venerdì 29 aprile 2016

DONNA IN INCOGNITO di Gabrielle Costa



Simon Prescott è un uomo giovane, bello e di successo, per raggiungere il quale è passato sopra i sentimenti delle persone che amava di più, prima di rendersi conto di quanto la propria vita stava andando alla deriva. Simon è cambiato da allora, ha ridimensionato se stesso e la sua visione del mondo, ma una cosa è rimasta tale e quale: è convinto che le donne siano esseri inferiori e niente riesce a fargli cambiare idea.
Katherine Hannover è una donna giovane, bella e convinta delle proprie capacità. Non sopporta le ingiustizie ed è pronta a fare qualunque cosa per affermare se stessa, compreso sfidare l’uomo che si frappone tra lei e la realizzazione professionale a cui ambisce. Per questo orchestra una “truffa” ai danni di Simon, fingendosi un uomo per farsi assumere da lui e dimostrargli che non è necessario essere portatori di pene per svolgere il suo stesso lavoro.
Tra crisi di identità sessuale, coincidenze improbabili e situazioni ai limiti del surreale, Simon e Kate capiranno che le certezze crollano e i piani possono cambiare.
Mi sono lasciata catturare dalla trama improbabile, curiosa di vedere se l’autrice fosse riuscita a creare una storia se non originale, almeno godibile e così è stato.
Certo, vi sono alcuni escamotage piuttosto irreali, ma tutta la vicenda si gioca sullo scambio uomo/donna un po’ alla Victor/Victoria già di per sé piuttosto surreale (mi sento vecchia a citare un film con Julie Andrews senza nemmeno una ruga…).

Il romanzo è ben strutturato, il pov alternato tra i due protagonisti permette di conoscere meglio il loro background e le loro emozioni, anche se, in alcuni casi, viene fatta un po’ di confusione e si fatica a capire chi sia effettivamente a narrare una determinata scena.

Kate è molto carismatica, una vera donna “con le palle” che non esita a mettersi in gioco e far valere i suoi diritti d’eguaglianza in ogni campo. Non per niente vi è un quasi incontro/scontro con Simon in un hotel in piena notte mentre entrambi stanno per tornare a casa dopo una notte di sesso con partner occasionali.

Simon, dal canto suo, ha decisamente bisogno di abbassare la cresta e il suo sentirsi attratto da una ragazza sconosciuta incontrata per caso in un supermarket e, contemporaneamente, anche dal nuovo assunto Alexander, gli crea non pochi problemi.

Una vera commedia degli errori, con un sapore un po’ retrò, ma con dialoghi accattivanti e battute irriverenti degne di vere donne del ventunesimo secolo che sanno come mettere a posto gli uomini sia che si tratti di datori di lavoro, compagni di letto o semplici conoscenti.
Mi è piaciuto il non recriminare ed il non arroccarsi nella sua (giustificata) rabbia di Simon dopo la scoperta del raggiro di Kate, un atteggiamento non prevedibile che alleggerisce lo scorrere delle vicende.

Il finale, sia prima dell’epilogo che durante, mi è parso un po’ più stiracchiato e un po’ più banale rispetto al resto dell’azione, ma comunque godibile.
In sintesi una storia gestita con originalità e freschezza, scorrevole e piacevole dove, soprattutto le battute di Kate ed i dialoghi interiori di Simon, sono veramente spassosi.



«Io non lo so, davvero. Non capisco cosa provo per lui. Non è una questione di bellezza, lui è così… fastidioso. È un ragazzino impertinente, mi affronta, non teme di dirmi le cose che pensa e poi… arrossisce. Ti rendi conto? Arrossisce sempre, tu l’hai mai visto un ragazzo che diventa rosso? Ha legato con tutti, ride, scherza, fa balletti persino, ma quando è davanti a me diventa rosso o mi insulta. E io impazzisco lentamente.»

«Beh…»

«Non è tutto» la interruppe, «c’è una ragazza. Non so chi sia, l’ho vista solo due volte, ma è come se mi fosse entrata dentro l’anima. Non so più che fare, mi sembra di vivere in un mondo parallelo.»

«Accidenti, fratellino, credo tu sia davvero nella merda.»



Quindi ricapitolando: Alexander Hannover era un omone alto due metri che viveva a Chicago con quella che immaginò fosse la sua fidanzata e lui si era fatto prendere per il culo da una ragazzina che superava di poco il metro e sessanta.
Ottimo, Prescott, sarai promosso lince dell’anno!

«Io non ho mai ambito a essere lo scapolo dell’anno. Ogni volta che ho conosciuto una donna e sono stato con lei ho cercato qualcosa che mi facesse credere che ci fosse qualcosa di più del semplice sesso. Ho sempre sperato di trovare uno spiraglio di luce che mi facesse battere il cuore, uno sguardo che mi incatenasse per sempre. Ho cercato per anni quella connessione unica, ma ogni volta trovavo solo un grande vuoto. Mai una volta ho provato quella sensazione di calore che mi facesse pensare che fosse la volta buona sino a che non l’ho trovata negli occhi di un ragazzino, che mi ha fatto impazzire per mesi.»


1 commento:

  1. Grazie mille per questa bellissima recensione.
    Spero di migliorare col tempo e l'esperienza e non cadere negli stessi errori riscontrati in questo primo esperimento :D.
    Patrizia

    RispondiElimina