Il terzo capitolo della serie si era concluso con la ricomparsa dell'Arcangelo Caliane, ritenuta morta da oltre 1000 anni. I cambiamenti avvenuti in seguito a questo evento hanno toccato tutti i membri del quadro dei dieci, in particolare Raphael, Arcangelo di New York nonché figlio della potentissima Antica tornata sotto i riflettori.
Raphael è costretto a lasciare momentaneamente il suo posto alla Torre per recarsi insieme ad Elena, cacciatrice della Corporazione e ora sua consorte, in Medio Oriente, per capire quanto ingenti sono i danni causati dal ritorno dell'Arcangelo Caliane.
Raphael lascia quindi le redini al suo secondo, Dmitri, che dell'Angelo non ha praticamente nulla. Egli è infatti IL vampiro, forse uno dei più spietati di tutto il territorio di New York e oltre.
Come tutti i vampiri, Dmitri è dotato di una bellezza senza eguali e di una forza sconvolgente, ma non è solo questo a renderlo pericoloso: il suo potere non risiede solamente nell'attrazione che riesce a sprigionare e che rende succube ogni essere femminile e non, la fetta più consistente della sua forza risiede nella sua completa assenza di umanità. Spietatezza allo stato puro.
"In Dmitri tutto era sofisticato. Persino la violenza."
Dmitri non ha più un briciolo di compassione da quando, per il macabro capriccio dell'angelo Isis, egli ha perso la sua famiglia, la amatissima moglie e i suoi due bambini.
Sono pochissime le persone che conoscono il segreto chi si cela dietro l'atteggiamento del vampiro, trasformato dall'angelo che ha sterminato la sua famiglia.
Come sono pochissime le persone che conoscono il segreto di Honor, cacciatrice della corporazione, inviata dai suoi superiori a far luce sul caso che la porterà a lavorare fianco a fianco con Dmitri e i Sette di Raphael.
Solo pochi mesi prima Honor è stata salvata dalla cella in cui per settimane un gruppo di vampiri l'ha incatenata, privando la di ogni libertà e abusando di lei in ogni maniera possibile. Per questi motivi Honor è tutt'altro che felice di trovarsi di fronte al vampiro per eccellenza, nonostante non possa non riconoscere il fascino magnetico di quest'ultimo.
Vedere Dmitri e Honor insieme è quanto mai un esperienza unica, un continuo inseguirsi di sguardi per poi respingersi, per poi cercarsi ancora.
Honor non riesci a perdonare alla razza vampira quello che le è stato fatto, è Dmitri dal canto suo, non vuole nemmeno impegnarsi a farle cambiare idea. Per lui Honor è solo uno sfida, l'unica donna ad averlo mai rifiutato.
L'unica, oltre la sua adorata moglie, alla quale ha giurato solennemente di restare sempre fedele nei secoli.
Ma c'è qualcosa che lega la tenace cacciatrice e il vampiro più spietato e sexy dell'universo, che li lega nel profondo, qualcosa che entrambi hanno percepito nel proprio cuore spezzato ma che si rifiutano di accettare perché, dopo i drammi del loro passato, Dmitri e Honor non hanno alcuna voglia di credere alla magia dell'amore.
Entrambi si servono l'uno dell'altra per sconfiggere i propri demoni: Dmitri aiuterà Honor a vendicarsi dei vampiri che l'hanno rapita e tenuta prigioniera per due mesi e Honor, dal canto suo, darà a Dimitri qualcosa di molto, molto prezioso.
La Singh si riconferma un'autrice paranormal con i fiocchi, i suoi personaggi sono sempre ben definiti, nulla è mai lasciato al caso. Le scene di lotta sono intense e cruente, sì alle romanticherie ma sempre ben proporzionate. Era ora, diamine!
Un applauso prolungato va soprattutto alla sua creazione migliore, Dmitri. Un personaggio maschile quasi perfetto, un vero vampiro, come dovrebbero essere, anche quando il rapporto con Honor lo fa sembrare più malleabile, in realtà non c'è una sola riga del romanzo dalla quale non trasudi la sua pericolosità e il suo animo nero.
Benissimo anche per quel che riguarda Honor, che mai risulta scontata o arrendevole/remissiva (cosa che succede a molti personaggi femminili legati a questo genere).
La mia curiosità ora è tutta per la giovane vampira che Dimitri ed Elena hanno salvato, la giovane Sorrow. E ci sono anche molti altri personaggi che meriterebbero qualche riga, a partire dai Sette di Raphael, di cui spero di leggere molto di più nei prossimi romanzi. Punteggio massimo STRA meritato.
Nalini Singh è una scrittrice neozelandese, nata sulle isole Fiji, ha vissuto per tre anni anche in Giappone.
Ha lavorato come avvocato, bibliotecaria, in una fabbrica di caramelle fatte a mano, in banca e come insegnante di inglese, ma non necessariamente in questo ordine.
Anche se a molti tutte queste esperienze potrebbero sembrare quantomeno incoerenti, lei è convinta che siano state come grano per il suo mulino di scrittrice.
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