martedì 14 aprile 2015

Raccontami di un giorno perfetto - Jennifer Niven



E’ una gelida mattina di gennaio quella in cui Theodore Finch decide di salire sulla torre campanaria della scuola per capire come ci si sente a guardare di sotto. L’ultima cosa che si aspetta però è di trovare qualcun altro lassù, che non sia solo se stesso, Theodore lo schizzato. Si tratta infatti di Violet Markey la ragazza più popolare della scuola, nonché ex cheeleader, e fidanzata del ragazzo più fico della scuola Ryan Cross. Ma come mai una ragazza  algida, bellissima e della vita apparentemente perfetta è lassù sospesa tra la vita e la morte, tra il vuoto e lo spazio?
E’ questo quello che si domanda Theodore non appena la nota, ed è per questo che la sua vita improvvisamente cambia decidendo di trasformarsi da possibile suicida, a salvatore. E’ in quel preciso istante che i due ragazzi provano la vertigine che li  legherà indissolubilmente per sempre. Forse perché è vero che Dio lega le anime più affini nel loro viaggio verso la vita, che gli si creda oppure no. Ma succede ed è tutto inevitabile e bellissimo.
Come inevitabile e bellissima è la vita anche solo per il semplice fatto che pertanto imperfetta essa sia, è l’unica che abbiamo. Non sprechiamola inutilmente ma facciamone  il dono più bello che sia ci mai stato donato. Si viene al mondo nel dolore del parto; il dolore ci appartiene come il nostro respiro. Proviamo a non contrastarlo, ma accettiamolo. Forse tutto ci apparirebbe sotto un altro aspetto.  Non facile ma sicuramente più sopportabile. A volte l’accettazione e la sopportazione di ciò che siamo è l’unica strada che abbiamo e volete sapere il perché?

Perché non si hanno alternative, nessuno le ha. Ognuno convive con se stesso, ma la vera bellezza è proprio questa, la nostra imperfezione.


Prima di parlare di questo libro desidero fare una premessa per me doverosa, non aspettatevi un libro erotico, non attendetevi un libro divertente. Queste righe dalla bellezza incommensurabile sono uno schiaffo ed un dono , un caso letterario che dovrebbe essere letto nelle scuole per i tanti insegnamenti che dona.
Theodore e Violet sono all'apparenza due persone opposte, lui lo schizzato della scuola, affetto da pulsioni suicide e da un disturbo che non vuole divulgare a nessuno ma che egli stesso definisce il grande sonno.
Lei , Violet Makey è una ragazza perfetta, una sedicenne come tante, che pensa al divertimento , alla scuola ed alla popolarità, almeno fino a quando una tragedia dal tono incommensurabile, non si abbattesse su di lei e sulla sua famiglia stravolgendole in modo drastico il resto dell’esistenza.  Una sera di Aprile infatti la sorella muore in un incidente stradale, mentre lei Violet rimane illesa. Da quel giorno in poi, niente per Violet sarà più come prima, la sua metà se ne è andata per sempre e nulla per lei sembra avere più un senso. Non le feste, non gli amici, non il ragazzo né le attività extrascolastiche.

L’unico suo scopo è annientare come meglio può il dolore per la perdita della sorella , che cerca di soffocare non parlandone, almeno fino a quando in scena non entra Finch lo schizzato il ragazzo bellissimo dai capelli nero corvino e dagli occhi azzurro cielo.
Un uomo d’oro, un piccolo giovane uomo, che cerca di convivere con il disturbo bipolare, da egli stesso ribattezzato grande sonno, con l’allegria, la pazzia, la distrazione ma soprattutto cercando di restare sempre sveglio per non precipitare nel grande sonno che gli annebbia il cervello e la stessa esistenza.
Quel brutto problema che gli ha fatto perdere un semestre di scuola e il cui motivo non è stato condiviso con nessuno, men che meno con Embryo lo psicologo della scuola.

Due anime fragili che si incontrano e si prendono, nonostante le iniziali reticenze di Violet che non vuole proprio saperne di stare con Finch ma che si sente inesorabilmente attratta dal quel giovane uomo che cerca con i suoi modi non convenzionali di farla risorgere, di farla vivere.
Perché è di questo che Violet ha bisogno. Vivere.

“Posso farti una domanda? Secondo te esiste un giorno perfetto? ”“ Cosa?”“ Un giorno perfetto dall'inizio alla fine. Un giorno in cui non succede niente di tragico, o di triste o di ordinario. Secondo te esiste?”
“ Non lo so.”“ Te ne è mai capitato uno. ”“ No.”“ Nemmeno a me . Ma lo sto cercando.”
“ Grazie Theodore Finch".
Potrei citarvi tutte le frasi che ho trovato uniche in questo magnifico libro, ma finirei col riprodurre i tre quarti del libro. Non è giusto. Dovete gustarvelo.
Dovete assaporare come dal dolore di due anime fragili, possa nascere l’amore vero, un amore autentico perché nato dalle macerie di due vite spezzate. Interrotte. Spesso quando ci si spezza si pensa che la colpa sia nostra. Ma non è così. Succede e basta.

Ho amato fortemente questo libro, per l’intensità dei contributi in esso racchiusi, ma soprattutto l’ho amato perché mi rappresenta. Di fare outing, perché nonostante tutto si ha il timore di essere allontanati dalla società di essere emarginati da quello che noi stessi definiamo il grande mondo.
Ma lo è davvero?

Ho passato dieci anni nella depressione, l’ho maledetta per mille motivi ma soprattutto perché mi ha portato via una parte di ciò che ero, una Violet, una persona con la voglia di vivere e senza paura. Poi all'improvviso il peso dei dispiaceri ha prevalso sulla mia vita e sono caduta nel buco nero.
Non riuscivo più ad andare in macchina e nemmeno a stare sola. Avevo paura di cosa? Solo di me stessa. Quando perdi il controllo sul tuo cervello, perdi una parte cospicua di te stessa.
Conosco bene la cosa perché anch’io l’ho vissuta, e capisco cosa significhi essere abbandonata da chi pensavi fosse tuo amico . Oggi ringrazio il dolore che ho vissuto perché il dolore non si passa.
Il dolore di vive. Grazie ad esso ciò che sono oggi è sicuramente ancora in fase di lavorazione, ma sono diversa e mi amo per ciò che sono. Dovevo crollare per risorgere.
Molte di voi mi definiscono spumeggiante, vi ringrazio. Non sapete quanto. Ma io sono questo e anche il buio. L’ho accettato, come si accetta un fallimento, un cancro , una perdita.
Ci vuole tempo, ci vuole forza e ci vuole cervello.

Ma sopra ogni cosa ci vuole coraggio perché la sfida più grossa non è morire, la morte fa parte della vita, ma è vivere ogni giorno con i problemi con il dolore e vincerlo.
Non contate mai le volte che cadete, essi non sono fallimenti.
Rallegratevi di tutte le volte che vi rialzate e se gli amici vi lasciano, costringendovi alla solitudine, fate come me, alzate le spalle , il mondo è vasto e non sempre le cose vanno a rotoli per colpa vostra, ma perché purtroppo il mondo va troppo veloce per l’anima che chiede spesso solo una cosa di respirare per davvero.


Non farò verdetti su questo capolavoro, non posso.Leggetelo questa è l’unica cosa che mi sento di dirvi. Grazie a Fidi per avermi permesso di recensirlo e alle cosmo per la pazienza e la famiglia che sono per me. Una gioia dopo grande dolore.
Vi lascio una citazione dell’autrice:

Se avete la sensazione che qualcosa non va, non abbiate paura di parlarne.
Non siete soli.
Non colpevolizzatevi
Là fuori c’è chi vi può aiutare .
Mi fai felice  quando sei vicina, sono al sicuro dentro il tuo sorriso.
Mi fa sentire bello,
ogni volta che il mio naso mi sembra troppo grosso.
Mi fai sentire speciale
e DIO sa quanto ho desiderato esserlo per qualcuno.
Mi insegni ad amarti
e questa è la cosa più grande
di cui il mio cuore è stato capace.
Mi rendi incantevole, ed è cosi incantevole
Essere incantevoli con chi si ama….


Le persone muoiono solo se smettiamo di ricordarle veramente
Non è importante quello che si prende, ma solo quello che ci si lascia dietro
Fate della vostra vita la miglior opera d’arte possibile
Ma fatelo voi perché noi solo possiamo essere gli artisti di questo turno

Col cuore Enrica.         





2 commenti:

  1. Bellissima recensione che mi ha commosso per l'intensità delle parole che la compongono e di tutto quello che ci sta dietro. Grazie ad Enrica per averci regalato qualcosa di se e grazie per far parte di questa nostra famiglia allargata.

    RispondiElimina
  2. Una recensione bellissima, che tocca il cuore. C'è molto di te e della tua forza. Mi hai commossa...grazie

    RispondiElimina