Serie Whispering Pines. Libro 1.
Nonostante il sostegno amorevole della sua famiglia, Lorcan James vuole affrontare la vita da solo e, a ventun anni, si ritrova a piedi dall’altra parte del paese in cerca di avventura. Quello che trova è la disperazione, una disperazione che lo conduce dritto al Whispering Pines Ranch e proprio sul cammino del suo proprietario. L’uomo – forte, arrogante e bellissimo – risveglia in Lorcan qualcosa di cui non conosceva neanche l’esistenza.
Quinn Taylor è immerso fino al collo nella seccatura e nella frustrazione di dover fare i conti con un proprietario terriero confinante che non desidera altro che farlo fallire. Non ha bisogno di altre complicazioni, ma quando posa gli occhi su Lorcan il suo mondo si capovolge. Nonostante trovi in Quinn ciò che il suo cuore brama, Lorcan rifiuta di essere il suo piccolo sporco segreto. L’uomo non è però l’unico a cercare le sue attenzioni. Jess, un bracciante del ranch, sarebbe felice di dichiarare al mondo il suo amore per Lorcan. È proprio quello che Quinn non gli offrirebbe mai, ma è il desiderio più ardente di Lorcan.
Con “Il desiderio di Lorcan” si apre la serie Whispering Pines che, tecnicamente, andrebbe letta prima di Guards of Folsom, in quanto presenta personaggi che vengono poi incontrati nel club BDSM di New York. Il fatto che la traduzione in italiano non abbia seguito la cronologia delle opere dell’autrice, per me è stato positivo in quanto mi ha evitato una brutta ulcera dovuta al comportamento assurdo dei protagonisti che si feriscono a vicenda innumerevoli volte. Quindi, per chi avesse letto “Cucciolo”, “In Tandem” e (soprattutto) “Pony”, diversi personaggi non risulteranno nuovi, in particolare Quinn e Lorcan.
A prescindere dal mio personale desiderio di vedere sempre tutti felici e contenti, devo dire di essere rimasta piuttosto interdetta dal comportamento di Lorcan. Non è altro che un ragazzo di campagna, un ventunenne dalle fattezze femminee, con una lunga treccia di capelli scuri e le idee molto confuse riguardo la sua sessualità. Fin da subito è attratto da Quinn, il rude cowboy che lo assume per lavorare nel suo ranch, ma gli è difficile credere di poter essere veramente attratto da un uomo.
Quinn, in realtà, è profondamente solo e teme di perdere la sua casa e la sua vita a causa del pettegolezzo (assolutamente vero, per altro) del suo essere gay. Nonostante il suo sovrintendente sia un vecchio omosessuale che vive da più di trent’anni con il suo compagno, Quinn ha il terrore di essere giudicato per la sua sessualità e passa anni di castità per paura che qualcuno possa scoprire che è gay. Quando alla sua porta bussa l’esausto e assolutamente bellissimo Lorcan, il suo cervello va in pappa e non sa più come fare per mantenere le distanze.
Due uomini complessi, che con un sano dialogo avrebbero potuto appianare le differenze, ma che per mancanza di esperienza (Lorcan) e per timori troppo radicati (Quinn) si lasciano travolgere dagli eventi senza cercare di migliorare la situazione.
Jesse entra in gioco proprio quando si crea la frattura tra i due, offrendo a Lorcan un rapporto senza vergogna, senza segreti e senza remore. Un personaggio molto ben delineato anche se lasciato in secondo piano se non in rapporto a Lorcan, ma decisamente troppo “masochista” nel suo accontentarsi dell’amore di un uomo che dichiara apertamente di amare anche qualcun altro.
Una storia tormentata e triste, dove la paura dell’essere giudicati preclude la felicità e dove la rabbia e la delusione sono più forti dell’amore. Un rincorrersi per poi lasciarsi che apre le porte ad una serie di libri dove i protagonisti dovranno faticare a lungo per trovare la strada per la vera felicità.
Non poteva rischiare di perdere il ranch, ma Gesù, lo faceva incazzare dover nascondere quello che provava per Lorcan.
Guardava John e Conner che si tenevano per mano sul dondolo nella veranda, o che si baciavano prima che Conner rientrasse per cucinare o che John andasse fuori a occuparsi degli animali. Diventava ogni giorno più irrequieto, la gelosia lo opprimeva. Voleva quello che avevano loro.
Pensava di averlo trovato, per la prima volta nella sua vita, ma non aveva il coraggio di prendere ciò che voleva.
“Non voglio sentire una cazzo di parola uscire dalla tua bocca! Mi hai fatto sentire come se fossi una merda, come se non contassi un cazzo per te.” Alzò la voce mentre il corpo cominciava a tremargli dalla rabbia. “Ti ho salvato la vita, che cazzo, e tu non sei riuscito neanche a trattarmi come se fossi un tuo amico! Niente se non qualcuno che ti facesse godere, come se fossi sporco o qualcosa di simile.” Indicò Jess, continuando ad alzare la voce, adesso quasi affannata. “Jess in una sera mi ha mostrato più rispetto e interesse di quanto abbia fatto tu in un mese.”
Aveva lasciato casa in cerca di avventura, ma ancora di più per cercare sé stesso. Aveva scoperto chi era, ma a un prezzo molto alto. Nel trovare sé stesso, si era innamorato e aveva trovato un caro amico. Li stava perdendo entrambi.
SJD PETERSON, meglio nota come Jo, è originaria del Michigan. Non proprio il posto migliore dove vivere per qualcuno che odia il freddo e la neve. Quando non legge o scrive, potete trovare Jo vicino a un termosifone a controllare le statistiche della NHL (National Hockey League) e a guardare i Red Wings che fanno il mazzo a qualcuno. Non sa cucinare, manca il cesto della biancheria sporca nove volte su dieci, ma è pratica di utensili elettrici.
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