Essere rapito non era uno degli obiettivi della mia vita. Essere salvato mi ha lanciato in un mondo tutto nuovo e completamente pazzesco.
Non è facile essere l’unico umano nel Governo della Comunità delle Creature, specialmente quando sei stato appena salvato da un manipolo di scienziati pazzi. Due anni fa non volevo altro che andare al college, divertirmi, per poi costruirmi una vita normale. Invece sono stato rapito, mi hanno usato come cavia per mesi, mi sono nascosto per quasi un anno e ho scoperto che la mia intera esistenza è un esperimento genetico condotto da terroristi. È decisamente arrivato il momento di rivedere i miei piani.
I miei salvatori del GCC sono stati… perlopiù fantastici. Mi hanno offerto un lavoro e una rete di sostegno. Ma non è facile abituarsi all’esistenza di demoni, vampiri e mutaforma. Soprattutto perché c'è un particolare vampiro che mi fa venir voglia di iniziare una collezione di paletti di legno. Com’è possibile avere più di ottocento anni e la mentalità di un ragazzino ubriaco?
Devo ammettere però che, malgrado il comportamento da adolescente, Andrew è ferocemente protettivo. Ci sono ancora malintenzionati in giro e mi serve qualcuno come lui accanto. Per non parlare del fatto che non è davvero niente male… potrei ammirarlo tutto il giorno, se solo stesse zitto.
Mentre cerchiamo di trovare i miei rapitori prima che loro possano trovare me, la vita mi riserva altre sorprese e il mio mondo finisce di nuovo sottosopra. Questa volta, però, sono pronto: ho un vampiro di ottocento anni che mi guarda le spalle. Cosa mai potrebbe andare storto?
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Eccoci al secondo capitolo della serie Hidden Species il quale non può essere letto se non dopo I demoni lo fanno meglio, pena buchi di trama in quanto vengono date per scontate molte cose spiegate nel primo libro. Questa volta i protagonisti sono Noah ed Andrew, ma la storia di fondo sugli esperimenti genetici è quella iniziata con Sam e Gideon e Noah un’altra delle cavie scampate alla strage.
Ci addentriamo così maggiormente all’interno del GCC, alle sue dinamiche e a quanto viene fatto per dipanare la matassa intricata attorno agli esperimenti del dottor Tish, incubo sia di Sam, ma soprattutto di Noah. Apparentemente l’unico umano del GCC, Noah ha però uno strano rapporto con la magia, che riesce a percepire come nessun altro della sua specie. Così, Percy alias Lucifero, incarica Andrew di aiutarlo a vedere se possiede tratti vampireschi latenti visto che nel suo albero genealogico vi è un lontano parente vampiro.
In questo modo i due si trovano ad interagire e quello che inizialmente appariva un rapporto a dir poco acrimonioso, almeno da parte di Noah, si trasforma pian piano in qualcosa di diverso. Ovviamente, tutto ciò che appariva disprezzo e rabbia verso il vampiro vecchio di ottocento anni, ma con l’atteggiamento da teenager, si trasforma in una passione senza freni.
Insomma, una lettura scorrevole e piacevole, ma piuttosto banale e povera di veri colpi di scena, soprattutto nella relazione tra i protagonisti.
Il finale si chiude per questa coppia, ma resta sospeso per quanto riguarda la questione di fondo del dottor Tish che non vedrà un epilogo a breve. Confido che il libro dedicato al mite David riservi delle piacevoli sorprese dopo questo piuttosto insipido.
Crede davvero che essere un belloccio centenario che si comporta da adolescente possa risultare attraente? Non lo sopporto.
Ero davvero un idiota a pensare di odiare Andrew. Questo bacio così delicato è diventato il mio mondo.
Con Noah posso essere me stesso in un modo che è davvero raro e voglio che anche lui senta di poter essere se stesso. Voglio che rinunci a tutte le maschere, tutti gli scudi protettivi.
«Ti amo,» esplodo. «Ti amo. Aspetto da più di ottocento anni di potermi sentire così. Ho amato prima, ma mai nessuno come te. Credo di averti iniziato ad amare quando mi hai rotto il naso.»
Louisa Masters ha iniziato a leggere romanzi rosa ben prima che sua madre lo ritenesse opportuno. Mentre le altre adolescenti sgattaiolavano fuori casa, Louisa ci faceva entrare di soppiatto nella letteratura sentimentale, inventandosi sempre nuovi modi per leggere il suo bottino senza essere scoperta.
Ha passato gran parte della vita a compiangere chi non ama leggere, convinta che i libri siano la soluzione per tutto. Da adulta, soddisfa questa dipendenza in ogni momento, mettendo giù i suoi romanzi solo occasionalmente, per rispondere al telefono o pagare i conti.
Ha perso anni nel tentativo di costruirsi una carriera “normale”, lavorando prima in una libreria, poi nel reparto assunzioni di un’azienda, in quello delle risorse, come amministratrice e infine come agente di viaggio, prima di accettare la sconfitta e dedicare tutta se stessa al mondo della letteratura rosa.
Louisa ha una lunga lista di luoghi che ha scoperto nei libri e che vorrebbe visitare e ogni tanto riesce a superare il suo odio per il jet lag e intraprende viaggi che le ricaricano l’immaginazione.
Vive a Melbourne, in Australia, dove si lamenta del tempo per gran parte dell’anno, ammettendo segretamente che probabilmente non si trasferirà mai.
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