venerdì 16 marzo 2018

ROSEBLOOD di A.G. Howard




Rune Germaine ha una splendida voce, paragonabile a quella di un angelo, ma è afflitta da una terribile maledizione: quando si esibisce, infatti, si sente malata e stanca, come se la bellezza del suo canto le rubasse ogni volta un po’ di vita. Sua madre, nel tentativo di aiutarla, decide di iscriverla a un conservatorio poco fuori Parigi, convinta che l’arte potrà curare la strana spossatezza di Rune. Poco dopo il suo arrivo nel collegio di RoseBlood, la ragazza si rende conto che c’è qualcosa di soprannaturale nell’aria. Il misterioso ragazzo che vede spesso in cortile, infatti, non frequenta nessuna delle classi a scuola e scompare rapidamente come è apparso, non appena Rune distoglie lo sguardo. Non ci vuole molto perché tra i due nasca un’amicizia segreta. Thor, è questo il nome del ragazzo, indossa abiti che sembrano provenire da un altro secolo e in sua presenza Rune si sente meglio, quasi cominciasse davvero a guarire. Ma tra i corridoi di RoseBlood c’è una terribile minaccia in agguato, e l’amore tra Rune e Thor, che sta sbocciando, verrà messo a dura prova. Dalla scelta di Thor, infatti, potrebbe dipendere la salvezza di Rune o la sua completa distruzione.
Parto subito dicendo che questo romanzo mi è piaciuto tantissimo. Se avete letto la serie “Splintered” della stessa autrice, che si rifaceva alle avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, non potrete fare a meno di amare anche questa storia.

Il romanzo, come si evince dalla trama, prende spunto dal celebre “Il Fantasma dell’Opera” di Gaston Leroux, ma A.G. Howard riprende il classico della letteratura,  lo stravolge e, in modo a parer mio geniale, lo riporta in vita. L’unica cosa che posso dire è:  e se Erik, il famigerato Fantasma, in realtà non fosse morto? Per sapere di cosa sto parlando non dovete fare altro che leggere il libro.
Rune Germaine è la nostra protagonista. La musica le scorre nelle vene e ha un voce bellissima. Ma ogni volta che canta si sente priva di energie. Che cos’ha che non va? Qual è la sua vera natura?
Per “ curarla” la madre decide di farla studiare in un prestigioso conservatorio vicino a Parigi: Roseblood. Ma qualcosa di soprannaturale, anzi qualcuno, la tiene d’occhio, lei lo percepisce. E da qui la nostra avventura insieme ha inizio.

“È il momento di capire perché la mia insostenibile abilità nel cantare, che un tempo mi dava tanta soddisfazione, mi sta consumando come una malattia. Devo sapere perché sono guasta, così posso ripararmi, in modo o nell’altro. Forse questo posto può aiutarmi a farlo e potrò finalmente pensare al mio futuro. Perché inizio a credere che ci sia qualcosa di più terribile che decidere di affrontare le proprie paure: vivere come se fossi già morta.”


Il protagonista maschile è un personaggio stupendo partorito dalla mente dell’autrice. Un ragazzo che ha sofferto molto nel corso della sua vita e questo lo accomuna a Rune. Entrambi hanno l’anima lacerata dalla sofferenza per la perdita delle persone che amavano e per la cui morte si sentono responsabili. Le loro vite sono inesorabilmente legate da prima che il loro vero incontro si realizzasse.

“Aveva aspettato a lungo nella speranza di poter, un giorno, ricongiungersi al frammento di specchio della sua anima. La sua flamme jumelle.”


Parlare di questo romanzo non è facile perché il rischio spoiler è dietro l’angolo, ma ciò che posso dire è che i personaggi sono misteriosi, inquietanti e ben caratterizzati. Non è una di quelle storie che scorre via veloce perché l’intreccio è ricco e articolato, ma l’attenzione del lettore non viene meno praticamente mai. I colpi di scena non mancano e per tutta la lettura si respira un’aria cupa, tutto è circondato da un alone di mistero.

“Tu conosci la mia anima. Proprio come io conoscevo la tua prima ancora di vederti.”


I capitoli in cui si parla di Rune, la protagonista, sono narrati in prima persona dal suo punto di vista, mentre quelli in cui si parla di Thorn e del Fantasma hanno un punto di vista esterno in terza persona, ma questa scelta stilistica non crea nessun problema al lettore. Bellissime le digressioni sul passato che contribuiscono alla comprensione delle vicende e le arricchiscono di particolari. I luoghi, i personaggi e tutte le creature sono descritte in maniera impeccabile, come se fosse tutto proiettato nella mente di chi legge. Una storia gotica che cattura, coinvolge e fa battere il cuore.

Dopo questo romanzo autoconclusivo, posso dire con certezza che adoro A.G.Howard.


Per leggere le nostre recensioni dei capitoli precedenti, cliccare sulle rispettive immagini !!

  

Vive nel Nord del Texas. Trae ispirazione per le sue storie da tutte le cose imperfette che incontra. Cerca sempre di dar vita a personaggi che raccontino ogni sfumatura degli esseri umani e poi, per dare un brivido in più ai lettori, si diverte a mettere sottosopra il loro mondo. È sposata e madre di due figli. La Newton Compton ha pubblicato Il mio splendido migliore amico, Tra le braccia di Morfeo, Il segreto della Regina Rossa, 6 cose impossibili e RoseBlood.
Potete seguirla su Facebook, Twitter e sul sito www.aghoward.com


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