Non fate mai i conti senza il cuore.
A pochi giorni dal matrimonio Carlotta viene abbandonata dal fidanzato. E non ci sarebbe nulla di insolito: a volte capita. Peccato che Carlotta sia la guru indiscussa in materia d’amore… L’autrice del manuale bestseller “L’amore è una formula matematica”, e conduttrice di un programma tv in cui insegna come si costruisce la relazione perfetta, ora dovrebbe ammettere davanti a tutti che le sue regole non funzionano? Presa dal panico e terrorizzata dalla possibilità di essere derisa a reti unificate, Carlotta fugge da Roma e si rifugia a Orvieto, a casa di Jane, proprietaria di una splendida libreria. Ma i suoi problemi sono appena cominciati, perché lì vive e lavora Giulio, una vecchia conoscenza che metterà a dura prova le teorie in cui Carlotta crede fermamente. E allora quali formule dovrà applicare per trovare la soluzione al problema “cuore”?
“L’amore è una formula matematica” si ispira all’indimenticabile “Emma” di Jane Austen. Dopo “Prime catastrofiche impressioni”, “Cosa farebbe Jane?” e “Il bello della diretta”, il quarto e ultimo appuntamento con la miniserie “Le ragazze di Jane Austen”.
Questo romanzo è l'ultimo appuntamento con questa miniserie che Cinzia Giorgio ci ha regalato in questi ultimi anni e sono sicura che ne sentirò la mancanza. L'autrice ha consacrato il mio amore per Jane Austen e l'ha fatta conoscere alle generazioni più giovani, trasmettendo attraverso i suoi romanzi, tutto il suo amore per la letteratura classica.
La protagonista di questo libro è Carlotta Capanna, una donna di trent'anni, bellissima, intelligente e famosa grazie al suo libro divenuto un vero e proprio bestseller dal titolo “L'amore è una formula matematica”: dove dispensa consigli su come catturare e tenersi l'uomo perfetto.
“Persino le pene d'amore hanno paura di lei. Ne sa una più del diavolo e vi aiuterà a risolvere ogni cosa, perché l'amore è una formula matematica.”
La sua vita è perfetta fino a che, a pochi giorni dal matrimonio, scopre che il suo futuro marito l'ha tradita e non una sola volta. Il matrimonio viene annullato e la sua vita diventa improvvisamente un incubo. La preoccupazione principale di Carlotta è l'imminente tracollo della sua vita pubblica una volta che la notizia diverrà di dominio pubblico ed è proprio questo il motivo per il quale alla vigilia del suo presunto matrimonio, solo il padre è a conoscenza del fatto che non ci sarà nessuna cerimonia.
Quando la sorella le comunica che passerà con lei la vigilia del matrimonio, presa dal panico, Carlotta non trova altra soluzione che partire in fretta e furia, lasciandosi tutto alle spalle per far poi ritorno quando le acque si saranno calmate.
Con un nuovo taglio di capelli e un colore diverso, arriva a Orvieto, piccolo comune della provincia di Terni. Non potendo registrarsi in albergo, dove dovrebbe fornire le sue generalità, Carlotta ha la fortuna di incontrare un giovane ragazzo di nome Tom che decide di aiutarla e la porta nella casa che divide con la zia.
Carlotta si presenta loro con il nome di Emma, il primo che le viene in mente ricordando il libro di Jane Austen che ha messo in valigia prima di partire. Resta molto sorpresa della calorosa accoglienza che zia e nipote le danno e lo stesso può dire del paese in cui si trova a trascorrere le sue giornate. La vita lì è totalmente diversa da quella a cui è abituata in città e oltre ai ritmi diversi, anche la gente è molto più cordiale.
Sarà proprio grazie a questo clima che Emma/Carlotta riuscirà a ritrovare se stessa anche se non
pensava neppure di essersi persa. Si renderà conto degli errori di valutazione commessi in passato e dell'errato giudizio che ha dato ad un sentimento come l'amore e di quanto con gli anni abbia finito per somigliare alla snob e viziata ragazza da cui ha preso in prestito il nome. Come la Emma austeniana, anche lei è convinta di sapere cosa sia meglio per le persone e che le unioni che decide di formare siano perfette.
Per tutti noi è più semplice dispensare consigli a terzi che affrontare i propri problemi e quello che lei ha sempre fatto è stato analizzare i fatti in maniera concreta senza tener conto delle vere emozioni.
Mi viene in mente una bellissima frase che ho trovato in giro sul social e che spesso rileggo con piacere come promemoria: “Senza emozioni, il tempo è solo un orologio che fa tictac.”
Parte fondamentale di questo processo introspettivo, sarà un uomo, Giulio, che lei ha già conosciuto in passato e che ritroverà proprio nella cittadina umbra.
“Io che ho sempre avuto tutto sotto controllo e avevo una soluzione per ogni problema, non so che pesci pigliare.”
Lui saprà farle provare emozioni che non avranno niente a che fare con la razionalità alla quale è abituata, perché l'attrazione, i sentimenti e l'amore stesso non seguono regole predefinite ma istinto. Sarà proprio da una sua frase in cui le fa capire di aver creato false aspettative in una ragazza e aver giudicato il rapporto col suo fidanzato fino a farli lasciare, che Carlotta finalmente aprirà gli occhi. Riconoscerà i suoi errori e farà cadere la maschera dietro la quale si era rifugiata rivelando la sua vera identità e scollandosi di dosso quell'antipatia che si portava dietro dall'inizio del romanzo. Proprio come nel romanzo di Jane Austen, la donna altezzosa e antipatica, diventa una donna interessante, capace di mettersi in discussione ed ammettere di non essere perfetta.
Questa è una lettura che mi sento di consigliare e magari vi ritroverete come me, col desiderio di rileggere Jane Austen.
Cinzia Giorgio è dottore di ricerca in Letterature comparate, con specializzazione in Women’s studies e in Storia dell’arte. Scrive recensioni, saggi e romanzi; organizza i salotti letterari dell’Associazione di studi umanistici Leussô di Roma e insegna Storia delle donne all’Uni.Spe.D. Ha anche un sito internet: www.cinziagiorgio.com.
In YouFeel ha pubblicato la miniserie “Le ragazze di Jane Austen”: “Prime catastrofiche impressioni”, “Cosa farebbe Jane?”, “Il bello della diretta” e “L’amore è una formula matematica”.
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