NEW YORK
A capo della sede newyorchese della
Still Arts Studio & Design da due anni, il gelido e intransigente Benjamin
Tanaka è costretto a trovare in fretta una fidanzata per evitare il matrimonio
con la figlia di un magnate giapponese che gioverebbe agli affari della sua
odiata famiglia.
Assunta da pochi mesi alla Still Arts
NYC, Blossom Berkowitz, venticinquenne del Bronx caparbia e impulsiva, con una
discutibile doppia vita segreta, si ritrova costretta a subire il bieco ricatto
del suo capo, il più terribile dei cobra, per evitargli le catene di un
matrimonio combinato.
Lui non vuole cedere ai sentimenti,
crede solo nel controllo. Lei rifiuta ogni forma di controllo, ma si lascia
sopraffare dai sentimenti. L’attrazione che li attraversa però è inarrestabile,
il legame che si crea tra loro è profondo, l’amore inevitabile, anche se
nell’ombra si annidano nemici pronti a tutto per ostacolarli.
Eppure, anche quando il destino li
divide e Ben finisce nella trappola di un cobra più velenoso di lui, quel
vincolo inossidabile si piega ma non si spezza.
Basta unire le tessere di un puzzle
per mettere ordine al caos e trovare la propria pace tra le braccia della
persona il cui cuore batte con lo stesso ritmo, la stessa intensità. Il loro
incontro sarà una breccia di luce che fenderà l’oscurità delle loro esistenze,
perché “l’amore acceca chi non è in grado di provarlo, ma illumina chi ha il
cuore aperto per accoglierlo”.
Elle Eloise torna proponendoci una
storia interessante che nasce come spin off di LOVE WILL TEAR US APART, ma
acquista una propria originalità per la scelta vincente del protagonista
maschile. Benjamin Tanaka infatti, nato come antagonista nel romanzo
precedente, spietato e vendicativo, diventa il comprimario difficile da
dimenticare. È un personaggio complesso, ferito nell’animo agisce senza pietà
mettendo in mostra una crudeltà feroce. Il villain
per eccellenza! In seguito, la successiva consapevolezza dei propri sbagli ha
il potere di concedergli una seconda chance.
I toni si stemperano e il racconto sembra rispecchiare la stessa eleganza che
caratterizza Ben.

A fare da contraltare c’é Blossom
Berkovitz, personaggio vincente per caratterizzazione e forza d’animo. Lei ha
conosciuto la vera sofferenza: è stata abusata, spezzata, distrutta, e nonostante
questo, riesce a trovare la forza per rialzarsi e combattere.
Sono passati due anni, Ben ora vive
il suo “esilio” a New York e dirige l’agenzia americana della Still Arts. Gli
incontri con lo psicologo, hanno aiutato Ben a superare un periodo buio anche
se non tutto è stato cancellato. Resta la rabbia per aver causato tanto dolore
e la convinzione di non saper amare. Maniaco del controllo, non si ferma
davanti a nulla pur di raggiungere i propri scopi sia sul lavoro che nella vita.
Ciò che conta è vincere, sempre e comunque. Così, braccato decisione di un
matrimonio combinato da parte della sua famiglia, Ben escogita un piano
infallibile per non soccombere.
«Ma
non dovete sposarvi davvero, voglio dire… sarebbe eticamente troppo scorretto
persino per te!»
Sfiatai
altro fumo riflettendo. «Se saremo due fidanzati convincenti, non ci sarà
affatto bisogno di un vero matrimonio.»
[…]
«Vuoi
evitare un matrimonio di conseguenza con un altro matrimonio di convenienza?
Perché?» [ …] «E Blossom?»
«Lei
ha bisogno di me, o meglio dei miei soldi.»
«Non
accetterà mai. Non è quel tipo di ragazza.»
Mi
voltai verso la finestra, dandogli le spalle. «Tutte sono “quel tipo di ragazza”.»
Girai la testa per guardarlo oltre la spalla. «Accetterà. In un modo o nell’altro.»
Blossom Berkovitz è la vittima di
turno, una ragazza lontana dai suoi standard, diversa delle donne che è solito
frequentare. Lei è solo un’impiegata della sua azienda, non appartiene al suo
ambiente, non è ricca, vive con il padre ammalato in una casa in affitto e ha
un disperato bisogno di soldi per poterlo curare. La candidata ideale, affamata,
e per questo una facile preda pronta per essere manipolata. Inoltre la scoperta
della sua doppia vita gli spiana la strada verso la vittoria. Ben ha in mano la
chiave per ricattarla e costringerla ad assecondarlo nel suo piano folle di
fingersi fidanzati.
«Farò
tutto ciò che vuoi, hai vinto…» Singhiozzai.
«Ti
sbagli, abbiamo vinto entrambi… Blossom.»
La
chiamata terminò così, con me impalata in mezzo alla stanza, più rica di mille
dollari ma denudata come la più infelice delle puttane. Aveva vinto lui invece,
perché adesso ero in suo potere, avrebbe avuto il totale controllo su ogni mia
mossa con l’ombra del ricatto a suggellare un finto fidanzamento con un uomo
che odiavo. Lo odiavo perché mi aveva fatto credere, in alcuni rari momenti,
che anche una come me meritasse qualcosa dalla vita. Meritavo un bel lavoro,
con un buono stipendio. E perché no? Forse meritavo anche l’amore di un uomo,
senza compromessi, senza minacce, senza violenza.
Come si sbagliava!
Tuttavia Blossom si rivela tutt’altro
che debole, nonostante il caos della sua vita e il doloroso e violento passato
che ancora la condiziona, lei è tenace e non si arrende. Crede nell’amore, a
differenza di Ben, e non è capace di nascondere i propri sentimenti (cosa che
invece riesce benissimo a lui).
Insieme intraprendono un rapporto
malsano e sbagliato. Tuttavia la conoscenza reciproca e la forzata convivenza offrono
loro la possibilità non solo di conoscersi meglio, ma soprattutto di affinare
una forte complicità, balsamo necessario per guarire e rimettere insieme i
pezzi delle reciproche esistenze. Di colpo ogni ostacolo viene superato e ciò
che un tempo era causa di discussione e rabbia, ora non esiste più: non ci sono
più vincoli da rispettare, né ricatti; non esistono differenze sociali né inganni.
Tutto scompare e il caos che da sempre ha determinato la vita di entrambi, si
dissolve grazie alla luminosa forza dell’amore di fronte al quale anche il
cuore più arido riprende vita.
Al posto del pessimismo iniziale racchiuso nel titolo troviamo un messaggio di speranza.
Consigliato!
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