martedì 28 luglio 2015

SINDER di Jane Devreaux

Un 'si dice' può fare di te una persona popolare o una persona pericolosa. Un 'si dice' può cambiare tutto.
I suoi occhi neri troppo grandi e troppo truccati hanno già fatto tremare molti, a scuola. Si racconta che i suoi genitori siano in prigione, e che lei abbia picchiato a morte un tipo che si era permesso di prenderla in giro per il suo nome. Lei è Sandre River.
Lui è il popolarissimo, bel giocatore di rugby. Quello che esce con la splendida e puritana Marcy Cheparde, quello che fa sbavare tutte le ragazze. Lui è Josh Anderson.

Sandre non ammetterà mai con se stessa che lui le piace. Josh non confesserà mai che i suoi ormoni sono in ebollizione. Una sola provocazione di Sandre sarà sufficiente a mandare sottosopra le loro vite. "Se vuoi un consiglio, trovati una ragazza, una qualunque, svuota il serbatoio e rimetti in moto la macchina per pensare".
Chi avrebbe mai immaginato che queste parole avrebbero fatto nascere un'incredibile storia d'amore?


Amo follemente i romanzi degli scrittori emergenti, di solito mi ci butto a capofitto scegliendoli in base al titolo alla copertina. Ecco in questo caso il titolo mi ha tratta proprio in inganno, lasciandomi piacevolmente sorpresa.
Leggendo il titolo di questo new adult, credevo di imbattermi in un romanzo dispotico, tragico, di zombie, alieni e malattie. Naaaa niente di tutto questo.


La storia racconta di Sandre e Josh, che a vederli sono agli antipodi della scala sociale liceale. Sandre ha diciassette anni. Si dice che i suoi genitori siano degli assassini, dei trafficanti di droga, degli agenti segreti e che lei sia lasciata completamente allo sbando, che sia dedita alle risse, alla violenza e che sia cattiva…terribilmente cattiva.


Josh è suo coetaneo e compagno di scuola, tutto muscoli e sport, fidanzato con la più bella del liceo e promessa della squadra di rugby della scuola. Insomma il classico studente della High School uscito da un film americano.


Ecco bene, dimenticate tutto quello che ho scritto qui sopra. Immaginatevi tutto totalmente il contrario di tutto.
Sandre è sola. I suoi l’hanno lasciata per “ravvivare” il loro rapporto amoroso. Vive in una casa troppo grande e troppo vuota. È un genio a scuola. Ma rimane comunque bisbetica.
Josh odia la perfezione. Non sopporta la sua ragazza che ha fatto voto di castità e ha un solo pensiero in testa. Il sesso.


Per caso vengono scelti per svolgere insieme la tesina per educazione civica. Lei lo ha sempre osservato da lontano. Gli è sempre piaciuto e non ha mai voluto ammetterlo. Lui a lei non ci ha mai fatto attenzione, se non per i suoi vestiti trasandati, il suo comportamento aggressivo, e il suo trucco troppo marcato.
Si conoscono, studiano, e sperimentano. Eh già, la sperimentazione. Stufo di avere, tra i suoi amici, la fama di verginello, Josh decide che sarà Sandre ad aiutarlo ad avere la sua prima volta. Peccato che anche lei sia ancora vergine, ma dalla sua ha centinaia di manuali sul sesso recuperati dallo studio di sua madre, sessuologa di professione.
Da qui inizia la loro storia, la loro sperimentazione verso questo mondo per loro sconosciuto. Presi dalla curiosità, dalla foga, iniziano un percorso insieme che li renderà inseparabili…nonostante la fine tragica (che se non hanno una fine tragica secondo voi non sono contenta?).


Letto tutto d’un fiato, completamente divorato, curiosa e rapita da questi due adolescenti, che con la loro semplicità fanno di un argomento così “hot” il filo di tutta la storia. Mi sono rivista in loro, quando con curiosità cercavo di capire come funzionava tutto questo baci, amore, come si fa, cosi, cosà, lalalalalala.
La scrittrice riesce a descrivere con semplicità, e senza mai essere volgare, la loro avventura. Riesce a farti percepire la scintilla che fa accendere in loro, nonostante ancora ragazzini, una passione incontrollabile.
Se lo consiglio? Si si si si! E perché no…con la scusa, si può sempre fare un ripassino sull’argomento rileggendo gli appunti di Sandre…




Sono la mamma felicissima di due ragazzine che hanno ereditato da me un'immaginazione esuberante. La mia carta d'identità denuncia 34 anni compiuti, ma il mio conteggio personale si è fermato a 25. Per la mia famiglia sono completamente folle, per gli amici sono speciale, ma in fondo non sono altro che un'appassionata di immagini e di arte che non sa cosa significhi annoiarsi e che ostenta un ottimismo a prova di bomba. Lo trovate strano?




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