Vado avanti così, accettando l’idea, a volte difficile eppure incontestabile, che buona parte della nostra esistenza non ci appartiene. Gli incontri, gli amori, le occasioni, gli arrivederci o gli addii, le piccole gioie e i grandi dolori, i piccoli dolori e le grandi gioie. Alla fine è il destino che decide. Il destino. Spesso per delle buone ragioni.
Romeo fa il pompiere e, nel tentativo di salvare la vita a un bambino imprigionato in un appartamento invaso dalle fiamme, cade dall’ottavo piano di un palazzo e viene ricoverato in condizioni disperate in ospedale. Juliette, infermiera nel reparto di riabilitazione di quello stesso ospedale, ha modo di conoscerlo durante gli interminabili giorni in cui i medici cercano di rimetterlo in sesto dopo l’incidente. Entrambi soffrono. Romeo per non potersi occupare della sorella adolescente, ribelle e fragile che ha bisogno di lui, e Juliette perché da anni cerca invano di avere un figlio, a costo di tenere al suo fianco un uomo che non la rispetta e la tratta spesso male. L’incontro casuale tra queste due persone ferite nel loro intimo, che riescono a trovare nel presente una ragione di vita, sconvolgerà il loro destino e quello di chi hanno intorno.
Come se non ci fosse un domani è una bella storia d’amore scritta in modo empatico e sincero. Quello di Agnès Ledig è un universo affettuoso in cui si muovono personaggi fragili e veri che spesso ci assomigliano. L’autrice tende la mano alle persone segnate, e il suo messaggio è che l’amore per la vita deve trionfare su tutto nonostante le difficoltà.
Agnès Ledig, quarantatré anni, ostetrica in Alsazia, scopre di avere il dono della scrittura quando nel 2005 inizia a scrivere una sorta di diario durante la malattia di suo figlio, morto di leucemia. Nel 2011 pubblica il suo primo romanzo, Marie d’en haut, per un piccolo editore e riceve il premio Coup De Coeur delle lettrici di Femme Actuelle.
Segue Un attimo prima della felicità (Mondadori, 2015) che ha venduto in Francia oltre 200.000 copie e ha vinto il Prix Maison de la Presse nel 2013.
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