martedì 26 gennaio 2021

Review Tour: THE ROYAL TRIALS. L'Erede di Tate James



Un re corrotto.
Una regina assassinata.
Una principessa perduta... adesso ritrovata.
Tanto tempo fa, le Prove erano un rituale sacro che permetteva a una regina di scegliere il proprio re.
Ma niente è stato più lo stesso nel regno di Teich, non da quando l’amata regina Ophelia è stata brutalmente assassinata.
La città di Ironforge ha svelato segreti importanti, ma il prezzo da pagare è stato atroce. Per le strade scorre il sangue degli innocenti, e mentre Rybet torna a Lakehaven il suo cuore è spezzato.
Per affrontare la corte e l’assassino di sua madre non le basterà solo il suo coraggio. Avrà bisogno delle abilità, dell’intelligenza e del supporto di quelli che la amano.
O perlomeno di quelli di loro che sono rimasti.
Combattuta tra amore e dovere, Rybet dovrà prendere una decisione che non avrebbe mai creduto di dover fare.
Questa principessa perduta farà tutto ciò che sarà necessario per arrivare al Golden Ball, anche a costo di sacrificare la sua stessa felicità.

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Ultimo volume della trilogia The Royal Trials di Tate James. Siccome è passato un po’ di tempo dall’uscita dei primi due volumi, proviamo a fare un recap veloce.
Nel primo capitolo dal titolo L’impostore, abbiamo avuto modo di conoscere Rybet Waise, orfana dello Stagno che per una fortuita coincidenza si è trovata coinvolta in una sorta di scambio di identità, vestendo i panni di Lady Callaluna e prendendo parte alle Prove Reali che avrebbero decretato la futura regina di Teich. Prove un po’ particolari rispetto alla tradizione perché, se prima era la futura regina che metteva alla prova il futuro Re, dopo la morte (o per meglio dire l’assassinio) della Regina Ophelia, è succedo al trono Re Titus e la sua progenie composta dai tre principi Alexander, Timbault e Louis. Nessuno conosce l’identità dei tre principi che sono obbligati a girare con una maschera, ma che sembrano provare una forte attrazione nei confronti della dolce Lady Callaluna, il cui scopo principale è arrivare illesa al Golden Ball. Spezzare il Giuramento delle Prove equivale alla morte.
Nel secondo volume, Il Cercatore, ritroviamo la nostra Rybet, meglio conosciuta come Lady Callaluna, alle prese con una delle prove più difficili da superare, che consiste nel trovare la corona perduta della Regina Ophelia. Ciò significa lasciare il Palazzo Reale e tastare con mano come gli squilibri della magia hanno portato carestia e distruzione nei villaggi vicini a Teich. Le terre sono più selvagge e sembra essersi creato uno squarcio che permette agli dèi che tanto pregano di mischiarsi agli umani, palesandosi ai loro occhi. Rybet capirà ben presto che nel mondo ultraterreno sembra essere iniziata una guerra e che diverse dee la vogliono morta. Inoltre, la natura dei principi è stata svelata e ognuno di loro sembra tenere particolarmente alla ragazza. Peccato che lei non riesca a scegliere e questo porterà i tre ragazzi a entrare in conflitto per conquistare il suo cuore.
Terzo e ultimo volume dal titolo L’Erede, ritroviamo una Rybet combattiva e battagliera a Ironforge, città che doveva essere abbandonata, ma che in realtà era popolata dalle uniche donne superstiti. Rybet ha finalmente scoperto parte di quel passato che ignorava, grazie alla rivelazione della dea Barzigm, e se la battaglia è stata vinta, una guerra è ancora in corso, perché ora bisogna spodestare dal trono il Re assassino, e per farlo avrà bisogno di tutto l’aiuto possibile. La natura delle persone a lei vicine inizia a rivelarsi e Rybet si troverà a stringere strane ma importanti alleanze. La resa dei conti è ormai vicina e lei è pronta a rivendicare la corona che le spetta.

«Ho bisogno che ti fidi di me. Riesci a farlo?»
Per poco non scoppiai a ridere. Che domanda semplice, eppure era una delle più difficili.


Ho iniziato la lettura del primo volume spinta dal consiglio di un’amica e ammetto che ero anche abbastanza presa, soprattutto per quest’aura di mistero e magia che sembra avvolgere non solo i personaggi, ma anche i luoghi nei quali risiedono. Ho seguito le avventure, o forse sarebbe meglio dire disavventure, di Rybet come se si trattasse di un’amica a me cara, e ho temuto più volte per la sua vita. Tate James ha avuto un intuito incredibile a scrivere una storia così intricata, riuscendo fin da subito a conquistare l’attenzione dei suoi lettori. Non riuscivo a capire come fosse possibile che tre principi fossero attratti contemporaneamente dalla stessa persona, e come il loro amore fosse ricambiato in modo uguale e paritario, ma quando c’è di mezzo la magia tutto sembra essere possibile. Ma… perché c’è un ma, nel terzo volume questo quadrato sembra diventare forzato, come la decisione di ognuno dei principi di accettare di condividere l’amore per Rybet e, qualora lei avesse scelto, si sarebbero fatti da parte perché la felicità di lei era più importante di qualsiasi altra cosa.

Lo amavo, più di quanto riuscissi a esprimere a parole. Ma amavo anche Ty e Zan, e sebbene non fosse lo stesso tipo di amore, ognuno di essi mi consumava in un modo tutto suo.

Forse la trama era un po’ scontata, ma è stato incredibile assistere ai colpi di scena inseriti nel momento in cui meno me lo sarei aspettata. A ogni capitolo mi aspettavo sempre il peggio, così quando sono arrivata all’epilogo, quasi non pensavo che questa trilogia fosse arrivata alla sua fine, e vi giuro che ancora rido per la strana conclusione di questa storia.
Mi è piaciuto molto come sono stati caratterizzati alcuni personaggi, sia quelli principali che quelli secondari e non posso negare che ho una certa curiosità su Sagen di Asintich, e spero con tutti il cuore che abbia una sua storia perché durante la lettura sono emerse diverse zone d’ombra sulla sua vita.
Quindi, per concludere, se cercate una trilogia (già conclusa) per staccare e far svagare la testa, che sia poco impegnativa ma in cui non mancheranno i momenti di suspense, questa è la lettura che fa al caso vostro. Spero presto di poter leggere altre storie nate dalla penna di questa fantastica autrice.


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