mercoledì 18 marzo 2015

IL MIO SPLENDIDO MIGLIORE AMICO – SERIE SPLINTERED #1 – A.G.HOWARD


Alyssa Gardner riesce a sentire i sussurri dei fiori e degli insetti.
Peccato che per lo stesso dono sua madre sia finita in un ospedale psichiatrico. Questa maledizione affligge la famiglia di Alyssa fin dai tempi della sua antenata Alice Liddell, colei che ha ispirato a Lewis Carroll il suo Alice nel Paese delle Meraviglie. Chissà, forse anche Alyssa è pazza, ma niente sembra ancora compromesso, almeno per ora, almeno fin quando riuscirà a ignorare quei sussurri.
Quando la malattia mentale della madre peggiora improvvisamente, però, Alyssa scopre che quello che lei pensava fosse solo finzione è un’incredibile verità: il Paese delle Meraviglie esiste davvero, è molto più oscuro di come l’abbia dipinto Carroll e quasi tutti i personaggi sono in realtà perfidi e mostruosi.
Per sopravvivere e per salvare sua madre da un crudele destino che non merita, Alyssa dovrà rimediare ai guai provocati da Alice e superare una serie di prove: prosciugare un oceano di lacrime, risvegliare i partecipanti a un tè soporifero, domare un feroce Serpente.
Di chi potrà fidarsi? Di Jeb, il suo migliore amico, di cui è segretamente innamorata? Oppure dell’ambiguo e attraente Morpheus, la sua guida nel Paese delle Meraviglie?


Questo libro mi ha subito attratto per la copertina, non lo posso negare, ma devo ammettere che la lettura mi ha appassionata molto.
Lo stile della Howard è fluido e rapisce il lettore, coinvolgendolo nella vicenda, facendolo cadere insieme ad Alyssa nella Tana del Coniglio. La struttura del romanzo è ricca di elementi favolistici, che rimandano alla storia di “Alice nel Paese delle Meraviglie” di Carroll, ma che sono rivisti e corretti in chiave molto più gotica. L’atmosfera è cupa, oscura, i personaggi ambigui e mostruosi, ricorda quella dei film di Burton.

Il lettore entra in contatto coi personaggi in maniera graduale, fino a quando è completamente catturato, quasi ipnotizzato dalle vicende, che partono in sordina e si avviano alla conclusione, in un crescendo di colpi di scena che non ci si aspetta.

Alyssa, la protagonista, nonché discendente della “Alice” resa famosa dall'opera di Carroll, è una sedicenne alle prese con la sua vita: è una skater, va a scuola, ha degli amici, vive col padre ed è alle prese con una madre alla quale tenta in tutto e per tutto di non somigliare,  rinchiusa in un ospedale psichiatrico, a causa delle  sue visioni. Le stesse che anche Al possiede, delle allucinazioni che le permettono di sentire parlare i fiori e gli insetti; cerca di controllarle e di negarle, ma, arrivata ad un certo punto, non potrà più ignorarle.
“ Ma non capisci? Non importa se il Paese delle Meraviglie è diverso da quello descritto da Carroll. Per tutti questi anni, Alison è stata rinchiusa in un manicomio per errore. E’ tutto VERO …”
La caratterizzazione dei personaggi è ben curata e sviluppata, lascia al lettore la possibilità di avanzare delle ipotesi su ciò che spinge i personaggi ad agire in un certo modo. Come  Jeb, il migliore amico di Alyssa, e  Morpheus, altro personaggio chiave del romanzo, attraverso il quale si capiranno molti retroscena della vicenda, svolgono entrambi dei ruoli di supporto alla protagonista, anche se in modi del tutto differenti.
“ Morpheus è una contraddizione vivente: magia repressa sempre pronta a colpire, una guerra costante tra dolcezza e violenza, una lingua sferzante come una frusta, eppure una pelle così morbida che sembra avvolto da una nuvola”
“ Jeb è stabile, forte e sincero; è il cavaliere dall'armatura scintillante. Morpheus è egoista, inaffidabile e misterioso: il caos in persona.”
Questo romanzo è stato davvero un viaggio affascinante attraverso un Paese delle Meraviglie simile e allo stesso tempo diverso da quello che siamo abituati a conoscere. Ho associato molti colori alle vicende nel corso della lettura: colori scuri, cupi, come il nero, il grigio e il viola …. ma anche colori brillanti come il rosso, il verde e non poteva mancare il rosa. E magia, magia ovunque.
I brividi mi hanno accompagnata durante tutta la lettura, sia per l’incontro con creature singolari e a volte addirittura spaventose, sia per le emozioni suscitate in me dalle vicende; per dirla con Morpheus…..
“sono l’unica cosa che ti fa sentire viva, Alyssa. I brividi.”
La storia si conclude lasciando una porta aperta ad un seguito, che spero di leggere al più presto.



by book 1



by book 1.5



by book 2



by book 3



by book 3.5


Anita Grace Howard vive nel Nord del Texas. Adora nella scrittura mescolare la malinconia e il macabro e rovesciare l’atteso e l’inatteso; trae ispirazione per le sue storie da tutte le cose imperfette. Cerca sempre di dar vita a personaggi che raccontino ogni sfumatura degli esseri umani e poi, per dare un brivido in più ai lettori, si diverte a mettere sottosopra il loro mondo.
È sposata e madre di due figli. Potete seguirla su Facebook, Twitter e sul sito www.aghoward.com.




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