VERBALE DI DICHIARAZIONE SPONTANEA
Mi
chiamo Nigel Rox e sono il manager di una band di fama internazionale, i Random
Dudes. Al momento sono nella Top Ten degli uomini più facoltosi secondo la
classifica stilata da Forbes. Possiedo tre appartamenti a New York, cinque
Lamborghini e un patrimonio economico plurimilionario. Nel mio lavoro sono il
top. Non mi sfugge niente, controllo tutto. Sono come un mastino che protegge
ciò che è suo, tanto è vero che spesso mi chiamano Rex, come il cane della
serie TV.
Ma,
oltre tutto questo, sono anche il figlio di Genny Roncadelli, uno dei boss
mafiosi più temuti di New York. Perciò, deduco che in questo contesto dovrei
usare il mio vero nome e presentarmi di nuovo.
Mi
chiamo Nigel Martin Roncadelli e per anni ho collaborato con mio padre gestendo
alcuni dei suoi traffici. Quel mondo non mi è mai appartenuto e ho sempre
cercato una via di fuga, ma, a oggi, mi trovo ancora intrappolato in una
ragnatela che non mi permette di muovermi. Con un'unica differenza rispetto al
passato, però: Genny Roncadelli ha puntato gli occhi su qualcosa a cui tengo
veramente. Lui vuole prendersi lei, dopo avermi già portato via troppo.
Ma
io non posso permetterlo.
Ecco
perché sono qui. Ho bisogno di mettere un punto a questa assurdità e, se per
farlo, dovrò raccontare tutto, allora così sia.
Nessuno
conosce la mia storia, o il mio vero cognome. Nessuno sa da dove vengo, cosa ho
visto e cosa ho fatto. Ho insabbiato e nascosto così bene, che alla fine ho finito
per credere che non fosse vero niente e che io sia davvero Nigel Rox.
Ma
adesso basta.
Adesso
parlo io.
#prodottofornitodaAlessiaD'Ambrosio
Premetto che forse sarò una delle poche a non conoscere i romanzi della serie Randon Dudes di cui fa parte questa storia e che, a quanto pare, la conclude. Ebbene sì, lo confesso, ho iniziato dalla fine e dico la verità, se non avessi letto il romanzo, non mi sarei accorta dell’esistenza dell’intero ciclo perché l’avventura che vede come protagonisti Nigel e Frances è una storia a parte e può benissimo passare per un stand alone. Con il senno di poi ho realizzato, invece, che i personaggi presenti nel libro hanno avuto una loro propria evoluzione nei romanzi precedenti. Tuttavia la mia ignoranza a tal proposito non ha creato alcun problema nella comprensione dei fatti accaduti in questo libro. Questo perché, a detta dell’autrice, Nigel e Frances sono due personaggi particolari e dunque meritano un discorso a parte. E dopo aver letto il romanzo comprendo anche il perché. Ciò che li contraddistingue e li accumuna è il loro carattere forte e ostinato e la determinazione con la quale entrambi affrontano i problemi importanti.
Nigel Rox è il manager dei Randon Dudes, un famoso gruppo rock britannico, è ricco, affascinante e consapevole dei propri mezzi.
Sono finito spesso sui giornali e al
momento sono nella Top Ten degli uomini più influenti d’America secondo Forbes.
Non sono un componente dei Randon Dudes. Non ho schiere di fan scatenate che mi
regalano reggiseni. Ma ho anch’io la mia fetta di pubblico, composto da persone
di un certo livello: donne raffinate che frequentano ambienti del jet set che
conta sul serio. Insomma io sono quello che sta dietro le quinte.
Non faccio parte dei Randon Dudes.
Faccio di più. Io gestisco i Randon Dudes.
E questo significa che loro, senza di
me, non esisterebbero nemmeno.
Fin qui tutto bene, il problema grosso è costituito dalla famiglia di appartenenza, o per meglio dire, dalla “Famiglia”. Suo padre, infatti, è Genni Roncadelli, il boss di New York, un tipo molto pericoloso dal quale Nigel ha voluto a tutti i costi allontanarsi. Tuttavia, nonostante gli sforzi e la realizzazione della sua vita, egli non riesce ancora a tagliare definitivamente i legami con un passato assai ingombrante e indesiderato.
Frances
Callaghan, d’altro canto, è una ragazza straordinaria, con una figlia piccola
da crescere e una suocera alto borghese che non perde occasione per ostentarle
la sua ricchezza. Orgogliosa e decisa lei tira dritto per la sua strada, lottando
ogni giorno per riuscire a pagare i debiti e le bollette. In attesa di un miracolo
(il marito vive in uno stato vegetativo in clinica da ben otto anni), va avanti
con tenacia, senza perdere mai la speranza. Pur non essendo una donna elegante,
Fran possiede molte qualità e non passa inosservata inoltre, il suo carattere
solare e la sua sfrontatezza la rendono una persona simpatica e impertinente.
«Aspettavi qualcuno?»
«No», replica a mezza bocca.
«Allora sei una che mangia molto.
Devi avere un ottimo metabolismo. Hai una bella linea.»
«Be’ grazie per la constatazione», mi
provoca. «Le piacciono i funghi porcini, signor Nigel Rox».
«Sì», rispondo confuso. «Ma perché
siamo tornati al lei?»
«Perché ti sto prendendo per il
culo», rimbecca subito.
Fin dalle prime righe, i due protagonisti appaiono come due persone dalle idee chiare e sicure di sé: Nigel ha tutto ciò che desidera e Frances, pur barcamenandosi tra mille difficoltà, non si abbatte, ma al contrario, per amore della figlia, trova la forza per andare avanti sempre e comunque.
Se ci fermassimo qui, sbaglieremmo di grosso la
valutazione, perché entrambi posseggono molte altre qualità e di questo ce ne rendiamo
conto subito, continuando a leggere. La storia, infatti, chiarisce molti punti
e dà la possibilità di inquadrare meglio la situazione e, di conseguenza, il
carattere dei protagonisti. La narrazione si sviluppa su due piani temporali
paralleli, passato e presente, e come in un puzzle tutti i tasselli della loro
vita vengono definiti e alla fine del percorso ci troviamo di fronte a due
personaggi tutt’altro che scontati. Nigel e Fran non assomigliano affatto al cliché del genere; l’autrice, infatti, è
riuscita a renderli assai più complessi e sicuramente interessanti, così come
tutti gli altri personaggi. La loro presenza è fondamentale ai fini della
trama, ognuno ha il proprio ruolo e per questo motivo tutti sono ben
caratterizzati.
Com’è Nigel Rox mentre viene? Mentre
perde il controllo e si lascia andare? Mi volto, ma mene pento all’istante
perché quella è un’immagine che dubito riuscirò mai a togliermi dalla mente,
perché Nigel Rox, in preda all’orgasmo, è una delle meraviglie del mondo.
La sicurezza e la spavalderia ostentate dai protagonisti sono quindi frutto di una serie di sentimenti e sensazioni contrastanti, vissuti nell’arco del tempo. Come un’impalcatura sorregge il palazzo in costruzione, così la solitudine, la paura, la rabbia, il dolore e la delusione da una parte (Nigel), la debolezza, l’incertezza, la vergogna e il dispiacere dall’altra (Fran), custodiscono e rafforzano il loro carattere.
GET BACK è un romanzo tutto da leggere: lo stile è semplice e lineare e la lettura risulta gradevole. Inoltre il mix tra ironia e drammaticità, tra aspetti frivoli e seri, tra sensualità e idillio rende la trama accattivante e avvincente al contempo. Il romanzo accontenta tutti i gusti: oltre al classico romanzo rosa troviamo elementi noir, non manca la suspense. I temi trattati sono vari (amicizia, famiglia, amore ed eutanasia) e tutti sono sviluppati con estrema delicatezza. L’epilogo, poi, è azzeccato, la così detta ciliegina sulla torta, perché pur essendo scontato, è diverso in un certo senso. La sua originalità è fornita proprio dai protagonisti e dal reciproco desiderio di indipendenza.
Ma comunque vada, sempre con un’unica
certezza: lei sarà sempre il luogo in cui tornare. Il centro di tutto: Non so
dove vivremo, cosa sceglieremo per noi, ma so per certo che, ovunque, sarà
famiglia. Quella che, stavolta, ho scelto io.
Consigliato!
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