Josh Montgomery è un uomo americano dal sangue caldo che ama il suo lavoro e ama ancora di più le donne. Come parte di una squadra d’élite gestita dal Generale Derek Jacobs, Josh e gli altri assassini sono orgogliosi del loro lavoro. Quando un incarico da cecchino si trasforma di colpo in una missione di salvataggio, la vita di Josh viene sconvolta dall’uomo che ha salvato. Ora deve cercare di capire chi è veramente.
Con l’aiuto dei suoi amici Mateo, Riley e Troy, Josh cerca di far luce su quello che sta provando.
Mark Patterson si è unito a Medici Senza Frontiere per fare del bene in un paese straniero. Non poteva certo sapere che un signore della droga, maniaco e perverso, lo avrebbe rapito e usato per smerciare droga, tra le altre cose… Non avendo alcuna speranza di soccorso, Mark si rassegna alla sua prigionia, finché una mattina viene salvato da un dio biondo. Josh Montgomery è alto, luminoso e bello… ed è etero.
Stare in uno spazio ristretto rende solo le cose più difficili per entrambi gli uomini; Mark riuscirà ad avere l’uomo che vuole? Forse Josh tenterà la sorte… Nella selvaggia foresta di Denali i due uomini si avvicinano, ma sarà per sempre? O il passato di Mark li separerà?
Con questo libro dedicato a Josh incontriamo un nuovo membro degli Skull Blasters, il Non-A-Team capitanato dal Generale Jacobs. La storia di fondo non è male, gli indizi lasciati qua e là riguardo i diversi componenti della squadra stuzzicano l’immaginazione del lettore riguardo le prossime avventure di questi alti, muscolosi e affascinanti killer. Peccato che poi l’autrice non riesca a stare al passo. Come nel libro precedente, la scrittura è piuttosto confusa e poco lineare, a volte risulta difficile capire di chi sia il punto di vista dell’azione e chi stia facendo cosa. A parte questo, la storia è piuttosto scorrevole anche se troppo breve. Lo spessore psicologico dei protagonisti non è abbastanza delineato. Josh da donnaiolo impenitente rimane folgorato da Mark e, nonostante passi sei mesi da eremita in Alaska, il suo passaggio di “sponda” è veloce e fluido. La maggior parte delle sue remore non sta nell’essere gay piuttosto che etero, ma nel timore di approfittarsi di un uomo che è stato torturato e seviziato. Mark invece, dopo tre mesi di ripetuti stupri e percosse, sembra riprendersi quasi senza problemi. A parte qualche incubo, la sua reazione anche fisica a Josh è quasi istantanea. I due capiscono praticamente subito di aver trovato “quello giusto”, ma passano mesi separati prima che Mark si spinga tra le nevi dell’Alaska per prendersi il suo uomo.
Tutto sommato è una storia romantica, la resa di Josh è piuttosto tenera, ma l’autrice avrebbe potuto dilungarsi maggiormente nel narrare l’evolversi del loro rapporto.
Vengono gettate le basi per il nuovo capitolo della serie i cui protagonisti saranno Sam e, rullo di tamburi, il lupo Dakota. Già, con la prossima avventura di questi assassini avremo a che fare anche con dei mutaforma, se ne vedranno delle belle?
«Lo senti? È questo che mi fai; semplicemente tu, il modo in cui sei fatto, il modo in cui ti importa di me, come mi guardi, come mi baci.» Gli sfiorò le labbra con le sue. «Adoro le tue labbra, le tue mani.» Passò la lingua agli angoli delle labbra. «Ti voglio per via di chi sei, perchè sei meraviglioso. Ti ho voluto nell’attimo in cui ti ho visto, per cui smetti…»Josh restò senza fiato quando Mark gli afferrò i capelli tirandolo verso il basso e lo travolse con un bacio.
«Il mio cuore appartiene a te, Josh Montgomery.»«Davvero?» Josh lo sussurrò, guardandolo negli occhi. Poteva vederci qualcosa e sperava che fosse amore.Aveva voluto da sempre amare qualcuno, solo che non aveva trovato quel qualcuno, finché non aveva incontrato Mark.
Mark sorrise mentre Rebecca lo abbracciava stretto. Avrebbe potuto piangere. I suoi genitori lo avevano disconosciuto voltandogli le spalle e qui c'era la mamma di Josh che lo accoglieva nella sua vita anche se non aveva avuto la minima idea che suo figlio fosse gay. Il calore del suo tocco lo spinse a trattenere la lacrime. Era questo, quello di cui aveva sentito la mancanza. Josh riempiva il vuoto che nessun altro aveva mai colmato.
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