"Io sono Alice" parla della famosa eroina del romanzo di Lewis Carroll, ma in una veste nuova in quanto grazie ad un incantesimo, Alice diventa reale e si ritrova a vivere due vite, tra fantasia e realtà.
Carroll si sente molto solo e grazie ad un incantesimo riesce a portare in vita Alice.
Da quel momento Alice è una bambina in carne ed ossa ma Carroll non può tenerla con se. Decide di affidarla ad una coppia di Il romanzo coniugi che non ha avuto la possibilità di avere figli.
All’età di sette anni cade nella tana del coniglio e rimane a Wonderland finchè alla morte di Carroll, Wonderland rischia di scomparire per sempre.
Alice dovrà risalire dal sottosuolo per trovare la dimora di Carroll e scoprire come salvare Wonderland dalla completa distruzione.
Ad aiutarla non ci saranno solo i personaggi che già conosciamo come Il cappellaio Matto o la Regina di Cuori.
Ci saranno anche personaggi che fanno parte del mondo reale.
Ben presto Alice scoprirà che è l’unica in grado di salvare Wonderland ma sta a lei decidere se in fin dei conti vuol far parte del mondo reale o del mondo dei matti.
Mi
ritrovai sdraiata su un pavimento freddo.
Alzai
lo sguardo e vidi tantissimi orologi a pendolo capovolti, appoggiati
ad una parete che non riuscivo a vedere, data la numerosità degli
orologi.
Ogni
lancetta ticchettava creando una strana melodia.
Percorsi
quel corridoio che sembrava non finire mai, finchè dall’altra
parte della stanza, mi venne incontro una figura.
Era
una donna dal vestito blu notte ricamato con brillantini d’argento.
Portava
i capelli anch’essi d’argento legati e un lungo scettro in mano,
era anch’esso blu con sfumature viola, nell’estremità superiore
c’era una sfera di cristallo, simile alla luna piena.
«Benvenuta
mia cara, io sono Mezzanotte la regina della notte Tutti i sogni so
creare finché la mente non scompare, ora qui cosa hai da fare se il
tuo intelletto e ancora in grado di volare?»
«Buonasera
Mezzanotte io sono Alice, vengo da Wonderland e ho bisogno del tuo
aiuto per salvare il mio mondo».
«Conosco
i suoi abitanti, son tutti dei furfanti, cosa mai potrei fare per una
matta da legare?»
«Io
matta son davvero, ma il mio problema è altrettanto vero».
«Una
mutaforma devo cercare, solo così Wonderland posso salvare».
«Un
po’ del tuo tempo mi devi dare in modo che io la possa scovare».
Alice
prese la collana e la mostrò alla regina.
La
regina la prese, chiuse gli occhi e riprese a parlare.
«In
questo regno la puoi trovare, prova un po’ a cercare».
La
regina, che fino ad un attimo prima si trovava di fronte ad Alice, si
mise al suo fianco.
Davanti
ad Alice si materializzò un lungo corridoio con varie direzioni.
«Una
sola direzione sceglierai e forse il successo raggiungerai».
Quindi
avevo solo una possibilità.
Come
potevo essere sicura della direzione corretta?
Mi
voltai in direzione della regina.
«Come
faccio ad indovinare da che parte devo andare?»
«Dal
tuo cuore dovrai farti guidare e la strada giusta saprai trovare».
Alice
chiuse gli occhi e si isolò da tutto e da tutti, escluse dalla mente
anche il ticchettio degli orologi.
Non
aveva mai provato ad ascoltare il suo cuore, non si era mai chiesta
se anche lui era in grado di parlare.
Era
abituata a parlare con se stessa, con i fiori e con gli animali.
«Cuore
mio, se davvero sei in grado di indicarmi la direzione corretta,
aiutami a capire quale sia».
Il
suo cuore continuò a tacere, mostrava la sua esistenza solo
attraverso i battiti che percepiva dall’interno del suo petto.
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