lunedì 15 giugno 2015

A fior di pelle - Sophie Jackson

Dopo aver assistito all'omicidio di suo padre quando era solo una bambina, Kat da anni sogna il misterioso ragazzo che l'ha salvata dal fare la stessa fine. Ora, a 24 anni, Kat insegna letteratura inglese in un carcere di New York per onorare la memoria del padre, un sognatore prestato alla politica. Tra i detenuti c'è Wes Carter, un ragazzo dal passato difficile, bello quanto pericoloso, misterioso e brillante, amante dei libri e della musica eppure così impulsivo da mettersi costantemente nei guai. Tra loro cominciano a esserci scintille: ma Kat scopre presto che dietro le continue provocazioni di Carter, dietro quell'aria rude e quei modi bruschi c'è molto di più. E a rendere il loro rapporto ogni giorno più difficile è l'attrazione che esplode: immediata, intensa, fuori controllo. Ma la famiglia di Kat e i suoi amici potranno mai accettare l'idea che nella sua vita ci sia un "cattivo ragazzo" come Carter? E la scoperta del ruolo che ebbe Carter la notte della morte del padre di Kat li costringerà ad allontanarsi o finirà per unirli ancora di più?




La prima cosa che salta all'occhio leggendo questa storia è la totale assenza di speranza nel cuore del ventisettenne Wesley James Carter, e non tanto per il fatto di essere un detenuto, ma perché nulla è in grado di smuovergli qualcosa dentro. E non è questa grande tragedia per lui.
Con un curriculum come il suo (furto, possesso illegale di armi, stupefacenti, disturbo della quiete e ubriachezza molesta), Carter ha ciò che vuole: la gente si tiene alla larga e lui non deve affrontare la devastante sensazione di non essere abbastanza per qualcuno, e vederlo andare via.
I pregiudizi a cui è sottoposto fin dalla tenera età, l'atteggiamento da "bad boy" incallito, i tatuaggi e l'apparente sicurezza gli assicurano che nessun essere umano oltre all'amico di sempre, si interessi davvero a ciò che nasconde la scorza dura.
Fino a che non arriva lei: Kat.


L'incontro con la sua insegnante di letteratura non è dei più idilliaci. Esattamente come per lui, anche Kat è sottoposta all'etichettatura costante di chi vede nella sua scelta di insegnare in un penitenziario un gioco pericoloso dettato dalla noia.
Sua madre per prima.
Ma Kat non sta giocando, ha una missione: rendere orgoglioso di sé il padre che sedici anni prima non è riuscita a salvare da un'aggressione in una strada del Bronx.
Nessuno conosce il senso di colpa che batte costantemente nel suo cuore, è più semplice credere che si tratti di un capriccio.
C'è una sola persona che conosce il senso della sua missione, e per uno scherzo del fato, la persona che le ha salvato la vita quando aveva solo nove anni è la stessa a cui ora lei ha la possibilità di salvarla a sua volta.
Durante le lezioni obbligatorie per la sua richiesta di scarcerazione, Wes si dimostra attento, brillante e profondo.

Il titolo originale del romanzo, "A pound of flesh" (una libbra di carne), è ispirato a un passo de "Il mercante di Venezia" di William Shakespeare, un'espressione che può essere tradotta come "il mio debito". E non appena entrambi riescono a scovare il vero IO sotto la superficie dell'altro, il passo per finire travolti da una passione smisurata è breve.


"Come sta il cuore?"
Lui le prese la mano e se la mise sul torace. "Dimmelo tu."
"Batte."
"Come sempre, quando sei accanto a me."


E le parole diventano insufficienti per raccontare ciò che gli unisce. Bello, vero? Sembra tutto semplice e giusto e invece... no.
Ma se non sono complicate, noi le storie non le leggiamo!
Wes e Kat non possono stare insieme, nemmeno quando lui viene rilasciato in libertà vigilata, perché l'accordo firmato da Kat come dipendente dell'istituto di detenzione glielo impedisce e potrebbe compromettere il rilascio definitivo dell'uomo di cui si sta innamorando.
Una vera tragedia shakespeariana, proprio come il riferimento nel titolo suggerisce. Stelle avverse sparse per tutto il loro cielo.

"Ero perso quando mi hai ritrovato, ma sei riuscita a rimettere insieme i pezzi e mi hai convinto che io non sono gli errori che ho commesso. Tu hai creduto in me quando nessuno era disposto a farlo."




Una parte fondamentale del romanzo è l'attrito fra Kat e sua madre. Eva quella notte di sedici anni prima ha perso il compagno della vita e ha rischiato di vedere la sua unica figlia strappata dalle sue braccia. Vorrebbe tenerla sotto una campana di vetro e farle seguire i binari che portano alla meta che ha scelto per la figlia, così facendo non fa che allontanarla da sé.
Kat vorrebbe solo farle capire che non è l'unica ad aver perso qualcosa quella notte e ad avere paura, perché anche se Wes l'ha salvata da una morte certa quel giorno, una parte di lei è morta insieme al padre e la parte superstite è costituita da ansie, paura e sensi di colpa.

"...un giorno voglio camminare per strada tenendoti per mano e sapendo che per una volta nella vita sono gli altri a invidiarmi."

Due parole veloci sullo stile dell'autrice: CAVOLO, WOW!
Le parti su Wes, i suoi discorsi diretti, sembrano realmente scritti da un uomo. La guerra personale che lui combatte dentro di sé è rappresentata magnificamente e le similitudini fra i due protagonisti sono state narrate utilizzando due strade completamente diverse, è questo che rende il libro speciale e per nulla noioso.



Insegnante di liceo inglese, mai avrebbe pensato di diventare una star internazionale. Ha iniziato a scrivere per gioco, pubblicando A pound of flesh su un sito di fanfiction di Twilight, fino a che è stata travolta dalle richieste delle lettrici prima e dalle offerte degli editori poi.


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