lunedì 21 settembre 2015

LA CANZONE CHE CI HA FATTO INCONTRARE di Ryan Winfield


Disperata per la perdita della figlia, la quarantenne Jane accoglie un musicista che le sembra un amico della ragazza, l’unico in grado di farle capire e accettare le ragioni di quella vita spezzata. Ma con il passare dei giorni Jane si rende conto di essere attratta dal giovane uomo che ospita, e capisce che si sta innamorando di lui. Forse per lei è troppo tardi; o forse, invece, il vero amore non conosce limiti. Una storia di passione e rinascita, quella di una donna che ha vissuto lottando da sola per anni e alla quale il destino decide di regalare una nuova vita. Romantico e sexy, un romanzo ricco di sfumature.



Il romanzo ha inizio con una madre in lacrime, seduta in macchina davanti al cimitero dove il giorno prima è stato celebrato il funerale della figlia. Si tratta di Jane, una quarantenne che ha appena perso la figlia Melody. Le è stata strappata da un mostro che attualmente tormenta la maggior parte degli adolescenti: la droga e l’alcool. 

Fuori diluvia e lei sente che il tempo rispecchia in pieno il suo stato d’animo angosciato. Jane non si dà pace, pensa soltanto che sarebbe bello ricongiungersi con sua figlia, lasciarsi morire e raggiungerla. Anche se più volte si è assunta la responsabilità di pagarle il centro di disintossicazione e di darle ospitalità, sente di non aver fatto abbastanza, infatti, Melody ha preferito allontanarsi da lei e vivere secondo le sue regole. 

Jane non riesce a capacitarsi di come abbiano perso i contatti, non sa nulla di quella figlia che le è stata strappata via troppo presto. Quando all'improvviso scorge qualcosa che attira la sua attenzione: un giovane ragazzo, il cui volto è coperto da un cappellino da baseball, sta posando qualcosa sulla tomba di sua figlia e un attimo dopo si allontana. La curiosità prende il sopravvento e la spinge a scendere dalla macchina e a vedere cosa abbia lasciato il ragazzo. Lo sconosciuto aveva appena lasciato un dollaro d’argento coniato nel 1973, il suo anno di nascita. 

Per Jane quella sembra essere la svolta, anche solo per sapere come sua figlia abbia passato gli ultimi giorni della sua vita. Si mette in testa di ritrovare il ragazzo e di chiedergli ulteriori spiegazioni; vuole assolutamente sapere perché quell'oggetto apparentemente insignificante sia stato lasciato lì e se ha un particolare significato. 

Qualche giorno dopo riesce nella sua impresa, lo trova all'angolo di una strada intento a suonare la sua chitarra e a cantare una triste canzone pur di racimolare qualche soldo. Si chiama Caleb ed è un giovane musicista di venticinque anni che non ha famiglia e ha quasi sempre vissuto sulla strada, non si separa mai da quel logoro cappellino da baseball e la sua risolutezza sta nella musica che suona e nelle sensazioni che le procura. 

   […] "Ma la gente crede a strane cose."
[…] "Io non so più a cosa credere."
"Nemmeno io. A parte la musica. Io credo nella musica."

Jane è intenerita e allo stesso tempo attratta da quel ragazzo, così decide di offrigli vitto e alloggio in cambio di un lavoretto nel suo giardino, forse in questo modo potrebbe invogliarlo a raccontarle tutto ciò che sa di sua figlia. Tra i due, però, è innegabile che fin da subito ci sia una forte intesa, eppure Jane non vuole cedere agli istinti. È consapevole che la differenza di età con Caleb non è irrilevante e che lei non è più una ragazzina perciò non può permettersi di prendersi una cotta per un ragazzo che potrebbe essere suo figlio…
Jane cerca di reprimere in ogni modo le sue sensazioni, si sente in colpa perché anziché concentrarsi sul lutto per Melody e sui problemi che gravano su sua madre e suo fratello, in testa ha un unico pensiero: Caleb. Ma come disse Oscar Wilde:” L’unico modo per resistere ad una tentazione è cedervi”.
La passione prende il sopravvento e Jane presto si ritrova fra le accoglienti braccia di Caleb che a quanto pare ricambia i suoi sentimenti, anzi dice addirittura di amarla. 

   Su un vassoio d’argento
L’amore presenta sempre il conto
La speranza non muore mai
Ma presto o tardi la paura bussa alla tua porta
E se hai già una ferita nel cuore
Non potrai superare il dolore
Spero solo che il nostro amore non sia stato vano

Che anche lei rimpianga il calore della mia mano. (Canzone di Caleb)


Un romanzo così dolce, ma allo stesso tempo disperato. I due protagonisti sentono l’urgenza di tuffarsi uno fra le braccia dell’altro, consolarsi a vicenda e viversi, ma sono troppe le questioni in sospeso che angosciano la coppia. Può l’amore superare le barriere imposte dalla società? Può sfidare i pregiudizi altrui? Leggete e lo scoprirete.

Il libro è diviso in tre parti, lo stile dello scrittore è delicato e mai banale e le scene di sesso sono descritte con accuratezza senza essere volgari né ampollose. I temi affrontati sono molteplici e non vengono assolutamente trattati con superficialità: primo fra tutti la perdita di una persona cara, poi la metabolizzazione del dolore, il vero valore dell’amicizia, l’insicurezza e la riscoperta dell’amore.
Con questo libro si piange, si gioisce ed è proprio il peso schiacciante delle emozioni a renderlo non un semplice romanzo, ma una storia reale. Questo libro è un tripudio di emozioni, perché sì mi piace leggere libri forti, ma non riesco a rinunciare ad un po’ di sano romanticismo.

È stato bello sentire così vicini i protagonisti di questa vicenda; è come se avessi conosciuto anche io Caleb e tenuto per mano Jane nel suo processo di “guarigione”, perché tutti a qualunque età meritiamo di essere felici.
Non conoscevo questo autore, ma credo che da adesso in poi leggerò altri suoi scritti, a partire dal sequel di questo romanzo, visto che si tratta di una duologia.

Ryan Winfield ha 39 anni, vive a Seattle ed è autore di romanzi d’amore, best-seller in America. In particolare, ha pubblicato La canzone che ci ha fatto incontrare prima in e-book, scalando rapidamente le classifiche di Amazon, e poi in formato cartaceo entrando a pieno merito nelle Top Ten di The Wall Street Journal, USA Today e The New York Times.
Questo è il suo sito ufficiale: www.ryanwinfield.com


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