) ma una spasmodica ricerca di due persone che probabilmente non ci sono più (la lettera è datata 1944), fino all'epilogo che svela verità, bugie ed omissioni.
Non mi piace dare giudizi negativi, ma mi trovo mio malgrado a dover bocciare questa lettura: diciotto capitoli non molto lunghi, 288 pagine scritte in terza persona con qualche flusso di coscienza un po' "pesante".
Mi auguro che chi vorrà leggerlo, nonostante il mio giudizio, riesca a vederci il bello che io purtroppo non ho saputo vedere.
Alla prossima Cosmo.
Tilly Tennant è nata nel Dorset, una contea nel sudovest dell’Inghilterra. Dal 2009 si dedica a tempo pieno alla scrittura, dando vita a romanzi diventati campioni di vendite in Gran Bretagna. Lavora anche come editor freelance.


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