Ci sono amori che il destino si diverte a dividere, ricongiungere e
dividere ancora, come se dovessero dimostrare qualcosa, come se
dovessero provare al mondo di essere davvero forti per poter esistere.
Ne sa qualcosa Roger Wallace che, reduce dal dolore più grande della sua
vita, non è riuscito ancora a dimenticare il suo vecchio amico Waylon
nonostante siano trascorsi dodici anni dal loro addio. Amico è una
parola che ha ostentato per anni, e con tutti, ma non la stessa che
grida il cuore ogni volta che il pensiero torna a riaffacciarsi sulla
loro relazione distrutta. Distrutta dal destino, dalle persone, dagli
eventi…
Del resto Waylon Mars è un cantante country ormai sulla
cresta dell’onda, circondato da fan adoranti e pronto a far furore a
Nashville… Eppure è stato a lui che Roger ha pensato un attimo prima che
la sua intera vita andasse in pezzi.
E se il suo non fosse un
sentimento a senso unico? E se Waylon nascondesse una storia molto più
complessa di quella che gli ha sempre raccontato?
Ogni capitolo della
vita ha una propria canzone, ogni salto del cuore una nota da
ricordare, e forse non è sempre necessario capire tutto per poter amare.
Buongiorno Cosmo Readers, oggi vi parlerò di un libro, che ha per me un significato e un valore particolare. Per questo motivo, questa non sarà una vera e propria recensione, piuttosto sarà un cercare di trasmettervi i tanti motivi per cui lo adoro.
Ho conosciuto Roger e Waylon dagli esordi, e li ho amati immediatamente, di un amore puro e totalizzante. Ho sofferto e pianto con loro, perché chi conosce SadicHarp sa che il lieto fine, se esiste, te lo devi davvero sudare.
Questa è una storia che non ha nulla di banale. Anzi.
La trama parla di due uomini che, amici da adolescenti, affrontano delle prove tremende, prima di separarsi. Recupereranno quello che avevano costruito, quel legame così forte e fragile al contempo?
Se voleste scoprirlo, leggetelo, perché merita davvero tanto.
Cosa succede quando due adolescenti provano una forte attrazione ma l'ambiente in cui vivono è omofobo e intollerante? In genere niente di buono, soprattutto se all'ambiente ostile, si uniscono forze contrarie, che hanno i mezzi e la possibilità di agire in maniera efficace, nell'ombra.
Quanto spesso capita, nel quotidiano, che le persone debbano lottare per essere se stesse, in un mondo che ci vuole omologati, catalogati, il più possibile indottrinati? Fin troppo spesso, purtroppo.
Ho vissuto questo libro come una denuncia di quanto ho appena detto, ma anche di altri argomenti ugualmente importanti.
Se dovessi sintetizzare tutto in una riga, definirei questo romanzo un Ode alla normalità della diversità, perché il concetto che mi è arrivato più forte è quello che siamo tutti uguali e diversi allo stesso tempo, siamo esseri umani, ognuno dotato di una propria peculiarità, per cui ha davvero senso parlare di normalità e diversità?
Stiamo vivendo tempi difficili, soprattutto in questo senso, per cui trovo meraviglioso che ci siano storie che, oltre a emozionarci, ci portino a riflettere e ad ampliare le nostre prospettive. Trovo che ce
ne sia davvero bisogno.
Un altro elemento che ho adorato in questo libro è la presenza delle canzoni, scritte dall'autrice, che accompagnano ogni attimo, emozione, sentimento, che i miei amati protagonisti si trovano ad affrontare. L'ho trovata una scelta originale e funzionale alla storia.
"Chi sei, Roger Wallace? Il quarterback osannato o il frocio calpestato? Il latin lover pronto a saltare in un letto nuovo, o la checca che arrossisce per uno sguardo troppo esplicito?"
"Adesso eravamo davvero a un alito di vento l’uno dall’altro, eppure non
avevo paura che mi colpisse. Al contrario, il mio cuore batteva per ben
altri motivi. «Non me lo ha chiesto nessuno» ripeté, ma questa volta
abbassò la voce, mentre i suoi occhi si concentravano sulle mie labbra,
un fascio provvidenziale di luna riflesso nei suoi occhi. Poi mi baciò."
I personaggi sono ben caratterizzati, non si può non immedesimarsi in loro.
La mia valutazione è positiva.
C.K. Harp è uno pseudonimo.
Di una donna? Di un uomo? Non è un segreto, se cercate bene non è
affatto difficile capirlo. Eppure non è importante. Perché C.K.Harp è
comunque un’identità ben definita, il lato oscuro di una persona che,
arrivata sulla soglia della grande distribuzione, ha deciso di mollare
tutto e ricominciare dal principio facendo ciò che ama. Senza
costrizioni, limitazioni, paletti di sorta. Senza correre il rischio di
essere snaturata. Scrivere è una vocazione, trovare il proprio genere
d’appartenenza un lusso.
Ma grazie mille! Sono contentissima di aver trasmesso proprio ciò che avevo in testa. Perchè è proprio così: ogni diversità è perfezione.
RispondiEliminaGrazie di cuore <3