Malgrado le palle curve ricevute durante la sua infanzia, Barrett Kenner è diventato un musicista di successo. La sola cosa che gli manca è l’amore.
Ivan Romanov ha ucciso un uomo per salvare la vita della sorella. Nonostante abbia scontato la sua pena, il passato gli ha lasciato un bagaglio molto più pesante dei miseri effetti personali che si è portato via dal carcere.
Barrett si aggrappa alla memoria di un bacio appassionato, un bacio che Ivan finge fosse privo di significato, ma quando i due uomini accettano i sentimenti che provano l’uno per l’altro, e la vita dovrebbe essere finalmente una passeggiata, il passato ritorna ancora una volta, in agguato nell’ombra.
Barrett e Ivan riusciranno a proteggere il loro amore e le loro vite o il pericolo in arrivo da molto lontano sarà troppo da sostenere?
Ivan Romanov ha ucciso un uomo per salvare la vita della sorella. Nonostante abbia scontato la sua pena, il passato gli ha lasciato un bagaglio molto più pesante dei miseri effetti personali che si è portato via dal carcere.
Barrett si aggrappa alla memoria di un bacio appassionato, un bacio che Ivan finge fosse privo di significato, ma quando i due uomini accettano i sentimenti che provano l’uno per l’altro, e la vita dovrebbe essere finalmente una passeggiata, il passato ritorna ancora una volta, in agguato nell’ombra.
Barrett e Ivan riusciranno a proteggere il loro amore e le loro vite o il pericolo in arrivo da molto lontano sarà troppo da sostenere?
Ero partita molto positiva riguardo questa lettura, la trama mi aveva parecchio ispirata e una bella storia d’amore contrastata tra un ex galeotto e un artista. Peccato che la lettura abbia disatteso in gran parte le mie aspettative. I pov alternati e la scrittura fluida dell’autrice permettono un buono sviluppo dei personaggi, ma a parte questo la storia è troppo improbabile persino per gli standard dei romance. L’attesa di dieci anni di Barrett per poter stare con Ivan, dopo un solo bacio e senza nemmeno la certezza della sessualità dell’altro, ha a dir poco dell’incredibile oltre che dell’improbabile visti gli ormoni che galoppano come mustang purosangue quando si è adolescenti. Ma diamogli il beneficio del dubbio e lasciamo che Barrett sia una moderna Penelope. Parliamo invece di Ivan. Dopo dieci anni di carcere, diversi abusi che non si fa nemmeno troppo pregare per raccontare anche se non scende mai nei dettagli, cede quasi subito a Barrett. Subito non si ritiene nemmeno gay e vuole tenere le distanze, ma non passa nemmeno una notte fuori di prigione prima di accettarsi completamente e buttarsi tra le braccia di Barrett.
Ora, finalmente dopo dieci anni di attesa, i due possono finalmente stare insieme. Tutti possiamo tirare un bel sospiro di sollievo, giusto? Ovviamente no e, non solo perché Ivan riceve minacce via mail, ma perché ha una sorella impicciona e demente che deve mettere becco nella questione. Non voglio dire altro perché se no mi sale il nazismo verso questo personaggio che si sarebbe meritato due begli schiaffoni invece che sentirsi anche dare corda nelle sue folli teorie da donnetta senza cervello.
Insomma, la lettura è scorrevole e gradevole, ma gli escamotage per mettere alla prova la storia d’amore tra i protagonisti sono decisamente troppo campati per aria, persino la minaccia derivante dal passato di Ivan si rivela poi quasi un arrampicarsi sugli specchi per creare una situazione potenzialmente pericolosa che faccia avvicinare ulteriormente Barrett e Ivan, proprio per il timore di perdersi definitivamente.
La buona scrittura dell’autrice salva questo libro, ma non lo ritengo che una lettura leggera per farsi due risate per situazioni che rasentano il paradossale e che non riescono a emozionare davvero.
«Ho paura di essere stato troppo segnato dagli ultimianni e di finire col farti del male, mandando tutto all’aria.»
«Sono un orfano, un musicista, un artista, un introverso, un ventiseienne vergine che ha sbavatodietro un uomo più grande per più di un decennio… Sono abbastanza sicuro di essere incasinato dimio, possiamo anche aggiungere i tuoi guai.»
«No? Non ti piace? Cioè, l’ho scritta per me, lo capisco se non ti piace. La poesia e la musicasono molto soggettive per la maggior parte della gente…» Tentai di nascondere la mia delusione.
«Non è quello che intendevo. Volevo dire che non devi cambiare né aggiungere nulla. Èassolutamente perfetta così com’è. Non m’interessa se non verrà mai registrata o ascoltata da un’altrapersona. Hai scritto queste parole. Sono meravigliose e pure, e vengono dal tuo cuore. Non voglioche le cambi.»
In quel momento non m’importava essere cresciuto senza le esperienze comuni a ogni ragazzo,
perché tutta la mia vita mi aveva portato a quel punto esatto, e non avrei mai voluto perdermelo.
A.D. Ellis passa la maggior parte delle sue giornate amando e discutendo con due figli in età scolastica e un marito, prima di dirigersi verso la città più interna dell’Indiana per insegnare a un impegnativo gruppo di studenti, dalla terza elementare alla prima media, secondo l’istruzione alternativa. Molti giorni, va in palestra dopo la scuola, con la speranza di scacciare via, con la corsa e i pesi, lo stress e i mal di testa della giornata, per poi andare a prendere i suoi figli e spremere un intero giorno di amore e contatto nelle ore troppo brevi precedenti al sonno. Non è strano che la signora Ellis viva per i giorni di pausa dalla scuola, più lenti e rilassati. Cresciuta in un piccolo centro agricolo nell’Indiana meridionale, A.D. è grata a sua madre per averle trasmesso l’amore per la lettura. Caratterizzata da un naso costantemente infilato in un libro,
la signora Ellis si è abituata alle risatine e ai cenni di disapprovazione verso la sua adorazione per la
lettura, da parte di amici e conoscenti.
A.D. non ha mai sognato altro che diventare un’insegnante, sebbene capitino dei periodi in cui si lamenta per la sua scelta di carriera. Ha avuto in testa l’idea per una storia per circa un anno. Grazie all’insistente incoraggiamento di un amico, ha poi messo l’inchiostro sulla carta e ha cominciato ascrivere il suo primo racconto nell’ottobre del 2013. Da quel momento in avanti, è rimasta intrappolata. Togliere persone e vicende dalla propria testa e condividerle con i lettori è un’esperienza spaventosa, sfibrante, appagante e soddisfacente, che A.D. programma di continuare finché non ci saranno più storie a urtarle la mente.
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