Per
lui, avrebbe dovuto essere un gioco da ragazzi uccidermi. Sono solo un'orfana
cresciuta in povertà. Quando don Vlad stava per farmi uccidere, mi sono tolta
la maschera, ho rivelato il mio volto e mi sono offerta a lui. Una semplice
occhiata e sono stata condannata. Solo che Vlad non sapeva che prendendo in
ostaggio me, Dahlia Hadid, avrebbe segnato a sua volta il proprio destino.
Avete conosciuto questa famosa autrice di mafia romance con "Una bellezza così minacciosa," il primo racconto breve dell'antologia solidale "Dopo la pioggia." Ora è arrivato il momento di entrare nel mondo della malavita di New York nato dalla penna di un'autrice newyorkese che vi accompagnerà in questi 4 volumi di una serie liberamente ispirata a una favola che tutti noi abbiamo amato. Ma attenzione: perché qui nulla è come sembra...
L’autrice Beena Khan ci presenta una serie mafia romance tutta da leggere con attenzione e da gustare il cui titolo è un chiaro riferimento alla favola della Bella e la Bestia. La storia è contemporanea ma i protagonisti incarnano perfettamente i ruoli della succitata favola. Don Vlad ovviamente rappresenta la Bestia, più per carattere che per aspetto. Inutile dire infatti quanto il giovane rampollo della famiglia Vitalli sia affascinante e allo stesso tempo quanto sia spietato e crudele negli affari. Don Vlad è il tipico maschio alfa, bello oltre ogni dire ma, essendo il capo della Famiglia, possiede tutte le caratteristiche di un temuto e feroce boss mafioso.
Dall’altro lato, invece, Dahlia Hadid è la bella della
storia, una ragazza all’apparenza tranquilla e ingenua ma che al contrario
nasconde un carattere concreto e determinato e anche qualcosa in più. La sua unica sfortuna è stata quella di essersi
trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato, testimone inconsapevole di un
omicidio, un regolamento di conti tra famiglie. Il suo destino sembra essere
già segnato, gli uomini di Don Vlad non perdonano. Invece di aver paura, intuendo
quale potrebbe essere la sua fine, Dahlia dimostra di avere nervi saldi e
sangue freddo, non si perde d’animo e si offre al boss in cambio della propria
vita. Il gesto non passa inosservato, Vlad è colpito da tanta audacia e al
contempo intrigato dalla bellezza della ragazza. Il carattere schivo dell’uomo,
però, e l’esperienza non gli consentono di fidarsi completamente.
A questo punto la storia procede come immaginiamo, va
avanti seguendo le linee stabilite e già battute del genere mafia romance. I due si incontrano e Dahlia
comprende perfettamente con chi ha a che fare. Vlad non è un tipo con il quale
poter scherzare, la sua legge è una e va rispettata. Chi non si adegua viene
eliminato e poco importa se si tratta di une dei suoi o un estraneo, chi
sgarra, paga.
Vlad guardò Dahlia negli occhi, prima di
alzare il piede e pestare forte la mano di Leo. Non sbatté le palpebre, nemmeno
una volta. Le ossa di Leo si spezzarono e scricchiolarono sotto il suo piede,
ma si rese immune al dolore del suo braccio destro. Il dolore funzionava come
un incantesimo nel suo mondo. Chi non ascoltava, doveva essere punito.
Nonostante tutto Dahlia è una sua proprietà e come tale
deve essere protetta. La ragazza, sola al mondo e con il suo bagaglio di
sofferenza non ha nulla da temere perché può beneficiare dell’aiuto di Vlad. Ma
nella magione del boss la ragazza vive comunque prigioniera. Libera di muoversi
nella proprietà, la ragazza trascorre i giorni tutti uguali, sempre sotto
stretta sorveglianza e sempre da sola. Non era questo ciò che si aspettava all’inizio,
ma Vlad non ha alcuna fretta di prenderla, al contrario, gioca con lei e con la
sua pazienza come il gatto con il topo.
Sapeva di averla
provocata e infastidita. Le guance di lei divennero del colore delle rose, e il
suo respiro si fece più pesante di secondo in secondo.
«Mi stai
fissando.» Incrociò le braccia al petto per nascondersi dal suo scrutinio. La
sua voce era bassa e sommersa., come se avesse difficoltà a parlare.
«Cosa hai
intenzione di fare al riguardo» La sfidò lui, il labbro incurvato verso l’alto.
[…]
Si stava
divertendo troppo a giocare con lei godendosi la caccia.
Il tempo passa e inevitabilmente qualcosa nel loro rapporto cambia, il tira e molla tra i due prosegue fino a quando, com’è giusto che sia, la diffidenza viene meno, le barriere di difesa si abbassano e la passione, tenuta a bada per molto tempo, è libera di esplodere.
A questo punto direte: “Tutto qui?”, e vi confesso che
anche io ho avuto lo stesso pensiero. Vi do un consiglio: non disperate. La
narrazione tarda a decollare, è vero, il ritmo è lento e tutto si svolge in
casa, c’è poco dialogo e molta riflessione. Ma attenzione! Andando avanti con
una lettura scrupolosa non possiamo non accorgerci della presenza di tanti piccoli
dettagli, informazioni preziose che alla lunga, risulteranno molto importanti. Mi
fermo qui e non faccio spoiler. Non voglio rovinarvi la sorpresa. Il risultato
finale viene fuori da uno studio meticoloso e preciso dei particolari, a
cominciare dai protagonisti.
Vlad, per esempio, è un personaggio contraddittorio, un
boss spietato ma leale, figlio di un capo della mafia italiana e della
principessa della Bratva, è un uomo cresciuto senza affetto (non ha mai
conosciuto sua madre), dal cuore gelido ma sa essere comprensivo quando serve. La
sua famiglia gestisce il racket della prostituzione e il traffico di schiave,
eppure lui protegge Dahlia in ogni modo possibile persino dalle grinfie del
padre, il capo dei capi, che fa di tutto per iniziare la ragazza a quello
squallido mondo.
Dahlia, d’altro canto, non può essere definita come una
fanciulla indifesa. Il contrasto tra il suo passato, fatto di sofferenza e
abusi, e la concretezza del presente caratterizza rende il suo atteggiamento alle
volte altalenante, quasi ambiguo. Sa di non potersi affezionare al suo
carceriere, ma non può contrastare il sentimento che le cresce dentro. Vuole
scappare dalla prigione, ma non vede l’ora di ritrovarsi accanto a Vlad.
Le azioni di entrambi, le parole, gli sguardi, le
emozioni si modificano a seconda della situazione e come pezzi di un puzzle si
incastrano tra loro perfettamente. Il merito è tutto dell’autrice, la quale ha
saputo confezionare un prodotto in cui ogni particolare è studiato alla
perfezione cucendo attorno a loro una tela di suspense sempre presente, una tensione sapientemente nascosta. Ed
eccoli i dettagli di cui parlavo prima, briciole sparse lungo il cammino, e trovata
geniale della Khan. Con loro il romanzo acquista originalità che sembrava
mancare in origine e al contempo ci preparano al gran finale.
Naturalmente ora attendiamo con ansia gli sviluppi nel secondo romanzo in uscita a marzo.
Davvero bello!
Consigliato!
Nessun commento:
Posta un commento