«Entra,
forza. Sei in ritardo di almeno dieci minuti.» Parole implacabili per un tono
implacabile. «Ho cacciato via la modella precedente per i suoi ritardi e la sua
maleducazione. Non farmi pentire già dal primo giorno.»
Mi
guardai intorno, in cerca di uno spogliatoio. Non ne trovai. Ciò che mi balzò
agli occhi però era la serie di quadri di persone nude, uomini e donne, in pose
trasgressive, nei toni di colore che sembravano ispirarsi alla pop art. Le
ragazze, senza nulla addosso, erano umiliate e sottomesse nelle posizioni più
perverse che avessi mai visto. Io avrei dovuto fare… questo?
E
poi lo sentii, secco come una frustata sulla schiena, l'ordine a cui, da oggi
in avanti, avrei obbedito ogni singolo giorno, per molto, moltissimo tempo.
«Sali
su quella pedana e togliti i vestiti.»
Il
mio nome è Charlotte e sono nei guai.
Non
credevo che a diciannove anni sarei arrivata a questo, lontana da casa,
indebitata e senza alcuna speranza di pagare l’affitto. Posare senza veli di
fronte a due misteriosi artisti per racimolare un po' di soldi mi era sembrata
una soluzione rapida, un lavoretto semplice.
Invece
mi ritrovo rinchiusa dentro questo appartamento decadente da settimane, con il
mio cuore che appartiene a uno di loro e il mio corpo in balia di entrambi:
James La Salle e Robin Delacroix, i miei padroni, i miei demoni, i miei angeli,
i carcerieri della mia anima. Eppure, non mi sono mai sentita così libera prima
d’ora.
Nei
bassifondi della peccaminosa New Orleans, un'atipica storia di amore, arte e
perversione.
#prodottofornitodaMolokoBlaze
La storia di
Charlotte è comune a tante altre salvo poi evolversi in qualcosa di più
intricato e avvincente. Charlotte, infatti, come molte ragazze della sua età,
lascia la sua casa e la campagna per trasferirsi a New Orleans in cerca di nuove
esperienze e dimenticare, per quanto possibile, tutto ciò che le ricordi il suo
orribile passato. Ma la vita in città è dura e costosa così per potersi
mantenere, trova lavoro come modella presso lo studio di due grandi pittori.
E poi lo sentii, secco come una frustata sulla
schiena, l’ordine a cui, da oggi in avanti, avrei obbedito ogni singolo giorno,
per molto, moltissimo tempo.
«Sali sulla pedana e togliti i vestiti.»
L’incontro con James La Salle e Robin
Delacroix sarà determinante per Charlotte più di quanto si possa immaginare. Tra
pose estenuanti, richieste e ordini la nostra eroina intraprende un viaggio
interiore alla ricerca di se stessa che la porterà alla scoperta di nuove
realtà finora sconosciute ma a lei più congeniali. Ed è a questo punto che la
storia diventa intrigante e si arricchisce di elementi fortemente caratterizzanti.
La mistica New Orleans fa da sfondo a un racconto erotico, con qualche accenno
di BDSM a mio avviso speciale, un misto di sensualità, e mistero che pagina
dopo pagina ci cattura proiettandoci in una dimensione a cavallo tra lo
spirituale e il torbido in cui la semplicità iniziale si trasforma in qualcosa
di più profondo.
Ma il racconto non
sarebbe così bello e non decollerebbe se non avesse personaggi all’altezza, e
quelli di UNDRESSED lo sono davvero. Charlotte, James e Robin sono, infatti,
eccezionali. La Blaze è riuscita a caratterizzarli stupendamente, il suo stile
preciso e l’analisi profonda li ha arricchiti di uno spessore interiore
difficile da ottenere nei romanzi brevi. Sono belli ed eleganti, nonostante le
loro imperfezioni, ognuno dei tre ha una storia personale che li definisce e li
rende in egual misura affascinanti tanto che risulta difficile scegliere un
preferito. Non esiste il cattivo o l’antieroe o la principessa indifesa. Tutti
e tre sono deboli e forti allo stesso tempo, tutti e tre hanno un passato da cui
fuggire, un presente da costruire e un futuro da vivere.
Charlotte è una
ragazza provata dal dolore di un’infanzia disgraziata. I segni che porta scolpiti
nell’anima le ricordano la sua fragilità ma quelli dovuti alle ferite che
deliberatamente si procura la rendono forte e desiderosa di cambiare. La
casa/studio di James diventa il luogo in cui avviene la sua trasformazione.
«E che mi dici di quei segni che hai sul corpo?»
Non risposi. Non ne avevo mai parlato con nessuno,
eppure parlare con loro stava diventando estremamente complicato. C’era
qualcosa nella sua faccia che mi spingeva a rispondere, a raccontare, a
rivelare quella parte di me che avevo tenuto nascosta fino a oggi.
Ogni volta che la
ragazza diventa il fulcro di un nuovo quadro, una parte di lei si modifica e cresce.
L’ingenuità a poco a poco si sgretola e una nuova consapevolezza prende vita,
Charlotte alla fine trova una nuova collocazione nel mondo a lei più congeniale.
La sottomessa trova in James il suo Master e in Robin un alleato. Il primo
insegna con rigidità e precisione, il secondo è un aiutante scrupoloso.
Charlotte rimane abbagliata da entrambi, due uomini dall’indubbio carisma e dal
fascino prorompente, diversi ma profondamente uniti, l’uno il contrario dell’altro,
la notte e il giorno; la luna e il sole.
Difficile scegliere
un preferito, non esiste il cattivo o l’antieroe, il principe o il tiranno.
Entrambi posseggono qualità e difetti, elementi positivi e negativi, fascino e
bellezza.
James è il dominante,
il burattinaio, il grande pittore dall’aria bohemien e decadente, il fascinoso
satiro spietato e l’amante delicato al contempo.
Muoveva le mie gambe, le mie braccia, il mio viso.
Cominciavo a pensare che muovesse anche i fili della mia anima, esattamente
come avevo previsto.
James è
affascinante e misterioso, distaccato e premuroso, un abile stratega capace di
condurre il gioco secondo le proprie regole. Regole che Charlotte non può fare
a meno di seguire. Così si abbandona alle sue mani sapienti e abili e si lascia
plasmare, fidandosi ciecamente del suo talento.
I suoi occhi mi intrappolarono con il loro potente
magnetismo, era come una calamita che mi attirava a sé. Le sue mani mi
strinsero i polsi come manette, manette che mi stavano promettendo la libertà
di essere me stessa, di riappropriarmi del mio nome, del mio corpo, del mio
spirito di tutto ciò che aveva perduto molto tempo fa.
Poi c’è Robin, l’alter
ego di James, il ragazzo bellissimo e sensuale, il creolo dagli occhi cerulei,
la sua creatura.
Robin, il mio amico, il mio alleato colui che tra i
due rappresentava la dolcezza e la tenerezza, caratteristiche che mancavano del
tutto a La Salle, mi lanciò uno sguardo preoccupato per poi tornare a
dipingere.
Robin le resta
accanto, è presente ogni volta che ne ha bisogno, le offre la spalla su cui
piangere, diventa l’amico su cui
contare, il premuroso compagno di viaggio verso l’indipendenza. Grazie a loro
Charlotte vive esperienze nuove e sconvolgenti e la nuova consapevolezza dei
propri limiti le dà la forza per muoversi da sola. Il viaggio si interrompe
quando la crisalide si rompe, la farfalla è libera di volare libera verso nuove
esperienze. Fino a quando?
Osservai l’efebica figura protagonista di quella
serie, un piccolo Pierrot seminudo, senza forme ma dal viso inconfondibilmente
femminile. […]
«Una bambola nuda, senza forme, malinconica,
sofferente, che ancora non sa nulla della propria sessualità. Una ninfa che
tutti vorrebbero possedere ma che nessuno mai potrà farlo davvero.»
«Perché?»
«Perché appartiene già a qualcuno.» «A chi?» domandai
in un soffio, con il cuore galoppante.
«All’unico uomo che non è su quella tela.»
Il finale aperto
lascia spazio a molte domande alle quali troveremo risposta nei prossimi
capitoli.
Nessun commento:
Posta un commento